BASILICA DI SAN SALVATORE. A partire dal 1996, durante i lavori per la pavimentazione di piazza S. Giovanni, su cui si affaccia il Duomo di Torino, è stato possibile indagare le strutture che precedettero la costruzione dell’edificio rinascimentale, in parte già messe in luce nel 1909. Il complesso episcopale sorge nell’angolo NE della città antica, nell’area immediatamente a S del teatro romano, occupata da un asse stradale EO e da edifici primo-imperiali di natura commerciale o residenziale, cui si sovrappone, intorno alla metà del II sec. d.C., un grande edificio pubblico di funzione imprecisabile. Le strutture romane non presentano livelli di crollo o di abbandono: gli elevati vennero sistematicamente demoliti per costruire tre edifici di culto cristiani, le chiese di S. Salvatore a N, S. Giovanni al centro e S. Maria a S (cfr. ubicazione, da L. MERCANDO, “Notizie degli scavi recenti”, in “Archeologia a Torino: dall’età preromana all’Alto Medioevo”, Torino 2003, pp. 215-245: fig. p. 215, nn. 1-3: in rosso). La prima edificazione dell’insula episcopalis è riconducibile alla costruzione della chiesa di S. Salvatore (n. 1, in pianta) alla fine del IV sec. d.C., posta a S del teatro romano, della cui demolizione fu probabilmente responsabile. Sulla base delle porzioni documentate, fortemente compromesse dalle strutture successive, la ricostruzione planimetrica della basilica (cfr. planimetria parziale dei resti, da PEJRANI BARICCO 1998, fig. 90 p. 136) mostra un impianto a tre navate separate da una fila di colonne, largo complessivamente 17.40m e lungo 29.80m (34m con un’ipotetica abside semicircolare). La decorazione interna risulta alquanto sobria: intonaco sulle pareti e “cocciopesto” nelle navate, così come in un ambiente collaterale a N della basilica, in "cocciopesto" e inserti misti (il pavimento del presbiterio non è documentato). Adiacente alla navata meridionale è stata documentata una struttura a navata unica, identificata con il battistero, poi obliterato dalla chiesa di S. Giovanni. Nel corso dell’avanzato V secolo l’arredo liturgico della basilica viene rinnovato e arricchito: l’area presbiteriale è recintata all’altezza della seconda campata E mediante cancelli lignei poggianti su un muro apparecchiato direttamente sul primo pavimento; la navata centrale dotata di solea (7×1.50m) e il suo piano di calpestio risarcito e livellato con una gettata grossolana di calce bianca. Tra la fine dell’VIII e il IX secolo la basilica viene riedificata, con la sopraelevazione del presbiterio, l’aggiunta di una cripta e la posa di un pavimento a grandi lastre lapidee. Alla fine dell’XI secolo il presbiterio, ulteriormente rimaneggiato, viene pavimentato con un mosaico tricromo raffigurante la Ruota della Fortuna e la Mappa del Mondo, ancora oggi visibile sul lato N del Duomo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
basilica S. Salvatore, fine IV sec. d.C., navata N, cementizio fittile Il piano pavimentale è definito "cocciopesto" o “signino con impasto grossolano di pietrisco e laterizi tritati, su un preparato di pietre e frammenti laterizi e regolarizzato in superficie da successive sottili stesure di malta”. Si identifica con un cementizio a base fittile.
basilica S. Salvatore, fine IV sec. d.C., navata S, cementizio fittile Il piano pavimentale è definito "cocciopesto" o “signino con impasto grossolano di pietrisco e laterizi tritati, su un preparato di pietre e frammenti laterizi e regolarizzato in superficie da successive sottili stesure di malta”. Si identifica con un cementizio a base fittile.
La navata centrale della basilica paleocristiana è separata da quelle laterali da una fila di colonne. Il piano pavimentale originario è costituito da un semplice "cocciopesto". Nel corso di una fase successiva (pieno V sec. d.C.) la navata viene dotata di solea e il pavimento sostituito da una gettata di calce bianca.
Lunghezza: 29.80 m – Larghezza: 9.20 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1909/1996 – Ente responsabile: SBAPMAE
Basilica S. Salvatore, fine IV sec. d.C., navata centrale, cementizio fittile
Parte dell’ambiente: navata centrale Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Il piano pavimentale originario è definito "cocciopesto" o “signino con impasto grossolano di pietrisco e laterizi tritati, su un preparato di pietre e frammenti laterizi e regolarizzato in superficie da successive sottili stesure di malta”. Si identifica con un cementizio a base fittile.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Misure Lunghezza: 29.80 m; Larghezza: 9.20 m; Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: pietre e frammenti laterizi
Specifiche tecniche Lunghezza: 29.80 m – Larghezza: 9.20 m Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)
Cantino Wataghin, G./ Uggé, S. 2001, Scavi e scoperte di archeologia cristiana in Italia Settentrionale (1993-1998)., in L’edificio battesimale in Italia. Aspetti e problemi, Atti dell’VIII Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana, 21-26 settembre 1998, Bordighera , Firenze , p. 25.Pejrani Baricco, L. 1998, La basilica del Salvatore e la cattedrale di Torino: considerazioni su uno scavo in corso., in Archeologia in Piemonte. Il medioevo, Torino, p. 139.Pejrani Baricco, L. 2003, L’isolato del complesso episcopale fino all’età longobarda., in Archeologia a Torino: dall’età preromana all’Alto Medioevo, Torino, p. 309.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , basilica S. Salvatore, fine IV sec. d.C., navata centrale, cementizio fittile , in TESS – scheda 12686 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12686), 2012