Edificio tardoantico a carattere verosimilmente residenziale, del quale alcune strutture furono identificate nel 1908 e nel 1987 durante scavi edili tra via Vittorio Emanuele e via Perti, a Est dell’area riconosciuta come probabile foro romano, a ridosso delle mura urbiche. In mancanza di una pianta, il numero degli ambienti si basa sulla descrizione – riportata in bibliografia – dei resti rinvenuti.
Ad esso possono essere attribuiti due ambienti (amb. 1-2) che, sebbene non siano noti collegamenti diretti, mostrano lo stesso orientamento (N-S); inoltre, il muro che limita a Sud l’ambiente 2 appare in asse con il muro dello stesso spessore che delimita a Nord l’ambiente 1, interpretato come triclinio. Quest’ultimo conserva buona parte della pavimentazione in tessellato geometrico figurato, mentre il vano 2 presenta un rivestimento pavimentale in opus sectile geometrico bicromo. L’edificio è stato datato, in base all’analisi stilistica e tipologica dei pavimenti rinvenuti, al V-VI sec. d.C. (La pianta dell’edificio allegata è rielaborata da Sannazaro 1993, fig. 47)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Triclinio 1: ambiente a pianta rettangolare, appartenente ad un edificio tardoantico a carattere verosimilmente residenziale, del quale è nota la pavimentazione in tessellato policromo figurato. Per l’ambiente sono state proposte due diverse letture basate su una diversa interpretazione del tema figurato con cervi ai lati di un kantharos: in chiave cristiana, come una sala per catecumeni (Mirabella Roberti 1962); in chiave pagana-dionisiaca, come un triclinio (Sannazaro 1993); contrario all’interpretazione come triclinio è Grassigli 1996. L’ipotesi di lettura in chiave pagana, basata su una precisa analisi dell’iconografia, appare quella più probabile. (La pianta dell’edificio allegata è tratta da Sannazaro 1993, fig. 47)
Lunghezza: 9 m – Larghezza: 6.50 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1908
Domus di via Perti, triclinio 1, tess. a dodecagoni e con scena dionisiaca (cervi e kantharos)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a pannelli Cromia: policromo
Rivestimento in tessellato policromo geometrico-figurato, il cui campo è costituito da due pannelli giustapposti (I-II), bordati, dall’esterno verso l’interno, da una fila di diamanti su fondo chiaro, trifidi alternati a edera, fascia monocroma bianca. Pannello I: campo ricostruibile come una composizione ad alveare di quadrati e triangoli equilateri adiacenti, delineata, con effetto di dodecagoni intersecantisi, campiti da motivi geometrici o figurati vari. Pannello II: campo tripartito, bordato da una treccia a tre capi policroma, seguita da una fascia monocroma bianca. L’arcata centrale, più larga, presenta una scena con kantharos-fontana al centro, ai lati della quale sono disposti due daini. Negli intercolunni laterali si trova un personaggio maschile, stante tra due tende, vestito con camicia e giacca, visto frontalmente mentre regge un tirso. La medesima figura doveva essere ripetuta nell’intercolunnio opposto; di essa si è, però, salvato solo il piede destro.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Lunghezza: 9 m – Larghezza: 6.50 m Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Coppia di
cervo
Referenza fotografica: da CAPORUSSO 1996, fig. 12.
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Civico Archeologico "Paolo Giovio") Restauri moderni: Strappato e messo su pannello in cemento. Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Museo Civico Archeologico "Paolo Giovio" (Riferimento: Nobile, Isabella) Piazza Medaglie d’Oro 1 – Como
Caporusso, D. 1996, Pavimenti musivi di età romana imperiale e tardoantica nell’area lariana., in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, pp. 93-94, figg. 11-12.Frigerio, F. 1912, Antichità romane di Como. I. Scavi della Società Bancaria Italiana, in Rivista Archeologica della Provincia di Como , Como, pp. 60-70, figg. 1-5.Grassigli, G.L. 1998, in La scena domestica ed il suo immaginario. I temi figurati nei mosaici della Cisalpina, Napoli, pp. 54, 264-267, fig. 7 .Nobile De Agostini, I. 2006, Rituale funerario e necropoli, in La sezione romana del museo archeologico di Como , Como , pp. 122-123, fig. 9.Nogara, B. 1912, Antichità romane di Como. II. Il mosaico, in Rivista Archeologica della Provincia di Como , Como, pp. 71-83, figg. 7, 10.Patroni, G. 1909, Como. Scoperta di un mosaico romano, in Notizie degli scavi di antichità, Roma, p. 272.Sannazaro, M. 1993, Centri di culto ed epigrafia a Como in età cristiana, in Carta archeologica della Lombardia III. Como. La città murata e la convalle, Modena, pp. 87, 93 n. 89, figg. 47, 51.
, Domus di via Perti, triclinio 1, tess. a dodecagoni e con scena dionisiaca (cervi e kantharos), in TESS – scheda 13153 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13153), 2012