schedavilla, calidario, lastricato marmoreo Borgo San Dalmazzo ( CN ) In seguito a interventi di scavo non segnalati nel cortile del Palazzo San Giuseppe (ex Istituto Protette) di Borgo San Dalmazzo (cfr. ubicazione, da Google Earth: in rosso), dai quali emersero i resti di strutture romane, nel 1993 la Soprintendenza Archeologica del Piemonte intraprese un sondaggio per verificarne l’effettiva estensione. Vennero in luce i resti di tre ambienti contigui, di cui uno dotato di ipocausto, inizialmente interpretati come impianto termale pubblico del centro di Pedona, statio della Quadragesima Galliarum a controllo dei collegamenti montani con la Liguria e la Gallia Transalpina. La scoperta di tombe nella vicina via Avena e l’assenza di dati archeologici a conferma della coincidenza del centro medievale con quello romano, tuttavia, indussero a ipotizzare che le strutture di Palazzo San Giuseppe non fossero riconducibili a un complesso pubblico urbano, quanto piuttosto all’impianto termale di un grande edificio residenziale suburbano (villa). La cronologia del complesso non è accertata: si conoscono solo le fasi di abbandono, fra IV-V sec. d.C., e indizi di rioccupazione altomedievale (tomba).
Dell’impianto romano sono emersi parzialmente un ambiente verso il limite N dello scavo (vano 1), dotato di ipocausto e pavimentato in lastre marmoree bianche e grigie, e un altro grande spazio a S, che potrebbe essere interpretato come una vasca, se si tiene conto della quota sensibilmente inferiore del piano in cementizio rispetto al pavimento del vano N e della presenza di un rivestimento impermeabile di malta e signino sulle pareti interne. A E di questo si trova forse una seconda vasca, non indagata.Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici Vano 1. Individuato al limite N dello scavo, il calidario risulta delimitato a S da un muro EO, realizzato in ciottoli e malta, con un’ampia risega su cui poggia il piano inferiore dell’ipocausto. Questo è identificabile per la presenza di diverse suspensurae, in parte ancora poggianti su uno spesso strato di cocciopesto dalla superficie annerita. Il piano di calpestio era rivestito da lastre di marmo, di cui restano abbondanti frammenti di colore bianco e, in misura minore, grigio.Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici Specifiche di rinvenimento Data: 1993 – Ente responsabile: SBAPMAE Villa, calidario, lastricato marmoreo Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo Del pavimento restano solo numerosi frammenti di lastre di marmo bianco e grigio, che consentono di stabilire l’originaria presenza di un lastricato omogeneo marmoreo. Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV a.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: cocciopesto Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo marmoreo) Oggetto conservato: frammento – Conservato in: non documentato Del pavimento sopravvivevano, al momento della scoperta, solo alcuni frammenti di lastre nello strato al di sopra delle suspensurae.
Micheletto, E./ Molli Boffa, G. 1999, Un aggiornamento della carta archeologica (n. 6)., in La chiesa di San Dalmazzo a Pedona. Archeologia e restauro, Cuneo, pp. 19-20.Molli Boffa, G. 1994, Borgo San Dalmazzo. Impianto termale di età romana., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 303.Preacco, M.C./ Da Pieve, P. 2013, Pavimenti nelle città romane del Piemonte sud-occidentale: un aggiornamento tra vecchi e nuovi ritrovamenti, in Atti del XVIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Cremona, 14-17 marzo 2012), Tivoli, p. 136, nota 18.
DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, villa, calidario, lastricato marmoreo, in TESS – scheda 10476 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10476), 2011INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10476
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