L’edificio ecclesiastico dedicato a San Giovanni Evangelista, noto nella sua fase di età romanica come “chiesa di San Giovanni in Conca”, della quale alcuni resti sono oggi visibili in piazza Missori, presenta diverse fasi edilizie. La prima fase è collocabile in età tardo antica (tra il IV e il VII sec. d.C.); l’edificio fu, poi, rinnovato nell’XI sec. d.C., distrutto nel 1162 dal Barbarossa e ricostruito in età romanica, nel XIII sec. d.C., quando, inglobato nell’area del palazzo ducale, divenne la cappella dei Visconti. Dopo varie vicende, nel 1949 la chiesa venne definitivamente demolita per realizzare l’asse viario di via Albricci-piazza Missori. Si salvarono dalla distruzione totale solo la cripta e parte dell’abside, che oggi si trovano al centro di piazza Missori.
La pianta della chiesa primitiva, così come è stato rilevato durante gli scavi effettuati tra la fine degli anni Quaranta e gli inizi degli anni Cinquanta, era costituita da un’aula rettangolare di 17×53 m priva di suddivisioni interne, terminante in un’ampia abside estradossata e seguiva l’orientamento urbano delle precedenti costruzioni secondo l’asse del foro. Particolare importanza riveste il trattamento delle murature esterne, dotate di paraste. Queste ultime si collegavano superiormente mediante una serie di archi, articolando la parete secondo quel ritmato movimento plastico oggi ancora riscontrabile nelle murature esterne della basilica di San Simpliciano (fine IV-inizio V sec. d.C.). Altra caratteristica è il sistema di collegamento dell’aula rettangolare all’abside, introdotta da un grande arcone, come originariamente in San Nazaro a Milano (fine IV sec. d.C.) o anche in Santa Maria foris portas a Castelseprio. Pertinente alla pavimentazione della chiesa tardoantica è un frammento di pavimento in opus sectile portato alla luce in corrispondenza dell’estremità orientale della navata centrale medievale (saggio A), corrispondente verosimilmente alla navata unica della chiesa tardoantica, grazie ad alcuni sondaggi effettuati all’interno della chiesa romanica nel 1881, in occasione della trasformazione dell’asse viario tra piazza Duomo e Corso di Porta Romana.
(La pianta allegata è rielaborata da David 1982, fig. 4a)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo VII d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Aula rettangolare absidata corrispondente alla navata della chiesa tardoantica dedicata a San Giovanni , di 17×53 m, priva di suddivisioni interne, terminante in un’ampia abside estradossata. Pertinente alla pavimentazione originaria è un lacerto in opus sectile portato alla luce in corrispondenza dell’estremità orientale della navata centrale medievale, verosimilmente corrispondente alla navata unica tardoantica.
Lunghezza: 53 m – Larghezza: 17 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo VII d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1881 – Ente responsabile: Soprintendenza alle Antichità della Lombardia
San Giovanni in Conca, navata, opus sectile a esagoni e triangoli
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: iterativa? Cromia: bicromo
Rivestimento in opus sectile a piccolo modulo composito di esagoni (neri) e triangoli (bianchi), alternato a una fascia a piastrelle rettangolari bianche e nere. Si conserva un frammento di misure pari a 2.5×0.49 m, ricomposto di tre gruppi di piastrelle di diverse dimensioni. Le singole piastrelle misurano: rettangolari (largh. max 20 cm ca., lungh. variabile), esagonali (I tipo: h 32 cm, largh. 29 cm; II tipo: h 24.5 cm, largh. 22.5 cm; III tipo: largh. 17 cm), triangolari (I tipo: h 13.5 cm, lungh. 15 cm; II tipo: h 11 cm, lungh. 12 cm; III tipo: h 8 cm, lungh. 9 cm).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo VII d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure Lunghezza: 53 m; Larghezza: 17 m; Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: Straterello di posa, nucleus, rudus, statumen (laterizi). Spessore: 15 cm
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: area archeologica (Cripta di San Giovanni in Conca, a parete) Il frammento attualmente conservato è costituito dall’assemblaggio di tre gruppi di piastrelle (esagonali, triangolari, rettangolari), distinte in base alle dimensioni (David 1996, p. 117). Esso si trova su un pannello posizionato longitudinalmente a parete, nella sezione con la pannellistica in fronte all’ingresso (11/06/2014). Restauri moderni: Ricomposizione di tre gruppi di piastrelle (esagonali, triangolari, rettangolari), distinte in base alle dimensioni. Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Cripta di San Giovanni in Conca (Riferimento: Ceresa Mori, Anna) piazza Missori – Milano
David, M. 1980-1981, Appunti per lo studio della pavimentazione tardoantica della basilica dei Ss. Apostoli e Nazaro Maggiore a Milano., in Sibrium, p. 188, fig. 12.David, M. 1982, in Milano romana. San Giovanni in Conca, Milano, pp. 9-10, fig. 8.David, M. 1995, San Giovanni in Conca e San Protaso “ad Monachos”. Demolizioni, restauri e scavi archeologici nel centro storico di Milano., in Atti del II Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico, Bordighera, pp. 541-550, figg. 1-2.David, M. 1996, Piazza Missori. Pavimento n. 64, in I pavimenti decorati di Milano antica. I secolo a.C. – VI secolo d.C., Milano, pp. 116-117, figg. 196, 208-209.Fiorelli, G. 1881, Milano, in Notizie degli Scavi di Antichità, Roma, pp. 7-9.Guidobaldi, F. 2009, Sectilia pavimenta tardoantichi e paleocristiani a piccolo modulo dell’Italia settentrionale, in Rivista di Archeologia Cristiana, Citttà del Vaticano, pp. 362-363, fig. 4.Mirabella Roberti, M. 1984, in Milano romana, Milano, p. 157.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Massara, Daniela, San Giovanni in Conca, navata, opus sectile a esagoni e triangoli, in TESS – scheda 10649 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10649), 2012