Nell’area compresa tra corso Vittorio Emanuele e corso Europa, su una superficie di circa 14500 mq, è stato individuato a più riprese (1827, 1841, 1898, 1949, 1959-1973, 1985-1988) un esteso edificio termale, con FASE UNICA, caratterizzato da una pianta con orientamento assiale, confrontabile con lo schema impiegato per le terme di Treviri, e dal punto di vista costruttivo da muri con paramento in laterizio e nucleo in conglomerato. Il sito si trova all’esterno delle prime mura, ma all’interno dell’ampliamento della cinta voluto dall’imperatore Massimiano. Esso può essere riconosciuto come l’edificio noto dai versi del poeta Ausonio (IV sec. d.C.), "regio Herculei celebris sub honore lavacri", in base ai quali è tradizionalmente attribuito a Massimiano Erculeo (da qui la dicitura usata in letteratura di "Terme Erculee"). Dagli scavi è noto anche un torso colossale di Ercole (conservato al Civico Museo Archeologico di Milano). L’impianto ha come datazione post quem la cronologia fissata dalla ceramica comune, ritrovata sotto i pavimenti, riferibile al IV sec. d.C. Esso oblitera una precedente domus di I sec. d.C. La distruzione violenta del complesso termale, a seguito di un incendio, è stata ipotizzata entro il V sec. d.C. ma non vi sono dati certi che lo confermino. L’ingresso si trova a Nord, lungo l’asse principale, dove è stato ipotizzato un propileo (amb. 1) dal quale si accede alla palaestra colonnata (amb. 2) con esedre lungo i lati. Sullo stesso asse si trovano in successione frigidarium (amb. 16), tepidarium (amb. 14-15), calidarium (amb. 12). Secondo un’ipotesi (Chiolini 1959, pp. 146-149) il percorso interno è del tipo "anulare doppio", uno maschile uno femminile. Dalle sale-spogliatoio (amb. 3-4), delle quali la sala 4 era mosaicata, si sarebbe quindi entrati negli ambienti minori a Sud (amb. 5-10), riscaldati, con due distinti percorsi che si riunirebbero poi nel calidarium 12. Lungo il lato occidentale, a Sud del vano 3, si sviluppa il piccolo ambiente 5, absidato. Lungo il lato orientale, alcuni ambienti (amb. 7, 9) a Sud dell’apodyterium 4, conservavano ancora al momento del rinvenimento la decorazione pavimentale. Il calidarium 12 è biabsidato a Est e a Ovest e comunica con un ulteriore ambiente a Sud (amb. 11) o, forse, una terza esedra. Uno stretto corridoio a Nord (amb. 13) funge da collegamento con il tepidarium (amb. 14-15), una serie di vani quadrangolari di piccole dimensioni, riscaldati, per uno dei quali (amb. 14) si sono conservate tracce della decorazione pavimentale in tessellato. Dal tepidarium (amb. 14-15) si passa al frigidarium (amb. 16), di forma rettangolare con pavimentazione in lastricato, caratterizzato dalla presenza sul lato Nord di un’ampia esedra con funzione di vasca, pavimentata anch’essa in lastre marmoree. (La pianta dell’edificio allegata è rielaborata da Milano capitale 1990, p. 460)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Terme Erculee, amb. 7, tessellato con composizione di ottagoni Rivestimento in tessellato geometrico policromo con pseudo-emblema. Il campo è caratterizzato da una composizione di ottagoni adiacenti formanti quadrati, interrotta da uno pseudo-emblema di forma quadrangolare. Si conservano quattro frammenti di dimensioni pari a 2.06×1.9, 2.32×0.9, 0.43×0.59, 0.48×0.19 m.
Terme Erculee, amb. 9, tessellato a cerchi secanti Rivestimento in tessellato geometrico policromo con pseudo-emblema, caratterizzato da una composizione di sei assi di cerchi secanti e non contigui con effetto di fiori a sei petali fusiformi e formanti esagoni concavi, caricati da un fiorone unitario di 4 elementi non contigui, a nappine sovrapposte, su fondo scuro o su fondo chiaro. Essa è interrotta da uno pseudo-emblema quadrangolare, del quale è stata rilevata parte di uno degli angoli, delineato da un bordo costituito da una linea scura e una fascia monocroma chiara, mentre lo spazio angolare di risulta è caricato da un motive a spirale. Il campo è bordato da una coppia di sinusoidi, allacciate, contrapposte, di colore contrastante, lo spazio circolare di risulta caricato da un quadratino con crocetta. Rimangono due frammenti di dimensioni 2,05×1,50 e 3,95×1,90 m.
Terme Erculee, apoditerio 4, tessellato con busto della Primavera Rivestimento in tessellato geometrico-figurato policromo, inquadrato da una fascia monocroma bianca. Esso è costituito da una composizione ortogonale di meandri a doppie T, verosimilmente interrotta agli angoli da quattro pannelli quadrati posti sulla diagonale del rettangolo esterno, non contigui, caricati da dai busti delle Stagioni, dei quail si è conservato solo quello con la personificazione della Primavera. È stato rinvenuto e si conserva circa il 20 % della superficie orginaria.
Terme Erculee, frigidarium 16, vano, lastricato marmoreo Rivestimento in lastricato marmoreo (omogeneo?) costituito da lastre rettangolari in marmo grigio-bianco, di dimensioni massime pari a 0.8×1.5 m. È stata rinvenuta circa il 20 % della superficie originaria. Solo alcune lastre si conservano nel sotterraneo a lato della chiesa di S. Vito al Pasquirolo.
Terme Erculee, tepidario 14, lastricato Rivestimento in lastricato marmoreo omogeneo, composto da lastre di marmo bianco venato di forma rettangolare, adiacenti. di cui si conservavano, al momento del rinvenimento, due tratti rispettivamente di 1.45×0.94 m e 1.09×0.82 m.
Ambiente 16: vano di pianta rettangolare con abside in corrispondenza del lato lungo Nord; è stato interpretato come frigidarium, dotato di una piscina semicircolare nell’abside (lungo 20 m e profondo 12 m), pavimentata originariamente da lastre marmoree come si può dedurre dalle impronte nel piano di cocciopesto con i frammenti di marmo che ne regolavano la messa in posa. La sala era anch’essa dotata di un pavimento a lastre di marmo delle quali si conservano alcuni frammenti in marmo fior di pesco, con tracce di bruciatura. Tre tessere musive dorate scoperte sul piano suggeriscono una ricca decorazione della volta. Esso era raggiungibile attraverso il tepidarium 14. (L’immagine allegata è rielaborata da Milano capitale 1990, p. 460)
Lunghezza: 48.75 m – Larghezza: 30.75 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Terme Erculee, frigidarium 16, vano, lastricato marmoreo Rivestimento in lastricato marmoreo (omogeneo?) costituito da lastre rettangolari in marmo grigio-bianco, di dimensioni massime pari a 0.8×1.5 m. È stata rinvenuta circa il 20 % della superficie originaria. Solo alcune lastre si conservano nel sotterraneo a lato della chiesa di S. Vito al Pasquirolo.
Specifiche di rinvenimento Data: 1969 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica della Lombardia
Terme Erculee, frigidarium 16, vasca, lastricato
Parte dell’ambiente: vasca Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo?
Rivestimento in lastricato, costituito originariamente da lastre rettangolari delle quali rimangono le impronte sulla superficie preparatoria in malta. Stato di conservazione non documentato (probabilmente non conservato).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici