SEGUSIUM 1. Gli scavi di emergenza condotti nel 2002 nel cortile della scuola media B. Giuliano di piazza Savoia 21 a Susa (cfr. ubicazione, da BARELLO 2009, fig. 3 p. 224, n. 2: in rosso) misero in luce i resti di una domus che occupava un’area di circa 250mq e si affacciava sul lato occidentale della piazza forense. Il complesso, tuttora in corso di studio, documenta almeno quattro fasi di vita (cfr. planimetria resti, da BARELLO 2012, "Segusium 1", fasi II-IV, p. 321. Rielaborazione grafica P. Da Pieve), cronologicamente collocabili entro la fine del III sec. d.C., quando la costruzione delle mura taglia fuori dalla cinta questo settore urbano.
FASE I (nd). L’impianto primitivo è documentato da un unico vano (1) nel settore SO dell’area, addossato alla roccia naturale.
FASE II (nd). Viene realizzato il grande vano 2, forse impostato su strutture analoghe di fase I, appoggiato sulla roccia e con ingresso da NE, dal cortile. La sala è pavimentata in “battuto di malta” o “cocciopesto”, con “cinque lastrine marmoree romboidali inserite nella malta in corrispondenza di un primitivo accesso, poi tamponato”.
FASE III (nd). In questa fase il vano SO viene ripartito in un ambiente quadrangolare (3) e un corridoio a “L” (4), quest’ultimo ora collegato al vano 2 mediante una soglia nel muro meridionale della sala. A N vengono realizzati i vani 5 e 6, che delimitano probabilmente su questo lato il cortile 7. Per questa fase è noto un solo pavimento, in “battuto di malta”.
FASE IV (nd). Fra l’ambiente 2 e il cortile 7 viene ora realizzato un vano scalare (8), che conduce al piano superiore dell’abitazione, dotato di almeno una stanza intonacata (soffitto in bianco e pareti in rosso e giallo) e pavimentata in “cocciopesto” o “battuto di malta”, come rivelano i frammenti rinvenuti nello strato di crollo all’interno della sala 2 (dal medesimo strato proviene anche un’epigrafe funeraria di II-III sec. d.C., verosimilmente reimpiegata come materiale edilizio). Sul lato N del cortile viene costruita una piccola fontana con vasca semicircolare (a).
FASE ? (nd). In un momento non determinabile all’interno del cortile viene inserito il vano 9, pavimentato in cementizio, che presenta un orientamento diverso.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo II d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Segusium 1, fase II, vano rappresentanza 2, cementizio fittile e inserti marmorei Variamente definito "cocciopesto" (BARELLO 2009) o "battuto di malta" (BARELLO 2007), il rivestimento è verosimilmente a base fittile. La presenza di cinque lastrine romboidali in marmo bianco, immerse nello strato di malta in corrispondenza dell’originario accesso NE del vano, sembra suggerire una scansione pavimentale a più unità decorative: gli inserti marmorei indicherebbero quindi l’accesso alla grande sala (cfr. planimetria fase II). Planimetria da BARELLO 2012, da BARELLO 2012, p. 321.
Vano 9, fase nd. Ambiente rettangolare impostato nel settore S del cortile 7. Nonostante le murature risultino completamente rasate, è possibile coglierne l’orientamento differente rispetto al resto della domus. Il piano pavimentale è in cementizio litico.
Lunghezza: >4 m – Larghezza: 3.50 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2002 – Ente responsabile: SBAPMAE
Segusium 1, fase nd, vano 9, cementizio litico
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Cementizio a base litica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: >4 m – Larghezza: 3.50 m Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base litica senza inserti)