Negli anni Settanta del secolo scorso, presso il comune di Montebuono, furono riportate in luce alcune evidenze archeologiche pertinenti ad un edificio residenziale di epoca augustea meglio conosciuto come "Terme di Agrippa", per il rinvenimento di un frammento epigrafico menzionante il generale M. Vipsanio Agrippa (CIL 4779). Le strutture, realizzate in massima parte in opera quasi reticolata, sono state defunzionalizzate dalla chiesa cimiteriale di S. Pietro ad Muricenti. Gli scavi riportarono in luce, nell’area adiacente l’abside della chiesa, strutture in opera reticolata ed un pavimento a commessi di laterizio disposti a spina di pesce, attribuibili ad un impianto termale, oltre a due cisterne e resti di murature con contrafforti. Nel 1995, eseguendosi alcuni lavori di smontaggio del pavimento della chiesa da parte della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici del Lazio furono riportati in luce alcuni ambienti (A-M) con tracce di decorazione pittorica e pavimenti in mosaico, gravemente manomessi dalla creazione di grandi fosse con funzione di ossari. Degli ambienti non è attualmente possibile precisarne nè l’originaria estensione nè la funzione. In corrispondenza dell’ingresso della chiesa doveva aprirsi l’ambiente G/H, tagliato da un muro di fondazione della chiesa stessa, pavimentato da un mosaico con composizione a reticolato. A S il vano confinava con B mediante un muro con cortine in opera quasi reticolata e pavimento in tessellato monocromo nero bordato da fasce in colore contrastante. Dalla parete O di B si sviluppa un muro, conservato in parte, che delimita gli ambienti C, D, E, che dovevano proseguire oltre i limiti dell’edificio religioso. Negli ambienti D ed E si conservano lacerti di pavimentazione in mosaico nero e, nell’ambiente D, sono leggibili tracce di decorazione pittorica parietale ascrivibile nell’ambito del III/IV Stile. Ad O di E si apre l’ambiente M, che corrisponde all’area dell’abside della chiesa, con pavimento in opera spicata. L’attiguo ambiente L, defunzionalizzato dall’ossario maggiore dell’edificio sacro, conserva il pavimento musivo e tracce della decorazione pittorica parietale. Al di sotto dell’abside della chiesa è visibile un lacerto musivo decorato da un punteggiato di crocette. Infine, sono stati riportati in luce l’ambiente A/F, sconvolto dalla costruzione di quattro ossari, con lacerti di pavimento musivo bicromo bianco-nero, e l’ambiente I, con tessellato decorato da un motivo a punteggiato. La villa, databile in epoca augustea, dovette in seguito diventare di proprietà della famiglia dei Licinii, come attestano alcuni documenti farfensi in cui viene fatto specifico riferimento ad un fundus Licinianus (pianta località edificio tratta da www.googlemaps.it).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Grignano, ambiente I, tessellato con inserti litici Tessellato monocromo bianco "con inserimenti di piccoli quadrati di pietra scura di cm 2,5". Si tratta, con ogni probabilità, di una decorazione a punteggiato di dadi in colore contrastante.
Grignano, villa, ambiente A/F, mosaico bianco Mosaico a tessere bianche disposte in ordito obiquo definito da fasce di bordura in colore contrastante. Il pavimento è stato completamente defunzionalizzato dalla creazione di quattro ossari, di una fossa e di una delle colonne della chiesa.
Grignano, villa, ambiente G/H, tessellato con reticolato di fasce Mosaico in redazione bicroma bianco-nera bordato da una fascia monocroma bianca, da un motivo a quadrati concavi con volute lateriali racchiuso tra una fascia nera, una bianca ed una seconda fascia di tessere nere, visibile unicamente presso uno dei lati, seguito da una fila di torri e mura isodome con merli a T. Il bordo racchiude una composizione con reticolato di fasce definito da una fila di quadrati e di clessidre diritte e tangenti con quadrati nei punti di incrocio, gli scomparti delineati e campiti da nodi di Salomone, quadrati a lati concavi e crocette quadripetale. Il mosaico si conserva presso gli angoli NE e SE di H ed in G.
Ambiente L: ambiente scavato in parte e obliterato costruzione dell’ossario maggiore della chiesa. Dell’ambiente si conserva parte del pavimento costituito da un tessellato bianco con fasce di bordura in colore contrastante. Presso le pareti sono leggibili tracce di intonaco dipinto di colore scuro.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1995
Grignano, villa, ambiente L, mosaico bianco con fasce nere
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Mosaico definito da una fascia monocroma bianca seguita da una linea tripla nera, da una linea tripla bianca e da una seconda linea tripla nera che incorniciano il campo occupato da un mosaico monocromo a tessere bianche. Il pavimento si conserva nella zona compresa tra l’angolo realizzato da due muri antichi e il grande pilastro pertinente alla successiva chiesa.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: cm 0,9. cm
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: cm 0,9. cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Referenza fotografica: Da Alvino 1999, fig. 4 p. 12.
Alvino, G. 1996, La decorazione musiva delle c.d. “Terme di Agrippa” in Sabina., in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, p. 595.Alvino, G. 1999, in La Sabina, Roma, p. 12, fig. 4 p. 12.Alvino, G. 2008, La villa romana denominata “Terme di Agrippa”., in Informazione e cultura per la protezione e valorizzazione del patrimonio storico ed archeologico della Valle del Salto, Roma, p. 65, fig. 18 p. 65.Marzano, A. 2007, in Roman Villas in Central Italy. A Social and Economic History, Leiden-Boston, p. 403.