La documentazione di scavo relativa agli interventi condotti nel 2001-2002 in via Acqui 14 hanno permesso di portare alla luce i resti di un edificio residenziale di epoca imperiale, cui sono riferibili diverse sottofasi. La domus, obliterata dalle frequentazioni successive di età medievale e moderna, occupava la porzione N dell’Insula XXI (cfr. ubicazione, da M.C. Preacco, “Prima della cattedrale. L’età romana”, in “La cattedrale di Alba. Archeologia di un cantiere”, a cura di E. Micheletto, Firenze 2013, fig. 13 p. 27: in verde), nell’area a NE dello spazio forense. Una serie di ambienti, a carattere residenziale (settore O) e di servizio (settore E), si disponevano intorno a un’area aperta a S, dotata di impluvium e di canaletta con orientamento SO-NE (cfr. planimetria resti, da PREACCO 2009, tav. LXXIII). Il vano D, posto al limite NO dell’area di scavo, ha restituito il piano di calpestio in “cocciopesto”, pertinente alla fase IIc (metà/fine II sec. d.C.), che precede l’abbandono della dimora.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Vano D: posto al limite NO dell’area di scavo, il vano è il risultato della ripartizione di un originario ambiente di grandi dimensioni che, nel corso della fase IIb, viene suddiviso negli ambienti denominati C e D, mediante la costruzione di un muro EO. In un momento successivo (fase IIc) il vano D subisce alcune modifiche strutturali: i muri orientale e meridionale sono ricostruiti inglobando le fondazioni murarie precedenti; le pareti interne vengono decorate con campiture geometriche di intonaci policromi (bianco, giallo, rosso), mentre il piano pavimentale (quota -3.06m circa), in precedenza costituito da un semplice battuto di terra, viene rivestito con un cementizio a base fittile. Per le dimensioni e la presenza degli intonaci parietali, l’ambiente viene interpretato come vano di soggiorno.
Lunghezza: >4.50 m – Larghezza: >3.00 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2001-2002 – Ente responsabile: SBAPMAE
Via Acqui 14, vano D, cementizio fittile
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Cementizio a base fittile, steso su un vespaio di ciottoli posti di coltello e su una preparazione di malta e piccoli frammenti di intonaco, provenienti dalla demolizione dei muri delle fasi precedenti. Non si esclude che il rivestimento possa costituire esso stesso un semplice livello di preparazione per un pavimento totalmente perduto. Foto da PREACCO 2009, tav. LXXIVa; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Misure Lunghezza: >4.50 m; Larghezza: >3 m; Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: strato di malta e frammenti di intonaco su vespaio di ciottoli
Specifiche tecniche Lunghezza: >4.50 m – Larghezza: >3 m Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)
Referenza fotografica: da PREACCO 2009, tav. LXXIVa; rielaborazione grafica P. Da Pieve: panoramica generale della domus in corso di scavo, da Nord. In primo piano il vano D pavimentato in cementizio a base fittile.
Preacco, M.C. 2009, Alba, Via Acqui 14. Resti di domus di età romana., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 206, tav. LXXIVa.
DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca