In località Caporio si conserva una serie di evidenze archeologiche note come terme di Cotilia o terme di Vespasiano, relative ad un esteso complesso santuariale dedicato alla dea Vacuna. Le strutture, costruite in opera incerta di calcare locale ed in opera quadrata, con rifacimenti in laterizio di epoca successiva, si distribuiscono su quattro livelli terrazzati, lunghi ca. m 400. Alcuni ambienti del complesso sacro tagliano due vani, scavati in parte, con pavimento in cementizio a base fittile, verosimilmente di epoca precedente. La prima fase costruttiva del santuario è databile tra la fine del II sec. a.C. e gli inizi del I sec. a.C., con interventi di restauro e di ristrutturazione risalenti in epoca imperiale. In epoca tardoantica, a seguito dell’abbandono, uno degli ambienti dell’edificio fu occupato da sepolture. In epoca medievale sull’edificio si impostò la chiesa di S. Maria in Cesoni.
Una serie di indagini archeologiche si è concentrata sul secondo terrazzamento, che ospita un’ampia vasca centrale (m 61×22), in parte scavata direttamente nel banco roccioso ed in parte costruita in opera cementizia. Alcuni gradini disposti lungo i quattro lati consentivano l’accesso alla natatio, funzionale alle immersioni per scopo terapeutico.
Intorno alla vasca, fulcro della seconda terrazza, si aprivano alcuni ambienti con copertura a volta, tra cui un ninfeo, alle cui spalle si articolava una serie di corridoi di servizio. Nell’ambiente più meridionale della terrazza è stato infine riportato in luce l’ambiente I, con copertura a volta, all’interno del quale, in epoca tardoantica, si impostarono 14 sepolture in fossa terragna.
Sul terzo terrazzamento è stato rinvenuto un corridoio ad L, con una fila di pilastri centrali, che piega ad angolo retto verso E. Le pareti dell’ambiente, pavimentato in cotto, sono completamente rivestite di intonaco bianco. Nell’angolo N-E è stato individuato un corridoio a volta ribassata completamente interrato, forse di raccordo tra il terzo ed il quarto terrazzo. La parte superiore del corridoio a L, ripartita da lesene in stucco, era pavimentata da un tessellato con decorazione a punteggiato di crocette e di dadi (pianta località edificio tratta da www.googlemaps.it; pianta edificio tratta da Alvino 2009, fig. 7 p. 69).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Aquae Cutiliae, cementizio con scaglie bianche Frammento di pavimentazione in cementizio a base fittile con scaglie bianche. Del pavimento si conserva il negativo dell’immagine presso l’archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio (Archivio Sba-Laz, Sez. Fotografica, Cittaducale. Terme di Cotilia, schedone n. 149, neg. n. 1938). Il manufatto è inedito.
Ambiente B?: Ambiente di accesso ad un portico, con cortine murarie in opera incerta, conserva la pavimentazione in mosaico, in cui sono riconoscibili due fasi: la prima in mosaico con tessere a canestro ed una seconda fase con mosaico a tessere bianche e nere.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: non documentato Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a tessere oblunghe (cd. a stuoia))
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 104c – tessellato di tessere rettangolari monocrome a canestro
Referenza fotografica: immagine Archivio Sba-Laz, Sez. Fotografica, schedone n. 77, Citttaducale, Neg. B2, neg. n. 28030), concessa ai soli fini di studio e consultabile presso l’Archivio SALEtr.
Alvino, G. 1999, in Le alte valli del Velino e del Tronto. Sulle tracce della storia, Roma, p. 7.Spadoni Cerroni, M. C./ Reggiani, Massarini, A. M. 1992, in Reate, Pisa, p. 159, figg. 29, 30, 32.