La basilica dei Santi Apostoli fu eretta, a partire dal 382 d.C., per volere del vescovo Ambrogio, a metà della nuova via porticata, sull’area di una preesistente necropoli (scelta non usuale per le chiese paleocristiane). Fu consacrata nel giugno 386 d.C. con le reliquie dei Santi Apostoli. Un atrio, probabilmente, la collegava con la prestigiosa nuova via porticata. La sua collocazione, fuori dalle mura ma in direzione di Roma (a cui era simbolicamente collegata), in una zona resa “monumentale” per volontà dell’imperatore, esprime il desiderio del vescovo di riaffermare la simbologia cristiana nei luoghi importanti del tessuto urbano di Milano. La sua pianta a croce, mai usata fino a quel momento in Occidente, riprende quella della chiesa degli Apostoli a Costantinopoli, eretta dall’imperatore Costantino, che vi venne sepolto. L’edificio originario fu modificato pochi anni dopo la sua costruzione, per accogliere le reliquie di San Nazaro; la sua pianta è ancora riconoscibile nell’attuale chiesa dell’XI sec. d.C. Dal punto di vista planimetrico essa era cruciforme (a croce latina) con orientamento NE/SO, lunga 56x 45.30 m, larga 14.20 m e alta 13.15 m, dotata in origine di presbiterio a terminazione piana. I due bracci della croce erano costituiti da due ambienti rettangolari animati da esedre ad emiciclo – forse a destinazione funeraria – che si aprivano sulla navata mediante un triforium. Il tetto a doppio spiovente di questi due ambienti era ad un livello inferiore a quello della navata e come questo a capriate lignee e con soffittatura piana. Al centro, nel punto di incontro degli assi della croce, era l’altare con le reliquie degli apostoli collocati entro la nota capsella argentea.
Nella nicchia del braccio minore orientale si è conservata una piccola parte dell’originaria pavimentazione in opus sectile bicromo, portata alla luce tra il 1946 e il 1947.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici, prosopografici
Braccio minore orientale: braccio del transetto destro della basilica a croce latina dove, nell’abside meridionale (diametro 6.20 m ca), si è conservata una piccola parte dell’originaria pavimentazione in opus sectile bicromo. (La pianta dell’ambiente allegata è tratta da David 1984, fig. 8)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici, prosopografici
Specifiche di rinvenimento Data: 1946-1947 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia
S. Nazaro, abside, opus sectile
Parte dell’ambiente: abside Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: composita Cromia: bicromo
Rivestimento in opus sectile bicromo a decorazione geometrica di cui si conservano due parti ben distinte decorate con diversi schemi compositivi. Nel settore a sinistra il piano è rivestito da lastrine di forma rettangolare, di dimensioni non omogenee, in alternanza bianche e nere. Nel settore a destra la decorazione è più complesso con: una fascia a esagoni neri e triangoli bianchi, una a triangoli sovrapposti, una lastra tombale marmorea con iscrizione, e infine alcune piastrelle di probabile rappezzo intorno alla lastra tombale.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
David, M. 1980-1981, Appunti per lo studio della pavimentazione tardoantica della basilica dei SS. Apostoli e Nazaro Maggiore a Milano, in Sibrium. Collana di studi e documentazioni, pp. 177-194, figg. 2-6, 8-9.David, M. 1984, in Milano romana. La basilica di San Nazaro, Milano, p. 7, fig. 8.David, M. 1996, Piazza S. Nazaro in Brolo., in I pavimenti decorati di Milano antica. I secolo a.C. – VI secolo d.C., Milano, pp. 133-135, figg. 254-265.Sannazaro, M. 2008, Ad modum crucis: la basilica paleocristiana dei SS. Apostoli e Nazaro., in Contributi di ricerca sulla poesia in Ambrogio. Atti del terzo dies academicus, 26 – 27 marzo 2007. Studia Ambrosiana. Saggi e ricerche su Ambrogio e l’età tardoantica 2, Milano, pp. 139-140, fig. 5.