Indagini archeologiche svolte sul Campidoglio fra 1938-39 durante la realizzazione della galleria di congiunzione dei Musei Capitolini hanno portato in luce (nell’angolo NW di Palazzo Senatorio), il podio di un tempio, caratterizzato da cella trasversale e per questo identificato con il tempio di Veiove "inter duos Lucos" (Vitr, IV.8.4), situato "intra arcem et Capitolium" (Gell. V, 1, 12). Costruito sulla sella fra l’Arx e il Capitolium e dedicato nel 192 a.C. dal console L. Furius Purpurio (Liv. XXXV.41.8), l’edificio – orientato a SW – ha cella larga circa il doppio della profondità (m 15 x 8.90), preceduta da uno stretto pronao tetrastilo con scala di nove gradini. Delle colonne del pronao rimangono in situ le quattro basi di travertino; a quelle laterali corrispondono, sulle pareti della cella, due lesene in tufo su base di travertino. Il podio, alto circa m 1.80, ha fondazioni in calcestruzzo e rivestimento in travertino; le pareti della cella sono di tufo di Grotta Oscura, rivestite di intonaco. Nel corso degli scavi si è potuto verificare che la fondazione pertinente a questa fase è di epoca sillana, contemporanea alla costruzione del vicino Tabularium (78 a.C.) e che il podio si sovrappone ad un precedente edificio templare, con orientamento lievemente divergente, cella più stretta e pronao meno profondo. La cella del tempio di fase sillana era rivestita con un tessellato a fondo bianco e le pareti erano decorate da intonaci colorati. Ad un restauro di età flavia risalgono invece il rivestimento marmoreo parietale e alcuni lacerti di pavimento in opus sectile.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Regio VIII, Campidoglio, tempio di Veiove, opus sectile Pavimento in opus sectile marmoreo policromo ("a lastre di marmo colorato"), conservato soltanto per brevissimi tratti (limitati a lastrine di "bigio", verosimilmente bardiglio) presso la soglia e sotto le fondazioni della facciata del Palazzo Senatorio.
Cella del tempio, caratterizzata da pianta rettangolare a sviluppo latitudinale. Il vano reca tracce di due successive fasi decorative, di cui la prima, di età sillana, costituita da rivestimento pavimentale in tessellato bianco e affreschi parietali, e la seconda, di età flavia, con pavimento in opus sectile e rivestimento marmoreo parietale (con zoccolo alto m 0.45 e registro superiore formato da lastre di giallo antico, bardiglio e cipollino separate da cornicette modanate in rosso antico), ricostruibile in buona parte attaverso le impronte e la posizione dei fori per i perni di fissaggio conservati sulle pareti (cfr. COLINI 1942, p. 14, figg. 11-12).
Lunghezza: 8.90 m – Larghezza: 15 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Regio VIII, Campidoglio, tempio di Veiove, opus sectile Pavimento in opus sectile marmoreo policromo ("a lastre di marmo colorato"), conservato soltanto per brevissimi tratti (limitati a lastrine di "bigio", verosimilmente bardiglio) presso la soglia e sotto le fondazioni della facciata del Palazzo Senatorio.
Specifiche di rinvenimento Data: 1938-39
Regio VIII, Campidoglio, tempio di Veiove, tessellato
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo? Cromia: monocromo?
Pavimento in tessellato omogeneo a fondo bianco, conservato soltanto per limitatissime porzioni (relative alla cornice perimetrale) lungo le pareti della cella, al disotto del rivestimento parietale di epoca flavia.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici