Alcuni “pozzi” di scavo realizzati negli anni 1957-1961 hanno messo in luce resti distinguibili da quelli rinvenuti nell’area del quadriportico del Ludus Magnus (v. scheda) e relativi ad una domus con pareti in opera quadrata di tufo e pavimenti a m 1,90 sotto il piano dell’arena del Ludus. Un “pozzo” aperto nel 1960 (in pianta n. 3) portò in particolare alla scoperta “in una zona ai piedi della parete moderna di sostegno alla via di S. Giovanni in Laterano”, quasi sull’asse trasversale della cavea, un atrio pianta rettangolare, con un pavimento a scaglie policrome su tessellato nero (Colini, Cozza, Ludus, p. 51, fig. 71). Un altro tratto dello stesso pavimento è emerso durante la prosecuzione dei lavori nell’arena. L’orientamento dell’ambiente, N/S, è il medesimo di altri vani in opera reticolata messi in luce nell’area nord-orientale sotto la Casina Guidi e la Palazzina sede della cooperativa “Verde Speranza” (Colini, Cozza, Ludus, p. 52-53, tav. II, 43-47).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ampio atrio a pianta rettangolare con pareti in blocchi di tufo in opera quadrata e pavimento in tessellato con inserti marmorei e litici entro una cornice a denti di lupo; questa sembra contornare un impluvio (perduto) piuttosto che un riquadro musivo centrale, come attestano simili esempi di ambito pompeiano (Morricone Matini 1994, p. 300). Al di sotto dell’impluvio fu rinvenuta una fogna. Manca la documentazione fotografica dell’ambiente.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Regio III, Ludus Magnus, area, tessellato con inserti
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema? Cromia: policromo
Restano due ampi frammenti del campo a tessere nere in ordito rettilineo con punteggiato di dadi bianchi e scaglie marmoree policrome di varia dimensione e dal taglio piuttosto regolare (alabastro, giallo antico, portasanta, pavonazzetto, africano, granito, breccia capitolina). Le scaglie, talvolta a forma triangolare, quadrata e a losanga sono disposte in modo abbastanza regolare e si alternano in base alle dimensioni.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Colini, A.M./ Cozza, L. 1962, in Ludus Magnus, Roma, pp. 51-52, fig. 72.Donderer, M. 1982, Review of L.M. Morricone, Scutulata Pavimenta, in Archeologia Classica, Roma, pp. 230-234.Morricone Matini, M.L. 1980, in Scutulata Pavimenta. I Pavimenti con inserti di marmo e di pietra trovati a Roma e dintorni, Roma, p. 24, tav. VI, n. 8.Morricone Matini, M.L. 1994, Scutulatum: precisazioni e rettifiche, in Atti del I Colloquio dell’ Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ravenna, 29 aprile-3 maggio 1993), Ravenna, p. 300, fig. 5.Salvatori, A./Guidobaldi, F. 1988, The introduction of polychrome Marbles in late republican Rome: the evidence from Mosaic Pavementes with Marble insertion, in Classical Marble: geochemistry, Technology, Trade , pp. 171-175.Sanzi Di Mino, M.R. 1987, in Roma repubblicana dal 270 a.C. all’età augustea, catalogo della mostra, Roma, p. 58.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio III, Ludus Magnus, area, tessellato con inserti, in TESS – scheda 10913 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10913), 2012