scheda

Libarna 16, fase I, cortile, lastricato nd
Libarna – Serravalle Scrivia ( AL )


LIBARNA 16 (Isolato V, via del Teatro). La domus venne individuata e parzialmente scavata nel 1911-1912, durante gli scavi per la costruzione della linea ferroviaria Genova-Milano, in seguito ai quali i resti vennero distrutti. Il complesso, indagato solo lungo la fascia di attraversamento della ferrovia, ricade nel V isolato della cd. via del Teatro, il cardine che lambisce la parte orientale del foro e raggiunge l’edificio teatrale in corrispondenza della parodos centrale (cfr. planimetria resti, da ZANDA, GOMEZ SERITO, ELEGIR 2004, fig. 7 p. 39). Dell’edificio, che occupava forse un terzo dell’isolato, è nota la porzione settentrionale, dove il Moretti riconobbe cinque stanze in fila, da N a S (cfr. MORETTI 1914, pp. 1191-20), ascrivibili a tre fasi di difficile attribuzione cronologica (cfr. planimetria domus, da ANNIBALETTO 2012, "Libarna 16", fasi I, III, pp. 238-239).
FASE I (nd). Superato l’ingresso dal decumano sul lato S, si attraversa una vasta area scoperta che conduce al settore N, costituito da due grandi ambienti di rappresentanza (2, 4), collegati dal corridoio 3 e disposti attorno al cortile 6, dotato di impluvio lastricato.
FASE II (nd). Lungo il lato O della sala 2 viene aggiunto un sistema di riscaldamento alimentato da una caldaia (A) e dotato di intercapedine parietale e pavimentale (B-C); nell’angolo SO del cortile viene realizzato un piccolo ambiente di servizio (5).
FASE III (fine I sec. d.C.). Le sale di rappresentanza vengono ristrutturate e dotate di pavimenti in tessellato (4) e in tessellato e opus sectile (2).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Libarna 16, fase III, vano di rappresentanza 2, tessellato e sectile (Lib-09)
Al momento della scoperta, del pavimento si conservavano alcune porzioni del bordo e del tappeto musivo geometrico bicromo e 3/4 dell’emblema in sectile policromo (da MORETTI 1914, fig. 6 p. 121), l’unico elemento oggi superstite. Nonostante le lacune è stato possibile ricostruire la stesura complessiva del pavimento (da ZANDA, GOMEZ SERITO, ELEGIR 2004, fig. 5 p. 37), bordato da una fila di quadrati adiacenti sui 4 lati e da una fila di stelle di 4 punte sulla diagonale su 3 lati (escluso quello N); il tappeto è scandito da una composizione triassiale di cerchi secanti, interrotta, al centro del lato N, dal pannello in opus sectile, a schema unitario plurilistellato, inquadrato da 3 cornici in rosso antico, ornate di motivi policromi: fila di parallelogrammi; rettangoli caricati da losanghe alternati a quadrati ed elementi trilobati angolari; pannello quadrato caricato da un cerchio iscritto, contenente un esagono a lati concavi tangente e caricato da sottili cerchi concentrici. Foto da ZANDA, GOMEZ SERITO, ELEGIR 2004, fig. 2 p. 35.

Libarna 16, fase III, vano di rappresentanza 4, tessellato a reticolato di trecce
Il mosaico, al momento della scoperta, si conservava solo per metà, ma sulla base della documentazione grafica e fotografica è stato possibile ricostruirlo per intero. Il tappeto è costituito da un grande pannello quadrangolare, con cerchi concentrici (a motivi vegetali e treccia a calice) a racchiudere forse un motivo figurato, è posto al centro di un reticolato di trecce a 2 capi, con gli scomparti caricati da motivi differenti (meandri, pelte, intrecci, quadrati sulla diagonale, stuoie…). Il bordo esterno del tappeto è costituito da una larga fascia nera a ordito di filari paralleli e obliqui, una linea doppia nera, una fila di pelte giustapposte tangenti, una fascia monocroma nera (8 file di tessere) e una bianca (9 file di tessere). Disegno ricostruttivo da FINOCCHI 2007, fig. 69 p. 355.


Cortile 6. Già nell’impianto originario (fase I) il cortile è dotato di un bacino (a) quadrangolare (1.45 di lato) per la raccolta dell’acqua piovana, collegato a una cisterna sotterrnanea. Il Monaco asserisce che l’area è pavimentata in “lastroni larghi 1.56m, squadrati e ben connessi, inclinati leggermente verso la cisterna centrale quadrata” (MONACO 1936, p. 16). Non è noto il materiale di cui sono composte le lastre.

Lunghezza: 6.50 m – Larghezza: 5.60 m

Cronologia
Non determinata
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1911-1912 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Piemonte

Libarna 16, fase I, cortile, lastricato nd

Parte dell’ambiente: cortile
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: non documentato

Lastricato (lapideo? marmoreo?) in elementi quadrangolari di 1.56m di lato.

Cronologia
Non determinata
Motivazione della cronologia: non determinata
Misure
Lunghezza: 6.50 m; Larghezza: 5.60 m;

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Lunghezza: 6.50 m – Larghezza: 5.60 m
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: lastricato

 
 

Oggetto conservato: non documentato – Conservato in: area archeologica (Libarna, area archeologica)

Libarna, area archeologica (Riferimento: SBAPMAE) Via Arquata, 63 – Serravalle Scrivia, fraz. Libarna (AL)

Monaco, G. 1936, in Forma Italiae, Regio IX, Liguria. Libarna, Roma, p. 16.
Zanda, E./ Gomez Serito, M./ Elegir, G. 2004, Un prezioso emblema in opus sectile da Libarna. Nuovi interventi di restauro e valorizzazione., in Atti del IX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aosta, 20-22 febbraio 2003), Ravenna, p. 30.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Libarna 16, fase I, cortile, lastricato nd, in TESS – scheda 11369 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11369), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11369


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