AQUAE STATIELLAE 1, CASA-LABORATORIO. Nel 1983, durante i lavori per la costruzione di un condominio in via Cassino angolo via F.lli Sutto ad Acqui Terme, vennero alla luce i resti di un edificio residenziale della periferia settentrionale di Aquae Statiellae (cfr. ubicazione, da ANTICO GALLINA 1986, fig. 10, pp. 103-104, n. 31), sorto all’incrocio di un cardine e di un decumano. L’edificio, indagato solo parzialmente e fortemente danneggiato dalla successiva frequentazione dell’area, ha restituito abbondanti tracce di attività legate alla lavorazione dell’argilla, come tracce di combustione e scarti di fornace: la domus è nota come “casa-laboratorio” (cfr. planimetria resti, da LANZA 2012, "Aquae Statiellae I", fase II, p. 33) e presenta due fasi cronologiche, dalla fine del I sec. a.C. al II sec. d.C. inoltrato.
FASE I (età augustea). L’impianto è costituito da un portico colonnato (1) affacciato direttamente sulla strada EO, attraverso il quale si accede a un cortile (2) con pozzo in muratura nell’angolo SO (a) e portico sul lato N; sul lato O dello spazio aperto si dispone un grande ambiente rettangolare (3). Nessun rivestimento pavimentale è noto per questa fase.
FASE II (età flavia). La domus presenta ora una maggiore articolazione interna: l’ala porticata settentrionale del cortile 2 viene obliterata da uno spazio produttivo (5) con anfore infisse nel terreno e pozzo (b) legato alla lavorazione dell’argilla; il vano 3 viene dotato di focolare (A); una nuova area scoperta (4), comunicante con il cortile 2, ospita uno scarico ceramico (g), mentre sul lato E del cortile principale si dispongono 2 vani (7-8), solo parzialmente indagati, dotati di infrastrutture idrauliche (pozzi, c; bacini, d; canalette di scarico, e-f) e comunicanti con il resto della casa mediante il portico 6. Solo un rivestimento è noto per questa fase: si tratta del pavimento in cotto dell’ambiente 7.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Vano 7, fase II (età flavia): ambiente parzialmente indagato, individuato sul lato E del cortile 2, di cui ha in parte obliterato il portico settentrionale. Il vano è dotato di infrastrutture idrauliche legate alla lavorazione dell’argilla, un pozzo ellittico (c) e una vasca a “L” (d), con fondo in lastre di pietra, collegata a due canalette di carico (e) e scarico (f). Nello spazio compreso fra il pozzo e la vasca si conservano resti di una pavimentazione in cotto.
Lunghezza: 7.25 m – Larghezza: >2 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1983 – Ente responsabile: SBAPMAE
Aquae Statiellae 1, fase I, vano 7, commessi laterizi
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Resti di pavimentazione in cotto non meglio identificata.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Finocchi, S. 1984, Acqui Terme: contributo alla conoscenza della città romana. Scavi nella periferia urbana., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 34.Lanza, E. 2012, Aquae Statiellae 1, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, p. 53.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Aquae Statiellae 1, fase I, vano 7, commessi laterizi, in TESS – scheda 11182 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11182), 2012