scheda

Terme Ellenistiche, vano B, pavimento in mattoni
Velia – Ascea ( SA )


Edificio termale, ubicato lungo la sponda sud-orientale del fiume Hyele, su una delle terrazze che fiancheggia il cosiddetto "Vallone del Frittolo". L’edificio è di pianta all’incirca rettangolare, misurante m 30×17, con strutture murarie in blocchi squadrati di arenaria alternati a blocchetti di dimensioni più piccole, allettati con malta, e posti su filari sovrapposti in maniera sfalsata con effetto "a scacchiera". Le strutture interne si caratterizzano, invece, per l’impiego di "mattoni velini". Il complesso termale, individuato nel 1982 dalla Soprintendenza, è stato oggetto di ulteriori campagne di scavo (2001-2002) da parte dell’Università Federico II di Napoli, che hanno portato all’individuazione di circa 10 vani suddivisi fra un’area ricettiva ad ovest (vani A-H) ed un’area di servizio ad est (vani J-Q). L’edificio, originariamente preceduto da un portico (P) lungo la facciata meridionale, era accessibile in corrispondenza dell’angolo sud-occidentale (O). Nell’area nord-occidentale del complesso è stato riconosciuto un vestibolo (B) che consentiva l’ingresso all’apoditerio (C), di m 15×7.5, con pavimentazione ad esagonette, poggianti su una preparazione in mattoni velini, e decorazione in stucco dipinto sulle pareti. Dall’apoditerio si passava agli ambienti (K) ed (E), mediante delle aperture ubicate rispettivamente sulle pareti sud-est e sud dell’ambiente. Il vano (K), di m 6.75×5.50, era dotato di una tholos del diametro di m 3.70, della quale si conserva ancora lo zoccolo, alimentata da tubuli in terracotta, rivestiti in piombo. Il vano (E) di pianta rettangolare di m 11.75×8.25 occupa la parte centrale dell’edificio. L’ambiente, con pavimentazione in cementizio decorato, è dotato di una vasca a schienale (H), lungo il lato sud-est, posta sopra ad un ipocausto, affiancata da una piccola base (I), e da una banchina (F) presso l’angolo nord. Nel settore nord-orientale del vano si conserva, inoltre, parte di un sostegno circolare in arenaria pertinente ad un "louterion", per le abluzioni d’acqua fredda. Al momento della scoperta, avvenuta nel 1982, l’edificio termale è stato datato, sulla base del materiale rinvenuto in corso di scavo, fra cui un balsamario piriforme, fra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C., tuttavia, le ultime indagini di scavo effettuate hanno consentito di precisare ulteriormente la cronologia, grazie ad alcune sequenze startigrafiche rinvenute intatte. La costruzione dell’edificio è stata ascritta alla metà del III sec. a.C. con fasi di vita per tutto il III e la prima metà del II sec. a.C. A partire dalla seconda metà del II sec. a.C. si segnala un progressivo abbandono con successive fasi di spoliazione (fine del II/ I sec. a.C.). (La pianta dell’edificio è tratta da Greco, Di Nicuolo 2013, p. 117, fig. 4; la pianta della località dell’edificio è tratta da R. Sauer, Sedimente und Sedimentationgeschichte in der Unterstadt von Velia, pp. 117-124, fig. 1 ).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III a.C. (2° q) al secolo III a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Terme Ellenistiche, apoditerio, esagonette
Pavimento a commessi laterizi esagonali (esagonette) conservato sui lati nord, sud ed est, per un tratto complessivo di m 5.22×5.60. Le formelle esagonali (esagonette) misurano cm 11 è presentano intacchi quadrangolari al centro, forse relativi alla presenza, in origine, di una tessera centrale. Le formelle, giustapposte in modo da formare un motivo "a nido d’ape", sono di diversi colori: sono impiegate formelle sui toni del beige, dell’arancione e del marrone scuro. Le formelle sono allettate su uno strato di malta a sua volta steso su uno strato di mattoni. Le formelle sono allettate su uno strato di malta, steso, a sua volta su una preparazione in mattoni eleati.

Terme Ellenistiche, calidario, cementizio con bordo ad onde
Pavimento in tecnica mista, cementizio a base fittile e tessellato, articolato in più unità decorative: vano (a), soglia (b) e vasca (c). Il vano (a) è in cementizio a base fittile decorato da un punteggiato di tessere disposte su filari paralleli e ad una distanza di cm 3. Delle tessere, in calcare bianco, rimangono solo i fori per l’alloggiamento. Il centro della pavimentazione è occupato da un rettangolo di m 2.95×4 bordato da una cornice ad onde correnti a giro semplice realizzate in tessere rettangolari irregolari in scisto grigio racchiusa fra due fasce monocrome dello stesso materiale. Agli angoli sono inserite delle palmette in tessere rosse parzialmente conservate. Il campo del pannello rettangolare era in tessellato bianco, non più conservato. Al centro si trova uno pseudo-emblema rettangolare bordato da una linea tripla in tessere rettangolari grigie e campito da un quadrato posto obliquamente, bordato da listelli in terracotta su due file. Al centro è inserito un cerchio, originariamente in tessere bianche su fondo scuro, ornato da un fiore di sei petali. La superficie dell’interno rivestimento è fortemente usurata e non rimane quasi nulla della decorazione dello pseudo-emblema. La soglia (b) è posta nel settore nord-occidentale della pavimentazione. E’ in tessellato bianco con due delfini guizzanti, posti in posizione simmetrica, in tessere nere. Lungo il lato meridionale dell’ambiente si trova una vasca con "schienale", larga m 2.20, in cementizio a base fittile decorata, originariamente, da un punteggiato irregolare di tessere. Le tessere non sono più conservate.


Vano K. Ambiente ubicato nel settore nord-orientale dell’edificio termale, accanto all’apoditerio C. Il vano è di pianta all’incirca quadrata ed ospita la tholos circolare, originariamente di m 3.70, della quale si conserva parte dello zoccolo. La pavimentazione dell’ambiente, a commessi laterizi, è costituita da mattoni velin. (La pianta dell’ambiente è tratta da Greco, Di Nicuolo 2013, p. 117, fig.4).

Lunghezza: 6.75 m – Larghezza: 5.50 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III a.C. (2° q) al secolo III a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1981/00/00 – Ente responsabile: SBA SA

Terme Ellenistiche, vano B, pavimento in mattoni

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Pavimento a commessi laterizi realizzato mediante mattoni eleati di cm 34×34.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III a.C. (2° q) al secolo III a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: a commesso di laterizi

 
 

Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: area archeologica (Parco archeologico di Elea-Velia)

Condizione giuridica: proprietà Stato

Parco archeologico di Elea-Velia (Riferimento: Bisogno, Giuseppina) c.da Piana di Velia – Ascea Marina (Sa)

Gangemi, G. 1987, Le terme ellenistiche, in La Magna Grecia (Itinerari turistico-culturali in Campania, 4), Napoli, p. 85.
Greco, G./ Di Nicuolo, C. 2013, The Hellenistic Baths at Velia, in Greek baths and bathing culture: new discoveries and approaches (Babesch), Leuven-Peeters, pp. 113-129.
Johannowsky, W. 1983, L’attività archeologica nelle province di Salerno, Avellino e Benevento, in Magna Grecia e Mondo Miceneo. Atti del ventiduesimo convegno di studi sulla Magna Grecia (Taranto 7-11 ottobre 1982), Taranto, pp. 424-427.

ISPEZIONE: 2012 | DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Succi, Silvia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Succi, Silvia, Terme Ellenistiche, vano B, pavimento in mattoni, in TESS – scheda 12805 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12805), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12805


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