scheda

V. Barbaroux 32, domus, vano, cementizio fittile
Torino ( TO )

Le indagini archeologiche connesse con la ristrutturazione del palazzo ex sede dell’Anagrafe di Torino, in via Barbaroux 32 (cfr. ubicazione, da L. MERCANDO, “Notizie degli scavi recenti”, in “Archeologia a Torino: dall’età preromana all’Alto Medioevo”, Torino 2003, fig. p. 215: in rosso), ora sede dell’Archivio Storico della Città, hanno permesso di indagare due porzioni (cortile N e cortile S) di un’insula ubicata nel settore SO di Augusta Taurinorum. L’isolato, compreso fra via Barbaroux, via Stampatori, via Garibaldi (decumano massimo) e via Botero, nel corso del I sec. d.C. risulta occupato da domus di un certo pregio (domus di via Botero, vd. infra), poi obliterate da edifici più modesti in epoca tardoantica, da sepolture altomedievali e costruzioni medievali (cortile N: chiesa dei SS. Martiri, fine del XVI secolo; cortile S: torre e palazzi, XIV-XV secolo). La lacunosità dei resti romani intercettati nei due cortili non permette di definire con certezza la suddivisione dei lotti abitativi (due distinte domus?): nel cortile N l’elemento più significativo risulta un vano con ipocausto piuttosto ben conservato (tracce di cementizio fittile con suspensurae, praefurnium, caldaia a S); a 1m di distanza verso E si apre un altro ambiente, pavimentato in “opus signinum” e con le pareti rivestite di intonaco bianco; a O dell’ipocausto tracce di un focolare testimoniano la presenza di un locale adibito a cucina. Nel cortile S la stratigrafia risulta ancora più compromessa: un condotto in muratura e numerosi tubuli fittili sono forse ricollegabili all’ipocausto settentrionale, mentre nel settore S del cortile sono stati ipotizzati alcuni ambienti, in origine pavimentati (in situ solo tracce di vespai in ciottoli), disposti attorno a un’area centrale, scoperta. Si segnala, inoltre, la sovrapposizione di pavimenti in “opus signinum”, uno dei quali con fascia musiva in tessere nere, che attestano almeno due fasi di vita del complesso.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici

Ampio ambiente a E del vano con ipocausto, del quale sopravvivono lacerti del pavimento in "opus signinum" (cementizio fittile) e numerosi frammenti di intonaco bianco.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV a.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1995-1996 – Ente responsabile: SBAPMAE

V. Barbaroux 32, domus, vano, cementizio fittile

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Cementizio a base fittile, per il quale non si esclude una funzione di strato di preparazione.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)

 
 

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: non documentato

Pejrani Baricco, L./ Subbrizio, M. 1998, Torino. Via Barbaroux 32 (ex Anagrafe)., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 237.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , V. Barbaroux 32, domus, vano, cementizio fittile, in TESS – scheda 12113 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12113), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12113


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