Impianto termale romano del quale furono individuati alcuni resti nel 1963, all’estremità orientale dell’isolato compreso tra via Torino, via S. Maria Valle, l’omonimo vicolo e via Soncino. Di esso sono state individuate tre distinte fasi costruttive e di adattamento. La mancanza di dati stratigrafici e materiali ai quali agganciarsi rende impossibile precisare la cronologia iniziale e finale del complesso, anche se si potrebbe ipotizzare che la FASE 3, caratterizzata dalla presenza dei sectilia, sia da ricollegare alle strutture del complesso palaziale tardoantico. Oltre dalla tecnica dei pavimenti, tale datazione sarebbe inoltre suggerita dalla notizia fornita dallo storico Landolfo Seniore (X secolo d.C.) che, parlando del palazzo di Massimiano, afferma che esso è "situato in vicinanza delle terme esistenti presso la chiesa di S. Giorgio"; dell’edificio termale si sarebbe conservato il ricordo anche nel toponimo "baniaria", appellativo dato alla chiesa di S. Giorgio in un documento del 1025 e ancora persistente (via Bagnera).
FASE 1: vasca circolare (amb. 1) con fondo originario della vasca in malta idraulica rossa, delimitato lungo il bordo da un cordolo in pietra al quale erano ancora connesse, in un breve tratto, alcune lastre di rivestimento del muro perimetrale. A questa fase è forse da attribuire il primo impianto del vano riscaldato (amb. 2), della cui pavimentazione nulla è rimasto.
FASE 2: il fondo della vasca (amb. 1) viene ricoperto da un secondo cementizio a base fittile (MI-XX), delimitato da un muro in ciottoli concentrico, addossato dall’interno al perimetrale della vasca.
FASE 3: durante la terza fase (verosimilmente attribuibile al periodo tardoantico) si assiste al rifacimento o adattamento di tre ambienti. La vasca circolare (amb. 1) viene obliterata da un nuovo ambiente a pianta rettilinea (amb. 3), del quale restano le impronte dell’originaria pavimentazione in opus sectile. Verosimilmente nello stesso momento (ma manca la possibilità di determinarlo per assenza di dati altimetrici), viene edificato un ambiente con esedra (amb. 4), caratterizzato dalla stessa tecnica per la decorazione e preparazione pavimentali di quella dell’ambiente 3. L’ambiente ad ipocausto (amb. 2) viene parzialmente ricostruito con la ripresa dell’alzato in opera incerta, assai rozza, che si ritrova impiegata anche per i muri dell’ambiente 3. (La pianta dell’edificio allegata è rielaborata da David 1996, fig. 246: in rosso la FASE 1, in giallo la FASE 3)
Ambiente 4: esedra semicircolare orientata in senso N-S, conservata solo per un breve tratto (2×3 m ca) e appartenente alla FASE 3 di vita delle terme. Essa si connette al muro rettilineo E-O dell’ambiente 3, presenta una pavimentazione in opus sectile di piastrelle quadrate della quale rimangono le sole impronte, con preparazione del tutto simile a quella dell’ambiente 3. È delimitata lungo il muro semicircolare da uno zoccolo (?) costruito da lastrine di reimpiego (impossibile precisare se in marmo o in pietra).
Lunghezza: >2 m – Larghezza: >3 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1963 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia
Via Santa Maria Valle 2a-2b, amb. 4, impronte di op. sect. a modulo Q
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: iterativa? Cromia: non documentato
Rivestimento in opus sectile a modulo quadrato del quale rimangono le impronte sul cocciopesto rosato di allettamento. Non conservato.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Misure Lunghezza: >2 m; Larghezza: >3 m; Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: cocciopesto
David, M. 1996, Via Santa Maria Valle 2A-2B., in I pavimenti decorati di Milano antica. I secolo a.C. – VI secolo d.C., Milano, pp. 130-132 nn. 80-81, figg. 246-248.Lusuardi Siena, S. 1986, Via Santa Maria Valle 2a-2b. Rinvenimenti archeologici., in Milano ritrovata. L’asse di via Torino, Milano, pp. 329-331 n. 15.5, figg.15.5.1-15.5.6.Mirabella Roberti, M. 1984, Il palazzo imperiale., in Milano romana, Milano, pp. 78, 84 nota 9.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Massara, Daniela, via Santa Maria Valle 2a-2b, amb. 4, impronte di op. sect. a modulo Q, in TESS – scheda 11036 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11036), 2012