LIBARNA 5, LOTTO F (Isolato I). La domus occupa la parte centrale della metà O dell’isolato I nel quartiere dell’Anfiteatro di Libarna (cfr. planimetria generale, da FINOCCHI 1996, fig. 8, pp. 150-151: lotto F, in rosso; cfr. planimetria domus, da PEPE 2012, "Libarna 5", fasi I-III, pp. 220-222).
FASE I (I sec. d.C.). La fase originaria della domus e non ha restituito pavimenti: l’accesso avviene dal cardine attraverso un vano d’ingresso (1) fiancheggiato da un grande vano rettangolare (2) a S e da due vani comunicanti (3-4) a N. Dall’ingresso si accede a una corte (6) porticata sul lato N e dotata di pozzo, che confina a E con il muro della casa confinante (Lotti C+D, Libarna 1: vd. infra).
Le fasi successive (fase II e fase III) interessano sostanzialmente la porzione orientale dell’edificio, occupata dalla corte nella fase I.
FASE II (seconda metà I sec. d.C. – prima metà II sec. d.C.). Il portico N del cortile viene obliterato per realizzare un grande vano di rappresentanza (7), affacciato sulla corte (6); verso E si ricavano, a discapito di parte del porticato della domus confinante (lotto C, Libarna 2), un piccolo ambiente quadrangolare (9) e un vano di forma allungata (8), interpretato come triclinio sulla base della scansione del pavimento, l’unico noto per questa fase di vita della domus.
FASE III (seconda metà II sec. d.C.). La porzione E dell’edificio viene radicalmente ristrutturata, con la creazione di una corte porticata e lastricata (10), dotata di fontana centrale, che oblitera i vani del lato E (8-9); a S del peristilio si aprono ora tre ambienti affiancati (11-13), di cui uno (11) pavimentato in cementizio fittile, mentre sul lato N un vano stretto e allungato (14) ospita probabilmente la scala di accesso al piano superiore.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Vano 8, fase II (seconda metà I – prima metà II sec. d.C.): l’ambiente, di forma rettangolare allungata, viene realizzato nel corso della fase II della domus, obliterando parte del portico dell’abitazione adiacente (Libarna 1 o Lotti C+D, fase I: vd. infra); esso si affaccia sulla corte 6 e, nonostante la conformazione planimetrica, è identificabile come triclinio sulla base della scansione pavimentale a "T+U" e del soggetto raffigurato, che richiama il mondo dionisiaco. Il rivestimento pavimentale, oggi completamente perduto, è costituito da un cementizio a base fittile con pseudoemblema musivo decorato da coppie di crateri e kantharoi affrontati. Nel corso della fase III il vano viene obliterato dalle strutture pertinenti alla corte porticata 10.
Lunghezza: 8.20 m – Larghezza: 3.70 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: Anni ’50 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Piemonte
Libarna 5, fase II, triclinio 8, cementizio fittile e mosaico
Rivestimento con scansione: a T+U
Nonostante in letteratura si affermi che del mosaico originario, al momento della scoperta, sopravviveva solo il pannello con crateri e kantharoi, dalle descrizioni, dalle immagini (FINOCCHI 1996, fig. 43 p. 170, e Archivio fotografico SAP negg. 7497-7509) e da un parziale disegno ricostruttivo (FINOCCHI 1996, fig. 111 p. 220) è possibile ricostruire l’intero pavimento. Una linea semplice bianca compresa fra 2 linee semplici nere determina una scansione a “T+U”: nel tratto terminale del braccio verticale della “T” un pannello musivo quadrangolare (0.80m di lato) contiene, su fondo bianco, 4 piccoli quadrati angolari campiti da 2 foglie di edera e da 2 lucerne trilicni contrapposte e un elemento circolare centrale, delineato da una cornice lineare composita, con una girandola nera circondata da 2 coppie affrontate e contrapposte di crateri e kantharoi neri. Il resto della “T” è decorato da crocette di 4 tessere nere attorno a una bianca, presenti forse anche nel campo a “U”. Foto da MANINO 1963, tav. XXXI/1.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Misure Lunghezza: 8.20 m; Larghezza: 3.70 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: spazio conviviale Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema Cromia: bicromo
Lo spazio conviviale, a "T", è realizzato in cementizio fittile a punteggiato di crocette bicrome (molto consunte) ed è delineato da una linea semplice bianca compresa fra 2 linee semplici nere. Il tratto terminale del braccio verticale della "T" è occupato da un pannello musivo di 0.80m di lato, contenente una composizione centrata, attorno a un cerchio, di 4 quadrati angolari, che determinano uno spazio centrale a forma di croce. I quadrati angolari sono caricati da una foglia cuoriforme o da una lucerna trilicne; attorno al cerchio vi sono 2 coppie di kantharoi e di crateri affrontati, che occupano i bracci della croce. Il cerchio è inquadrato da linea doppia nera, da una linea dentellata bianca e da una linea semplice nera e contiene una girandola stilizzata con raggi ricurvi e frecce affrontate, delineata in nero.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato
cementizio (cementizio a base fittile con tessere musivetessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 103g – punteggiato di crocette bicrome, su signino
Decorazioni vegetali
Motivo
Modulo
foglie d’edera cuoriformi
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Coppia di
Contenitori/vasi
lucerne trilicni
Referenza fotografica: da MANINO 1963, tav. XXXI/2
Parte dell’ambiente: spazio tricliniare Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: tricromo
Lo spazio destinato a ospitare i letti è conformato a "U" mediante una linea semplice bianca compresa fra 2 linee semplici nere. Lo spazio interno è reso in cementizio a base fittile, forse con punteggiato di crocette bicrome, impossibili da cogliere nella documentazione fotografica disponibile.
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: area archeologica (Libarna, area archeologica) Il pavimento, lasciato in situ dopo la scoperta, è andato distrutto nel periodo di abbandono dell’area archeologica dopo i lavori dei primi anni ’50.
Libarna, area archeologica (Riferimento: SBAPMAE) Via Arquata, 63 – Serravalle Scrivia, fraz. Libarna (AL)
Finocchi, S. 1996, L’edilizia privata., in Libarna, Castelnuovo Scrivia, pp. 169-170, 220, 227, figg. 43-44, 111.Finocchi, S. 2007, L’edilizia privata a Libarna. Il quartiere dell’anfiteatro., in Da Augusta a Cesarea. Quarant’anni di ricerche, scavi, scoperte (1950-1989), Torino, pp. 322, 370, figg. 30, 83.Grassigli, G.L. 1998, in La scena domestica ed il suo immaginario. I temi figurati nei mosaici della Cisalpina, Napoli, p. 291.Manino, L. 1963, Alcune considerazioni sui mosaici romani del Piemonte (e della regione padana)., in Atti del I Congresso Internazionale di Archeologia dell’Italia settentrionale. Torino, 21-24 giugno 1961, Torino, p. 141, tav. XXXI/1-2.Mercando, L. 1998, I pavimenti decorati., in Archeologia in Piemonte. L’età romana, Torino, p. 137, fig. 90.Mercando, L. 1998, Manufatti di prestigio lungo la Via Postumia: Libarna., in Optima Via, Atti del Convegno internazionale di studi “Postumia. Storia e archeologia di una grande strada romana alle radici dell’Europa” (Cremona, 13-15 giugno 1996), Milano, p. 406 , fig. 20.Pepe, M. 2012, Libarna 5, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, pp. 314-315.Zanda, E. 2008, Prime indagini sull’urbanistica della città e sul territorio: da Notizie degli Scavi alla Forma Italiae., in La riscoperta di Libarna, dall’antiquaria alla ricerca archeologica, Genova, p. 121, figg. 10-12.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Libarna 5, fase II, triclinio 8, cementizio fittile e mosaico, in TESS – scheda 11329 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11329), 2012