scheda

Vercellae 2, fase I, vano di rappresentanza 8, cementizio fittile a inserti bianchi
Vercelli ( VC )


VERCELLAE 2, DOMUS DEL BRÜT FOND (abitazione E). Fra il 1987 e il 1997 vennero condotte alcune campagne di scavo nella cd. area del Brüt Fond (Brutto Fondo), ubicata nel settore NE dell’antica Vercellae (cfr. ubicazione, da G. SPAGNOLO GARZOLI, “Piani urbanistici e edilizia privata. Problemi e soluzioni nei municipi di Novara e Vercelli”, in “Intra illa moenia domus ac Penates (Liv. 2, 40, 7): il tessuto abitativo nelle città romane della Cisalpina. Atti delle Giornate di studio, Padova, 10-11 aprile 2008”, a cura di M. Annibaletto e F. Ghedini, Roma 2009, fig. 2 p. 210: in rosso), a O del castello, oggi Palazzo di Giustizia, fra via dal Pozzo, piazzetta Ranza e via Filippa da Martignana. A circa 4m di profondità, al di sotto di livelli di frequentazione post-medievale e medievale (area cimiteriale della chiesa di S. Stefano e oratorio della Compagnia dei Disciplinati di S. Nicola da Tolentino), si sono individuati i resti di un complesso residenziale di epoca romana esteso per circa 800mq. La stratigrafia ha evidenziato, nonostante le lacune planimetriche, la presenza di due distinte domus (Vercellae 1, vd. infra, e Vercellae 2) risalenti al periodo augusteo (fase I) e ristrutturate tra la metà del I e il II sec. d.C. (fase II), dalle quali provengono numerosi rivestimenti pavimentali. Fra il III e il IV sec. d.C. (fase III) i 2 lotti abitativi vengono riuniti in un unico complesso, che utilizza solo alcuni ambienti in precedenza appartenuti all’una o all’altra dimora. In questa sede si affronta la descrizione della domus orientale, Vercellae 2 (cfr. planimetria resti, da BARBERIS 2012, "Vercellae 2", fasi I-III, pp. 338-339).
FASE I (fine I sec. a.C./metà I sec. d.C.). Della domus non si conoscono gli affacci su strada né l’ubicazione dell’ingresso, verosimilmente a S. I vani si articolano attorno a una corte scoperta (1), di forma rettangolare, dotata di pozzo (a) nel settore S. A N del cortile, da O a E, si incontrano tre grandi ambienti di dimensioni simili (3-4, 7), separati da altrettanti corridoi orientati NS (2, 5-6), quello più orientale dei quali (6) terminante a S con un muro EO. Sul lato O dell’area scoperta un porticato d’ingresso conduce a un ampio vano di rappresentanza (9), suddiviso in due parti da un tramezzo EO, forse con un varco verso il muro di fondo. Un corridoio a S (10) mette in comunicazione la domus con l’esterno e corre parallelo all’ambiente 11, a fianco del quale, verso E e sul lato S del cortile, si apre un’altra sala di rappresentanza (12), parzialmente obliterata da un pozzo rinascimentale. Verso E il cortile è chiuso da un ambiente forse di rappresentanza (8): sul pavimento di quest’ultimo vano sono stati trovati diversi lacerti di cementizio a base fittile, probabilmente pertinenti al pavimento di un piano superiore, collassato sul vano sottostante (incerta l’attribuzione a una fase cronologica precisa). A questa fase sono riconducibili numerosi rivestimenti pavimentali, alcuni dei quali forse interpretabili come semplici preparazioni.
FASE II (metà I/II sec. d.C.). L’edificio subisce alcune ristrutturazioni interne: a N della soglia del vano 4 viene creato un focolare (A), poggiante sul pavimento originario; il muro S del corridoio 6 viene eliminato; il cortile 1 viene pavimentato in sesquipedali; i pilastri del portichetto di fronte al vano 9 sono sostituiti da un tratto di muratura NS. Successivamente, ma ancora nel corso della fase II, il corridoio 5 viene pavimentato in cementizio, mentre nel vano 12 si tampona la soglia verso il cortile e si realizza un pavimento in sesquipedali.
FASE III (III/IV sec. d.C.). Abbattuto il muro di confine con la domus O (Vercellae 1), l’ambiente 9 viene inglobato al vano 9 occidentale, per formare un unico grande ambiente (13), dotato di bacino (b) e pozzo (d) collegati a canalette di smaltimento (c, e).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Vercellae 2, fase I, cubicolo 12, cementizio e tessellato
Il pavimento, in "signino rosato" (cementizio a base fittile) è diviso in 2 UD: verso N, in prossimità dell’accesso dal cortile, il cementizio è campito da una fila di tessere nere disposte a formare una "U"; verso S la stesura in cementizio è arricchita da diversi inserti di marmo bianco e grigio (elementi circolari e rettangolari di varia misura), irregolarmente disposti nel centro del tappeto. Si ipotizza che le 2 UD indichino una sorta di anticamera e lo spazio più interno del vano, forse un cubicolo. Foto da PANTÒ, SPAGNOLO GARZOLI 1989, tav. CI/a.

Vercellae 2, fase I, vano 11, cementizio fittile
Rivestimento in cementizio rosato, interpretabile come cementizio a base fittile. Non si esclude possa trattarsi dello strato di preparazione di un pavimento perduto. Rilievo da PANTÒ, SPAGNOLO 1989, tav. XCIX; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Vercellae 2, fase I, vano di rappresentanza 3, cementizio (fittile?) rubricato
Cementizio dipinto di rosso, forse a base fittile.

Vercellae 2, fase I, vano di rappresentanza 4, cementizio nd
Rivestimento in cementizio non identificabile (preparazione?).

Vercellae 2, fase I, vano di rappresentanza 7, cementizio nd
Rivestimento in cementizio di natura non specificata (preparazione?).

Vercellae 2, fase I, vano di rappresentanza 9, cementizio e tessellato
Cementizio fittile, definito "signino rosato", interrotto da una sorta di pseudoemblema musivo quadrangolare, leggermente disassato verso SO, a decorazione geometrica in tessere bianche e nere (motivo a cerchi, caricati al centro da una crocetta). Non si esclude, dato il pessimo stato di conservazione del pavimento, che questo potesse in origine essere costituito da un’unica stesura in tessellato e che il cementizio costituisse solo lo strato di preparazione. Rilievo da PANTÒ, SPAGNOLO 1989, tav. XCIX; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Vercellae 2, fase II, corridoio 5, cementizio nd
Rivestimento in cementizio, di natura non specificata. Non si esclude possa trattarsi di un livello di preparazione.

Vercellae 2, fase II, cortile 1, commessi laterizi
Rivestimento in laterizi (sesquipedali).

Vercellae 2, fase III, vano di soggiorno 12, commessi laterizi
Rivestimento in mattoni sesquipedali.


Vano 8, fase I (ultimo quarto I sec. a.C.). Individuato solo parzialmente al limite E dell’abitazione (10.80mq), l’ambiente potrebbe avere funzioni di rappresentanza: la parte orientale è completamente sconvolta da una serie di fosse terragne medievali, relative all’area cimiteriale della chiesa di S. Stefano de Civitate, che non consente di rilevare l’effettiva estensione planimetrica della sala. Sin dalla fase I essa è pavimentata con un cementizio a base fittile arricchito da inserti marmorei bianchi di varia forma. Parallelamente al muro O, una struttura in laterizi poggiata sul cementizio risale a epoca rinascimentale, mentre grossi lacerti pavimentali in cementizio fittile, sparsi su tutta la superficie della stanza 8, sono probabilmente pertinenti a un piano superiore, collassato su quello sottostante.

Lunghezza: >3.60 m – Larghezza: >3 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1987 – Ente responsabile: SBAPMAE

Vercellae 2, fase I, vano di rappresentanza 8, cementizio fittile a inserti bianchi

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema
Cromia: monocromo

Rivestimento in cementizio a base fittile ("signino rosso"), con inserti marmorei bianchi, quadrati e triangolari, concentrati nel settore centrale del tappeto. Rilievo da PANTÒ, SPAGNOLO 1989, tav. XCIX (particolare); rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti marmorei)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 103c – scutulatum su signino

 
 

Referenza fotografica: da PANTÒ, SPAGNOLO GARZOLI 1989, tav. XCIX (particolare).
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: area archeologica (Vercelli, area archeologica del Brüt Fund)

Vercelli, area archeologica del Brüt Fund (Riferimento: SBAPMAE) – Vercelli

Barberis, V. 2012, Vercellae 2, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, pp. 488-490.
Pantò, G./ Spagnolo, Garzoli, G. 1989, Vercelli. Area archeologica del Brüt Fond., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, pp. 248-249, tav. XCIX.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , Vercellae 2, fase I, vano di rappresentanza 8, cementizio fittile a inserti bianchi, in TESS – scheda 11618 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11618), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11618


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