Edifici a carattere artigianale e residenziale i cui resti furono identificati in occasione di alcuni scavi condotti in via Moneta tra il 1986 e 1987, in un’area di 2000 mq rimasta libera dopo le distruzioni belliche. Nella stessa zona, in prossimità del foro romano, alcuni ritrovamenti vennero già effettuati nel 1908: le strutture vennero identificate con quanto rimaneva della zecca. L’area indagata presenta più fasi di vita, inquadrabili cronologicamente tra la fine del II sec. a.C. e il V sec. d.C. In mancanza di una pianta, il numero degli ambienti si basa sulla descrizione dei resti rinvenuti, riportata in bibliografia. FASE 1: a fine II-I sec. a.C. è attribuito un edificio verosimilmente a carattere industriale o artigianale, con strutture in legno e terra battuta, con orientamento EO.
FASE 2: in un arco di tempo inquadrabile in epoca tardorepubblicana, l’area è interessata da diversi interventi edilizi. Viene innalzato un nuovo edificio con alzati lignei e pavimenti in terra battuta, che rispetta l’orientamento dell’edificio di FASE 1. Si distingue la parte scavata nell’angolo NO, caratterizzata da un ambiente di 3 mq (amb. 1), con alzato in limo argilloso su fondazione in ciottoli e travi lignee, e pavimentazione in cementizio con inserti. Dopo un momento di distruzione dell’edificio precedente, verosimilmente intenzionale, l’area viene rialzata per edificarci un nuovo edificio che rispetta in parte le caratteristiche di quello precedente: alzati lignei e piani d’uso in limo battuto. L’area viene attraversata da una strada e da una rete fognaria.
FASE 3: riedificazione del sito a fine I sec. a.C. – prima metà I sec. d.C. con edificio con fondazioni formato da strati altrnati di ghiaia e limo.
FASE 4: probabilmente verso la fine del III sec. d.C. l’edificio di FASE 3 venne demolito e al suo posto innalzate altre strutture con fondazioni in ciottoli e laterizi legati da malta, con orientamento NO/SE. Si è riconosciuto un porticato (amb. 2) e un vano a N (amb. 3) con pavimentazione in tessellato bicromo e un ambiente riscaldato ad ipocaustum (amb. 4). Non è chiaro se le strutture siano pertinenti ad uno o più edifici.
FASE 5: alla fine del V sec. d.C. si assiste ad una fase di decadenza segnalata dalla progressiva demolizione/asportazione delle strutture fognarie.
(La pianta allegata è tratta da Ceresa Mori 2000, fig. 1)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Ambiente 3: ambiente appartenente ad un edificio a carattere verosimilmente residenziale, probabilmente porticato (FASE 4) con orientamento NO/SE, caratterizzato da fondazioni in ciottoli e laterizi legati da malta, e pavimento in tessellato bicromo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1986-1987 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia
Via Moneta, amb. n.d., tessellato bicromo
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: iterativa? Cromia: bicromo
Rivestimento in tessellato bicromo. Stato di conservazione non documentato.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ceresa Mori, A./ Howes, B./ Pagani, C./ White, N. 1988, Milano. Via Moneta, in Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia 1987, Bergamo, p. 139.