All’interno e nell’area circostante la piccola chiesa della Madonna del Miglio (cd. Madonnina) di Pollenzo, a N del teatro (cfr. planimetria del sito, da PREACCO 2009, fig. 5 p. 255: in rosso), sono recentemente emersi i resti di una ricca domus di fine I sec. a.C. – I sec. d.C., ancora in corso di scavo (vd. planimetria con fasi edilizie, da PREACCO 2009, fig. 7 p. 257). Gli ambienti che la compongono non sono ancora definibili con precisione, ma presentano un orientamento coerente con le strutture della domus Pollentia 1 (Cascina Albertina, n. 3 in pianta, vd. infra). È verosimile riconoscere almeno quattro grandi ambienti, grazie alla disposizione di consistenti lacerti pavimentali di un certo pregio, in cementizio a base litica con fascia perimetrale a mosaico (1) o in piastrelle marmoree quadrangolari (2-4); inoltre, la presenza di numerose tessere musive negli strati di crollo induce a ipotizzare altri vani pavimentati in tessellato (cfr. Archivio SBAPMAE, Relazioni di Scavo, cartella CN 27d, Bra, Pollenzo. Assistenza Madonnina 2004). Nel corso della seconda metà del I sec. d.C. l’edificio viene abbandonato: la presenza di un poderoso muro in opus incertum mixtum individuato sopra i resti dell’abitazione porterebbe a ipotizzare una riqualificazione in senso pubblico dell’area.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Pollenzo, Madonnina, vano 3, lastricato marmoreo a formelle quadrate (sectile Q?) Del pavimento originario rimangono in situ solo le impronte delle formelle nella malta di preparazione. Sebbene l’impaginazione suggerisca di interpretare il rivestimento come opus sectile a modulo medio Q, l’assenza di ulteriori elementi (specie la mancanza di dati sulla cromia) impone una certa cautela lessicale: si preferisce, pertanto, classificare come lastricato marmoreo a isodomo regolare con tessuto ortogonale di quadrati affiancati. Foto Paola Da Pieve.
Pollenzo, Madonnina, vano 4, lastricato marmoreo a formelle quadrate (sectile Q?) Del pavimento originario rimangono in situ una piastrella a modulo quadrato (30x30cm), in marmo bianco, e le impronte delle formelle nella malta di preparazione. Sebbene l’impaginazione suggerisca di interpretare il rivestimento come opus sectile a modulo medio Q, l’assenza di ulteriori elementi (specie la mancanza di dati sulla cromia) impone una certa cautela lessicale: si preferisce, pertanto, classificare come lastricato marmoreo a isodomo regolare con tessuto ortogonale di quadrati affiancati. Foto Paola Da Pieve.
Vano 2. Ambiente immediatamente a E del vano 1, di planimetria non ricostruibile. Si conserva parte del piano pavimentale, originariamente rivestito di formelle marmoree quadrate di cui sono visibili le impronte nella malta e un elemento ancora in situ, in marmo bianco.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2009 – Ente responsabile: SBAPMAE
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Del pavimento originario rimangono in situ una sola piastrella marmorea a modulo quadrato (30x30cm), in marmo bianco, e le impronte delle formelle nella malta di preparazione. Sebbene l’impaginazione suggerisca di interpretare il rivestimento come opus sectile a modulo medio Q, l’assenza di ulteriori elementi (specie la mancanza di dati sulla cromia) impone una certa cautela lessicale: si preferisce, pertanto, classificare come lastricato marmoreo a isodomo regolare con tessuto ortogonale di quadrati affiancati. Foto Paola Da Pieve.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: strato di cementizio fittile su spesso strato di malta e ghiaia steso su vespaio di ciottoli Spessore: 15cm
Oggetto conservato: impronte – Conservato in: situ (Bra, frazione Pollenzo, Chiesa della Madonnina) La piccola chiesa, sconsacrata dal 1966, ospiterà un centro di documentazione dell’antica Pollentia. Attualmente è chiusa al pubblico.
Bra, frazione Pollenzo, Chiesa della Madonnina (Riferimento: Comune di Bra) Via Fossano – Frazione Pollenzo, Bra
Preacco, M.C./ Da Pieve, P. 2013, Pavimenti nelle città romane del Piemonte sud-occidentale: un aggiornamento tra vecchi e nuovi ritrovamenti, in Atti del XVIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Cremona, 14-17 marzo 2012), Tivoli, p. 136.Preacco, M.C. 2009, Articolazione dello spazio pubblico e documenti di edilizia residenziale nelle città romane del Piemonte sud-occidentale Edilizia residenziale nel Piemonte sud-occidentale, in Intra illa moenia domus ac Penates (Liv., 46, 39, 5): il tessuto abitativo nelle città romane della Cisalpina, Atti delle Giornate di studio organizzate dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Padova (palazzo del Bo, 10-11 aprile 2008), Roma, p. 259.
DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca