scheda

via Amedei 2, amb. n.d. 8, tessellato geometrico
Milano ( MI )


Strutture appartenenti a uno o più edifici a carattere verosimilmente residenziale, sono state riportate in luce durante uno scavo condotto nel 2000, eseguito in occasione dei lavori di ristrutturazione dello stabile sito in via Amedei 2, interessando una superficie di circa 1800 mq; l’area, entro le mura repubblicane, è prossima al Palazzo imperiale, dove in passato sono stati individuati altri resti e pavimenti musivi databili a partire dal I sec. d.C. L’area indagata era purtroppo suddivisa tra diverse cantine e cortili, un fatto che ha reso difficoltosa la lettura delle strutture riportate in luce, per le quali non è chiara l’appartenenza a una o più abitazioni. Si deve notare che appartengono al medesimo isolato moderno i pavimenti decorati da via Amedei 2 e 8, via Olmetto/vicolo S. Fermo, via Cornaggia. La connessione fra di essi non è ancora stata chiarita, ma sembra che, almeno per quanto riguarda i ritrovamenti in via Amedei 2 e via Olmetto/vicolo S. Fermo (cfr. scheda dedicata), si possa parlare di un “unico grande complesso residenziale, attribuibile a potentiores legati alla corte imperiale (IV sec. d.C.)” (Ceresa Mori/ Pagani 2007, p. 225), con una fase edilizia di I sec. d.C.
La realizzazione delle strutture della prima fase (FASE 1) è preceduta da attività antropiche, segnalate da buche di asportazione di incerta funzione, livellamenti, piani d’uso, buche di palo, e scarichi di macerie e intonaci dipinti, appartenenti a un complesso edilizio di cui non resta traccia o da riferirsi ad un cantiere.
FASE 1: durante il I sec. d.C. l’area fu occupata da un impianto articolato in più vani. Tra questi, si riconosce un ambiente rettangolare (amb. 1), orientato in senso NO-SE, pavimentato in cementizio e dotato di una profonda nicchia rettangolare lungo il lato N. A S di questo, è un muro orientato in senso N-S, che suggerisce l’esistenza di almeno altri due vani nel settore meridionale dell’area. Un secondo pavimento in cementizio è stato individuato sotto il limite S, riferibile con tutta probabilità a un ulteriore ambiente (amb. 2). Lungo la fascia N dello scavo, era un lungo corridoio (amb. 3), indagato per una estensione di 12-13 m, del quale non restano che le trincee di fondazione dei muri perimetrali e due lacerti di un pavimento in cementizio rosa con lastrine di aragonite, datato al I sec. d.C. su base stratigrafica. A O del corridoio, era probabilmente un ulteriore ambiente (amb. 4), orientato in senso N-S e dotato di un pavimento in cementizio analogo al precedente. Lo scavo ha inoltre documentato una struttura in conglomerato di ciottoli (N-S) ai lati della quale si appoggiano, rispettivamente, un piano pavimentale in cementizio e un vespaio di ciottoli (amb. 15). Procedendo verso E, si riconoscono invece le fondazioni di due pilastri, anch’essi in conglomerato. A uno di essi si addossava un muro N-S, in fase con un pavimento in cementizio (amb. 5). Nella parte centro-settentrionale dello scavo, erano un pozzo in laterizi (a) e, ad E di esso, una canaletta (b) che correva in senso E-O, forse pertinenti ad un’area scoperta (6). Un pavimento in cementizio, posto su un vespaio di ciottoli, attesta la presenza di un ulteriore vano (amb. 7), al quale vanno probabilmente riferite una struttura in tavelloni, che chiudeva l’ambiente verso E, e una seconda, in conglomerato, posta sotto il limite orientale dello scavo. Il piano pavimentale in questione sembra poi essersi ulteriormente esteso verso O. A questa fase potrebbe essere attribuito anche il tessellato geometrico bicromo da via Olmetto/vicolo S. Fermo.
Segue un lungo momento caratterizzato da una stasi dell’attività edilizia con l’accrescimento dei livelli di calpestio all’esterno dell’impianto e lo scavo di buche di palo.
FASE 2: tra IIl e IV sec. d.C., l’impianto è ampliato verso N tramite la realizzazione di tre piani pavimentali, di cui non resta che la preparazione in polvere laterizia mescolata a grumi di malta e scaglie di laterizio. I pavimenti dovevano appartenere ad altrettanti vani (amb. 8-10), cui se ne aggiungeva verosimilmente un quarto (amb.11) a O. Di incerta attribuzione è la muratura che si estende a E di queste strutture, mentre è probabile che l’ambiente 2 della FASE 1 sia rimasto in uso anche in questo periodo.
FASE 3: le evidenze archeologiche portate alla luce, in particolare i pavimenti decorati, inducono a riconoscere nei rifacimenti e negli interventi di modifica identificati, tracce della costruzione di un settore appartenente ad un più grande complesso residenziale legato a membri della corte imperiale, realizzato nel IV sec. d.C., con succedersi di interventi fino almeno al V sec. d.C.
Tre nuovi piani pavimentali si sovrappongono a quelli della fase precedente: il primo, pertinente all’ambiente 8, è costituito da un tessellato geometrico di cui si conserva un frammento del bordo. Gli ambienti 9 e 10, posti a una quota più bassa di 30 cm rispetto a quella del vano precedente, erano decorati da pavimenti in opus sectile. Ancora in uso, l’impianto della FASE 1 è oggetto di aggiunte e modifiche: l’ambiente 3 è rinnovato tramite il rialzamento dei piani pavimentali, mentre si provvede alla costruzione di un vano (ambiente 12) dotato di intercapedine (A) e di un locale absidato 13, orientato in senso E-O. Il succedersi degli interventi edilizi è, inoltre, attestato da una sequenza di pavimenti in cementizio o scaglie di pietra legate da malta che non possono essere ricondotti con precisione ai vani finora menzionati piuttosto che ad ambienti di nuova realizzazione. In particolare, si segnala un piano (amb. 14) costituito da una preparazione in cementizio, decorata da tarsie marmoree di colore bianco, disposte a formare un motivo a cornice quadrangolare. Inseribili nelle attività di rifacimenti e modifiche di questa fase sono anche alcuni pavimenti (un tessellato con scena di pesca e due con decorazione in opus sectile) ritrovati in via Olmetto/vicolo S. Fermo.
ABBANDONO: alcune strutture della FASE 1 e 3 sono asportate, mentre si procede allo scavo di buche di palo e alla deposizione di una doppia inumazione, orientata in senso O-E e senza corredo. (Nella pianta della località dell’edificio, in rosso è indicata via Amedei 2, in verde via Olmetto/vicolo S. Fermo) (La pianta con l’ubicazione delle strutture indagate è tratta da Ceresa Mori/ Pagani 2007, fig. 6)
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
via Amedei 2, amb. di rappr. 10, opus sectile Q2
Rivestimento in opus sectile a modulo quadrato del tipo Q2, in redazione omogenea con motivo semplice. Il quadrato maggiore misura 20.30 cm di lato, quello inscritto diagonalmente 14.60 cm. Per le formelle triangolari si utilizzano marmo bianco a grana fine e calcare olitico, per il quadrato calcare nero.

via Amedei 2, amb. di rappr. 9, opus sectile a esagoni e triangoli
Rivestimento in opus sectile a modulo composito di esagoni e triangoli, con alternanza di fasce decorate ad esagoni (lato 16 cm) e triangoli e fasce a lastre rettangolari. Per le formelle triangolari si utilizzano marmi bianchi e calcare oolitico, mentre quelle esagonali risultano ricavate da un calcare nero. Puntualmente, la sequenza del disegno prevede, due file di esagoni e una fascia a lastre rettangolari, separate da listelli di 30×12 cm, che costituiscono il bordo. Segue poi sui due lati una fila di esagoni e triangoli e una fascia a lastre rettangolari della larghezza di 74 cm. Al centro, è una zona costituita da sette file di esagoni e triangoli, mentre ai lati sono due fasce con lastre rettangolari della larghezza di 40 cm, la cui lunghezza non è ricostruibile.

via Amedei 2, amb. n.d. 1, cementizio senza inserti
Rivestimento in cementizio a base fittile senza inserti.

via Amedei 2, amb. n.d. 14, cementizio senza inserti
Rivestimento in cementizio a base fittile senza inserti litici, posto su un vespaio di ciottoli.

via Amedei 2, amb. n.d. 15, opus sectile
Rivestimento in opus sectile decorato da “tarsie marmoree di colore bianco, disposte a formare un motivo a cornice quadrangolare” (Consonni 1999-2000, p. 170). Si conserva un frammento di dimensioni pari a 1.20×0.51 m.

via Amedei 2, amb. n.d. 4, cementizio con inserti litici a dec. geom.
Rivestimento in cementizio a base fittile con inserti litici, a decorazione geometrica. Il campo è decorato da una fila di lastrine bianche di aragonite, di forma rettangolare stretta ed allungata, disposte obliquamente e in modo simmetrico rispetto ad una lastrina centrale sdraiata. Segue una composizione a filari ortogonali alternati di lastrine rettangolari dritte e sdraiate, a distanza regolare non ravvicinata. Il frammento conservato misura 0.70×0.72 m.

via Amedei 2, amb. n.d. 5, cementizio con inserti litici
Rivestimento in cementizio a base fittile con inserti litici a decorazione geometrica. All’interno di un campo omogeneo sono inserite delle lastrine rettangolari di marmo bianco, disposte a formare un disegno geometrico.

via Amedei 2, amb. n.d. 7, cementizio senza inserti
Rivestimento in cementizio a base fittile senza inserti, posto su un vespaio di ciottoli.

via Amedei 2, corridoio 3, cementizio con inserti litici oblunghi sparsi
Rivestimento in cementizio a base fittile con inserti litici a decorazione geometrica. All’interno di un campo omogeneo sono inserite, senza ordine apparente, lastrine rettangolari di aragonite. I due frammenti conservati misurano rispettivamente 2×090 m e 3,25×1,18.

via Amedei 2, vano n.d. 2, cementizio senza inserti
Rivestimento in cementizio a base fittile senza inserti.


Ambiente 8: il vano è attestato per la FASE 2 e la FASE 3. Esso appartiene a un gruppo di tre ambienti (amb. 8-10), facenti parte dell’ampliamento dell’impianto verso N, dei quali sono noti i piani pavimentali decorati.
FASE 2: l’ambiente è attestato unicamente dalla preparazione pavimentale in polvere laterizia mescolata a grumi di malta e scaglie di laterizio. La decorazione di questo primo pavimento è andata persa.
FASE 3: l’ambiente viene ripavimentato con un tessellato a decorazione geometrica, di cui si conserva un frammento del bordo.
(La pianta allegata è rielaborata da Consonni 1999-2000, fig. 172).

Lunghezza: >3.30 m – Larghezza: >1 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
2000 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia

Via Amedei 2, amb. n.d. 8, tessellato geometrico

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: tricromo

Rivestimento in tessellato geometrico tricromo costituito da un campo quadrangolare bordato da una fascia a decorazione geometrica. Del pavimento originario resta un frammento del bordo decorato da una fascia a treccia a tre capi su fondo nero e una fascia con linea di ogive su fondo nero.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: Tre strati di malta con tessere musive e uno strato di cocciopesto rosa.
Spessore: 15 cm

Bordo

Specifiche tecniche
Lunghezza: >3.30 m – Larghezza: >1 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1.10×1.40; 0.80×0.70 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 49a – fila di semicerchi intersecantisi e tangenti, formanti una fila di ogive e di squame adiacenti, in colori contrastanti
DM 1y – fascia monocroma
DM 72b – treccia a tre capi, delineata, in colore contrastante

 

Campo

Elemento non presente

 
 

Referenza fotografica: CONSONNI 1999-2000, fig. 172.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: non documentato

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Ceresa Mori, A./ Pagani, C. 2007, Nuovi dati sull’edilizia privata a Milano tra I secolo a.C. e I secolo d.C., in Forme e tempi dell’urbanizzazione nella Cisalpina. II secolo a.C.-I secolo d.C., Borgo S. Lorenzo, p. 225.
Ceresa Mori, A. 2001, Recenti ritrovamenti di pavimenti in opus sectile a Milano., in Atti dell’VIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico, Ravenna, p. 126.
Consonni, D. 1999-2000, Milano. Via Amedei 2., in Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Milano, pp. 168-169, fig. 172.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Massara, Daniela | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Massara, Daniela, via Amedei 2, amb. n.d. 8, tessellato geometrico, in TESS – scheda 10642 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10642), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10642


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