EPOREDIA 1, VILLA SUBURBANA. Fra il 1984 e il 1986, al di sotto dell’emiciclo SO dell’anfiteatro romano di Eporedia, vennero documentati i resti di un edificio residenziale suburbano ubicato lungo la via publica per Vercellae (cfr. ubicazione, da BRECCIAROLI TABORELLI 1998, tav. XIb: in rosso) e perfettamente inserito nel tessuto centuriato eporediese (inclinazione 4° NO). Il complesso, noto come “villa suburbana”, venne edificato con alzati in opera a graticcio in epoca primo-augustea (fase I) e successivamente ristrutturato e ampliato nel corso di almeno altre tre fasi edilizie (cfr. planimetria resti, da ANNIBALETTO 2012, "Eporedia 1", p. 186, fasi II e IV. Rielaborazione grafica P. Da Pieve), comprese fra l’età di Tiberio (fase 2) e quella di Nerone (fase 4). Nella prima età flavia (70-80 d.C.), in seguito all’esproprio dei terreni privati, la villa venne distrutta e i suoi resti obliterati dal grande anfiteatro (vd. infra). In epoca tardoantica l’area venne occupata da un nucleo cimiteriale, di cui si sono rinvenute tre tombe in corrispondenza del settore SO della villa.
FASE II (età tiberiana, 20-30 d.C.). Il complesso residenziale, di cui non è noto l’ingresso, si articola attorno a due aree scoperte (1 e 5). Il cortile più ampio (1) è forse tenuto a giardino ed è affiancato da due portici laterali affrescati (B, G): attraverso il primo di questi si accede al vasto ambiente 2, pavimentato in terra battuta, e, di qui, a due ambienti più piccoli (3, 4), con pavimenti in cementizio e pareti affrescate. Verso E lo spazio scoperto 5 sembra dotato di tettoia; verso S si dispone invece un blocco di quattro ambienti rettangolari (6-9), di cui quelli settentrionali (6-7) pavimentati in terra battuta e quelli meridionali (8-9) in cementizio.
FASE III (età claudia, 40-50 d.C.). La villa viene ristrutturata con l’aggiunta di un nuovo settore. I portici laterali del cortile 1 vengono aboliti per fare spazio a un unico vasto ambiente (10), ornato da eleganti affreschi parietali; l’angolo SO del complesso viene invece organizzato in due vani (11-12), pavimentati in cementizio e forse riscaldati (tubuli fittili negli strati di riempimento). Parallelamente i pavimenti del settore centrale vengono rialzati, portandoli alla medesima quota del vano 10, e gli ambienti 3-4 dotati di un nuovo ciclo pittorico parietale. Infine il cortile 5 viene ristretto verso E e trasformato in corridoio (14).
FASE IV (età neroniana, 70-80 d.C.). In questa fase si osservano piccole ristrutturazioni: la stanza 12 viene ripavimentata, l’accesso fra il vano 13 e il corridoio 14 viene tamponato, i vani 11-12 vengono affiancati, a S, da un nuovo corridoio (15).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Eporedia 1, fase II, vano 9, cementizio fittile con inserti litici rossi e grigi In letteratura descritto come “opus signinum in pietrisco rosso chiaro e grigio, affogato in malta di cocciopesto rosa chiaro”, il pavimento è interpretabile come cementizio a base fittile con inserti litici di colore rosso e grigio. Foto da BRECCIAROLI TABORELLI 1998, tav. XIX/a; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Eporedia 1, fase III, vano 11, cementizio fittile con inserti litici bianchi e grigi In letteratura descritto come “opus signinum con pietrisco bianco di fondo, frammisto a pietrisco grigio e poco cocciopesto”, il pavimento è forse interpretabile come cementizio a base fittile con inserti litici bianchi e grigi. Foto da BRECCIAROLI TABORELLI 1998, tav. XXII/b; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Eporedia 1, fase III, vano di rappresentanza 2, cementizio litico In letteratura descritto come “pavimento in battuto di pietrisco biancastro e calce”, il rivestimento è interpretabile come cementizio a base litica. Foto da BRECCIAROLI TABORELLI 1998, tav. XXXVII/b; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Eporedia 1, fase IV, vano 12, cementizio fittile In letteratura descritto come "sottile battuto levigato in superficie con calce fine pigmentata in rosso", il piano pavimentale, spesso 2/3cm, è identificabile come un cementizio a base fittile. Foto da BRECCIAROLI TABORELLI 1998, tav. XXI/a.
Vano 3. Ambiente rettangolare di circa 15.60mq, ubicato nel settore centrale della villa, in comunicazione con il vano 2 (a N), il vano 4 (a E) e il vano 6 (a S). Dall’ambiente 4, di dimensioni simili, è diviso mediante un tramezzo retto da una trave lignea di base e montanti laterali ammorsati nella muratura della parete N.
FASE II (20/30 d.C.). Pavimento in cementizio litico con inserti litici grigi e neri. Le pareti sono decorate da affreschi policromi di III stile, con elementi più tardi (riferibili alla fase III, 40/50 d.C.) nella porzione superiore.
FASE III (40/50 d.C.). Il pavimento di fase II viene mantenuto. La parete N viene rifatta e la porta verso il vano 2 tamponata; integrazioni e rifacimenti della decorazione parietale.
Lunghezza: 4.45 m – Larghezza: 3.50 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1987 – Ente responsabile: SBAPMAE
Eporedia 1, fase II, vano di soggiorno 3, cementizio litico con inserti litici scuri
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: tricromo
In letteratura descritto come “battuto di calce con pietrisco grigio e nero”, il pavimento è interpretabile come cementizio a base litica con inserti litici scuri. Foto da BRECCIAROLI TABORELLI 1998, tav. XXXVII/b; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: 4.45 m – Larghezza: 3.50 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base litica con inserti litici o litoidi)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 103a – inserti su cementizio
Referenza fotografica: da BRECCIAROLI TABORELLI 1998, tav. XVIII/b; rielaborazione grafica P. Da Pieve. In primo piano il vano 4; sulla destra la sala 2.
Annibaletto , M. 2012, Eporedia 1, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, p. 245.Brecciaroli Taborelli, L. 1987, Un contributo alla conoscenza dell’impianto urbano di Eporedia (Ivrea). Lo scavo di un isolato a Porta Vercelli., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 105, nota 18.Brecciaroli Taborelli, L. 1998, La villa suburbana di Eporedia (Ivrea)., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 49, tav. XVIIIb.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , Eporedia 1, fase II, vano di soggiorno 3, cementizio litico con inserti litici scuri, in TESS – scheda 12463 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12463), 2012