scheda

villa, settore A, fase II, vano 6a, cementizio fittile
Case Farchetto – Caselette ( TO )


Fra il 1969 e il 1972 vennero segnalati i resti di strutture romane fra le Cascine Malpensata e Farchetto, a N dell’abitato di Caselette (cfr. ubicazione, da CANTINO WATAGHIN, LANZA, CROSETTO 1980, tav. XXXIX, n. 1: in rosso): diverse campagne di scavo, condotte fra il 1973-1979 e nel 1984, permisero di documentare parte di una grande villa romana (750mq su 3400mq accertati) posta sulla sinistra orografica della Dora Riparia, lungo la Via delle Gallie. L’edificio è articolato su un asse approssimativamente N-S, che segue l’andamento delle pendici del monte Musiné, e organizzato in due nuclei distinti (cfr. planimetria resti, da CANTINO WATAGHIN 1977, tav. I, con aggiornamenti), quello settentrionale (A, in rosso) a 3.70m più in alto rispetto a quello meridionale (B, in blu); lo spazio intermedio, verosimilmente scoperto e largo circa 35m, ha restituito tracce di ambienti minori sui lati E e O, ricostruiti solo in parte. A livello cronologico è documentata la successione di tre fasi principali, comprese tra la fine del I sec. a.C. e la seconda metà del II sec. d.C., seguite da una parziale occupazione del settore NO della villa nel corso del III sec. d.C. Le strutture messe in luce presentano un carattere residenziale, nonostante l’assenza (o la perdita) di rifiniture di pregio, ed erano verosimilmente affiancate da ambienti con funzioni produttive, non individuati. I piani pavimentali conservati, quasi esclusivamente pertinenti alla fase III (età flavia), vengono descritti come “strati di frantumi di magnesite o di laterizi, talvolta rifiniti con piastrelle di marmo”: salvo in un caso (settore A, vano 10), per il quale si parla espressamente di “signino”, per il resto non viene fatta menzione di malta. Tuttavia è plausibile ritenere che in origine tutti i battuti presentassero legante, in seguito sgretolato, come risulta anche per le strutture murarie (in pietre, ciottoli e rari laterizi, con facciavista rifinita in cocciopesto e talora frammenti di tegole e coppi), la cui dimensione esclude una messa in posa a secco. I pavimenti schedati in questa sede vengono quindi catalogati come cementizi: due rivestimenti (settore A, vani 4 e 20) non vengono schedati in quanto riconducibili alla preparazione di rivestimenti marmorei perduti.
FASE I (età augustea, entro fine I sec. a.C.). Della fase originaria sono documentate alcune strutture nel settore NE (vani 6a-b, pavimentati in terra battuta) e in quello S.
FASE II (inizio I sec. d.C.). In questo momento viene fissato l’assetto definitivo del complesso, che riprende gli allineamenti del periodo precedente e che subirà solo parziali modifiche nel corso della III fase. Nel settore A (N) un gruppo di vani risulta articolato attorno a un vasto spazio coperto centrale (1), che si affaccia verso S su un corridoio dotato di contrafforti e largo 3.80m. Per questa fase si registrano i piani pavimentali in cementizio fittile dei vani 6a e 6b, in uso ancora nella fase successiva. Ancora più incerta risulta l’articolazione planimetrica del settore B (S), dove uno spazio di forma allungata a N sembra conformarsi come gemello di quello nel settore opposto. A S del corridoio si dispone una piccola terma, costituita da tre piccoli ambienti affiancati, dotati di suspensurae (1) e di nicchie (2a-2b). I piani pavimentali del settore B sono totalmente scomparsi. Nel corso della fase II vengono realizzati alcuni ambienti nel settore mediano occidentale (C), in uso solo sino alla fine del I sec. d.C.
FASE III (fine I sec. d.C.). Dopo un crollo dei muri, forse per un cedimento strutturale, la villa viene immediatamente restaurata, sfruttando non solo gli allineamenti, ma anche lo sviluppo generale degli ambienti di fase II. Nel settore A i vani sono ora suddivisi in due distinti gruppi, con la chiusura del passaggio fra il vano 1 e il corridoio 6b. Nel settore O gli ambienti si articolano attorno al vano 1, ove è documentato l’unico accesso dall’esterno (lato S); a N si dispongono tre piccoli ambienti (2-3-4), da cui si accede a un piccolo ambiente riscaldato (21) e alla zona delle cucine (23). Ancora più a O il vano 27 è dotato di una piccola vasca rettangolare e di un sistema di canaline di drenaggio, forse riconducibili ad attività di lavorazione dell’argilla. Nel settore E i vani (5-7-8-9-10) si articolano attorno a un grande ambiente (6a-b), realizzato demolendo il muro divisorio e unificando i pavimenti. Verso S il corridoio contraffortato è ora trasformato in un portico a colonne in muratura, coronate da capitelli fittili. I rivestimenti pavimentali noti riguardano i vani 1-2-3-20-22 (cementizio litico) e i vani 4-7 (cementizio fittile), oltre al vano 6a-b, di cui si riutilizza il pavimento precedente (cementizio fittile). Alcuni elementi suggeriscono tuttavia la presenza di piani pavimentali più ricercati, ma perduti: una mattonella esagonale in cotto (lato 8cm) proviene infatti dal crollo nel portico meridionale (commessi laterizi); una piastrella quadrata (lato 15cm) e una esagonale in marmo bianco rispettivamente dal riempimento del vano 20 e del vano 4. Una radicale ristrutturazione riguarda gli ambienti del settore B: lo spazio settentrionale, analogo per dimensioni al portico del settore A, non sembra dotato di pilastri; la presenza di almeno due muri trasversali ne interrompe lo sviluppo. La piccola terma costituita dai vani 1-2a-2b viene sostituita da una serie di ambienti di dimensioni maggiori, in connessione con un nuovo nucleo termale costruito più a O (vani 20-21-22). Si registrano per questa fase nuovi piani pavimentali, in cementizio fittile (vani 2a-b) e litico (vano 1), che sigillano le strutture termali precedenti; il pavimento del vano 22 è costituito da un masso livellato e integrato da ciottoli. Il lato O della villa sembra occupato da una serie di ambienti, sebbene la presenza di un acciottolato faccia presumere l’esistenza di uno spazio scoperto, mentre sul lato E si registrano alcuni lacerti murari di difficile interpretazione.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
villa, settore A, fase II, vano 6b, cementizio fittile
Il rivestimento pavimentale è costituito da uno strato di frantumi di laterizi, in origine verosimilmente legati da malta. È interpretabile come cementizio a base fittile, per il quale non si può escludere una originaria funzione di livello preparatorio. Il rivestimento risale alla fase II (inizio I sec. d.C.) ed è utilizzato ancora nella fase successiva (III, fine I sec. d.C.), quando viene unito al pavimento dell’adiacente vano 6a.

villa, settore A, fase III, vano 1, cementizio litico
Il rivestimento pavimentale è costituito da uno strato di frantumi di magnesite, in origine verosimilmente legati da malta. È interpretabile come cementizio a base litica, per il quale non si può escludere una originaria funzione di livello preparatorio.

villa, settore A, fase III, vano 10, cementizio fittile
Definito "signino", il rivestimento pavimentale è interpretabile come cementizio a base fittile. Non si esclude che potesse in origine avere una funzione di livello preparatorio.

villa, settore A, fase III, vano 2, cementizio litico
Il rivestimento pavimentale è costituito da uno strato di frantumi di magnesite, in origine verosimilmente legati da malta. È interpretabile come cementizio a base litica, per il quale non si può escludere una originaria funzione di livello preparatorio.

villa, settore A, fase III, vano 22, cementizio fittile
Il rivestimento pavimentale è costituito da uno strato di frantumi di laterizi, in origine verosimilmente legati da malta. È interpretabile come cementizio a base fittile, per il quale non si può escludere una originaria funzione di livello preparatorio.

villa, settore A, fase III, vano 3, cementizio litico
Il rivestimento pavimentale è costituito da uno strato di frantumi di magnesite, in origine verosimilmente legati da malta. È interpretabile come cementizio a base litica, per il quale non si può escludere una originaria funzione di livello preparatorio.

villa, settore A, fase III, vano 7, cementizio fittile
Il rivestimento pavimentale è costituito da uno strato di frantumi di laterizi, in origine verosimilmente legati da malta. È interpretabile come cementizio a base fittile, per il quale non si può escludere una originaria funzione di livello preparatorio.

villa, settore B, fase III, vano 1, cementizio litico
Il rivestimento pavimentale è costituito da uno strato di frantumi di magnesite, in origine verosimilmente legati da malta. È interpretabile come cementizio a base litica, per il quale non si può escludere una originaria funzione di livello preparatorio.

villa, settore B, fase III, vano 2a-b, cementizio fittile
Il rivestimento pavimentale è costituito da uno strato di frantumi di laterizi, in origine verosimilmente legati da malta. È interpretabile come cementizio a base fittile, per il quale non si può escludere una originaria funzione di livello preparatorio.


Settore A (in rosso), vano 6a. Grande ambiente rettangolare del settore settentrionale (A) della villa, costruito nel corso della fase II (inizio I sec. d.C.) a E dell’ambiente 1 e a S del corridoio 6b. Esso è pavimentato in cementizio fittile. Per le dimensioni ragguardevoli (45mq) e la posizione centrale potrebbe aver rivestito funzioni di rappresentanza. Durante la fase III (fine I sec. d.C.) viene unito all’adiacente corridoio 6b, con il quale costituisce un unico grande spazio, che sfrutta il piano pavimentale in cementizio fittile dei due ambienti di fase II.

Lunghezza: 9 m – Larghezza: 5 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1973-75 – Ente responsabile: Università di Torino

Villa, settore A, fase II, vano 6a, cementizio fittile

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Il rivestimento pavimentale è costituito da uno strato di frantumi di laterizi, in origine verosimilmente legati da malta. È interpretabile come cementizio a base fittile, per il quale non si può escludere una originaria funzione di livello preparatorio. Il rivestimento risale alla fase II (inizio I sec. d.C.) ed è utilizzato ancora nella fase successiva (III, fine I sec. d.C.), quando viene unito al pavimento dell’adiacente vano 6b.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Misure
Lunghezza: 9 m; Larghezza: 5 m;
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: vespaio di ciottoli

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Lunghezza: 9 m – Larghezza: 5 m
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)

 
 

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Caselette, villa romana)
Il sito è recintato e non accessibile. Per informazioni: Pro Loco Caselette 011-9687283.

Caselette, villa romana (Riferimento: SBAPMAE) Località Farchetto, via Strada Romana – Caselette (TO)

Cantino Wataghin, G./ Lanza, R./ Crosetto, A. 1980, Scavo di una villa romana presso Caselette (Torino), relazione preliminare delle campagne 1973-1975., in Studi di archeologia dedicati a Pietro Barocelli, Torino, p. 113.
Cantino Wataghin, G. 1977, Risultati e problemi dello scavo., in La villa romana di Caselette. Risultati e problemi di uno scavo in corso nel territorio di Augusta Taurinorum., Caselette – Torino, pp. 10, 12.
Cantino Wataghin, G. 1978, Scavo in una villa romana nei pressi di Caselette (Torino)., in Segusium, Susa, p. 20.
Mercando, L. 1996, Mosaici in Piemonte: le scoperte recenti., in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995)
, Bordighera, p. 146.
Monzeglio, G. 2001, Località della Val di Susa. Caselette. , in I Romani in Val di Susa, Torino, p. 94.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , villa, settore A, fase II, vano 6a, cementizio fittile, in TESS – scheda 12654 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12654), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12654


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