Edificio di culto, orientato canonicamente in senso Est-Ovest, con abside rivolta verso Est, diviso in tre navate, di cui quella centrale ampia m 7 e quelle laterali ampie m 4, e affiancata da due ambienti laterali, identificati con pastophoria. La suddivisione dello spazio in tre navate era affidata a due file di colonne o pilastri, impostati su basi di forma quadrata, di cui rimangono tracce sul lato meridionale e settentrionale, nonché sul tessellato policromo messo in opera nella navata centrale. Il loro interasse misura circa m 2.50. All’interno, una serie di elementi architettonici arricchiti da motivi decorativi diversi e da plutei usati per dividere lo spazio riservato ai fedeli da quello destinato al clero decorava l’edificio, in particolare capitelli corinzi a lira e a calice di produzione orientale. Al fianco settentrionale dell’edificio fu annesso un ampio vano, il cui muro orientale obliterò l’asse viario più antico. La funzione di questo vano sembra collegata alla presenza di 3 sepolture in cassa di calcarenite con nicchiette su entrambe le testate, datate alla fine del VI-inizi del VII secolo, che dunque testimoniano la realizzazione di un sepolcreto annesso alla chiesa paleocristiana e che nella dislocazione lungo i fianchi dell’edificio ad intervalli regolari suggeriscono una gestione controllata delle pratiche funerarie e la destinazione ad un nucleo privilegiato di inumati. La presenza di un blocco di testata di una tomba del tipo a nicchietta reimpiegata nella fondazione di un muro divisorio nella navata Sud suggerisce l’esistenza di una o più sepolture anche lungo il fianco meridionale della basilica, dove si continuarono ad effettuare deposizioni ancora nell’Altomedioevo (IX-XI secolo).
Le recenti indagini archeologiche, unitamente alla lettura delle stratigrafie degli elevati e delle pavimentazioni musive hanno consentito di accertare che l’edificio di culto fu realizzato nel V-VI secolo e rimase in uso fino all’XI secolo, quando fu impostato il cantiere della Cattedrale romanica. La complessa sequenza fisica e stratigrafica, sconvolta dagli interventi successivi, rende difficile la precisa scansione in fasi di vita dell’edificio. La pianta allegata si riferisce all’edificio della FASE II (da CIMINALE 2009). FASE I (ante seconda metà del VI sec. d.C.). Sicuramente all’impianto originario della chiesa e anteriori alla seconda metà del VI sec. d.C. sono pertinenti due lembi di tessellato, l’uno policromo, l’altro bicromo, individuati nella navata centrale. FASE II (seconda metà del VI secolo). A questa fase è pertinente il mosaico policromo con iscrizione. FASE II (età altomedievale). A questa fase vanno ricondotti molteplici interventi di restauri e tompagnature individuati sulle murature, nonché alcuni affreschi individuati nella navata meridionale e lungo il muro perimetrale settentrionale.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo X d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Bari, basilica sotto Cattedrale, navata centrale, tessellato bicromo, BA-03 Tessellato bicromo a decorazione geometrica; le limitate dimensioni del lacerto conservato non consentono di riferire tipo di impaginazione e di scansione. È plausibile attribuire al campo il tessellato monocromo bianco e al bordo due linee semplici blu che inquadrano una linea tripla bianca
Bari, basilica sotto Cattedrale, navata centrale, tessellato policromo, BA-02 Le limitate dimensioni del lacerto conservato non consentono di riferire tipo di impaginazione e di scansione. Il bordo è costituito da un motivo a file di quadrati sulla diagonale su fondo bianco. I quadrati sono delineati da linee di colore nero e campiti da quadrati più piccoli di colore rosso. Segue un motivo a racemi, su fondo bianco, delineati da una linea rossa e una linea nera, compreso fra due linee semplici nere. Il campo è costituito verosimilmente da un tessellato monocromo bianco. Le tessere bianche (1.16×1.41) sono in calcare, quelle rosse (0.94 x2.24) e nere (1.7 x 1.29) sono in laterizio.
Bari, basilica sotto Cattedrale, navata N, tessellato bicromo, BA-04 Tessellato bicromo a copertura unitaria e ad impaginazione iterativa, a decorazione geometrica, rinvenuto frammentario. Il campo, a fondo bianco, è decorato da cerchi allacciati formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli, e campiti da quadrati a lati concavi, di colore rosso. Il bordo è costituito da due linee doppie di colore rosso che inquadrano una fascia bianca. Le tessere bianche, in calcare, misurano cm 1.57 x 1.73; quelle rosse, in laterizio, misurano cm 1.43 x 1.83
Basilica sotto la Cattedrale, navata centrale, tessellato policromo (BA-05a-d) Tessellato policromo a decorazione geometrica e figurata a più unità decorative, rinvenuto lacunoso e conservato soprattutto nella porzione occidentale della navata centrale, in corrispondenza dell’ingresso all’edificio. Si distinguono l’intercolumnio settentrionale e meridionale, decorati da un motivo a scacchiera di triangoli rettangoli isosceli rosso su fondo bianco, la porzione Ovest della navata centrale, coincidente con l’ingresso all’edificio, decorata da un complesso tessellato policromo ad emblema/pseudoemblema, e la porzione centrale della navata, rivestita da un tessellato policromo a decorazione geometrica.
Navata meridionale: ampia m 4, è delimitata a Sud dal muro perimetrale meridionale dell’edificio, mentre a Nord era separata dalla navata centrale da colonne o pilastri su basi quadrate di cui rimangono alcune tracce. Nella fase II (seconda metà del VI secolo) era pavimentata da un tessellato policromo a decorazione geometrica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo X d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1975-1976 – Ente responsabile: Soprintendenza alle Antichità della Puglia
Bari, basilica sotto Cattedrale, navata S, tessellato policromo, BA-06
Parte dell’ambiente: navata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Tessellato policromo a copertura unitaria e ad impaginazione iterativa, a decorazione geometrica, rinvenuto solo nella porzione centrale della navata meridionale. Il campo, a fondo bianco, è decorato da cerchi allacciati, delineati in rosso, formanti quadrati concavi, delineati in rosso e campiti di giallo, con effetto di quadrifogli, delineati in rosso e campiti di bianco. I quadrati a lati concavi sono campiti da quadrati delineati in rosso su fondo bianco. Il bordo è costituito da una linea semplice di colore nero e da due fasce sovrapposte costituite da un motivo un motivo a scacchiera di triangoli rettangoli isosceli rossi su fondo giallo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (3° q) al secolo VI d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: Vedi descrizione cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1a – linea semplice
DM 197a – scacchiera di triangoli rettangoli isosceli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: Vedi descrizione cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 238b – "cerchi allacciati" ossia composizione ortogonale di cerchi secanti (formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli), qui con una tessera ai punti di tangenza, in colori contrastanti con quadrati iscritti nei quadrati concavi
quadrato
Referenza fotografica: da LA VIOLA 2009, pag. 175, fig. 5
Ciminale, D. 2009, Il succorpo. Indagini archeologiche, in Le radici della Cattedrale. Lo studio ed il restauro del succorpo nel contesto della fabbrica della cattedrale di Bari, Bari, pp. 144-150.La Viola, F. 2009, Analisi dei mosaici pavimentali, in Le radici della Cattedrale. Lo studio ed il restauro del succorpo nel contesto della fabbrica della cattedrale di Bari, Bari, p. 175, 5.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Mangiatordi, Anna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca