Basilica di V sec. d.C. dedicata a S. Vincenzo, ad aula absidata, larga 9 m e lunga 15 m (compresa l’abside), con annesso probabilmente un battistero, situata in cima ad un colle nell’area urbana di Cantù (antica Canturio). La navata presenta una pavimentazione in cementizio a base litica bianca, forse rifacimento di un precedente rivestimento (Brogiolo 1991). La zona presbiteriale è invece decorata da un pavimento in opus sectile, di cui rimangono le impronte. Lacerti della pavimentazione sono stati riutilizzati nel presbiterio sopraelevato della Basilica romanica soprastante e nel Battistero di S. Giovanni (ancora esistente sotto il pavimento in cotto). (La pianta dell’edificio allegata è rielaborata da Brogiolo1991, fig. 2)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Presbiterio: presbiterio della basilica cristiana di V sec. d.C., con orientamento Est-Ovest, absidato. Esso conserva in situ parte delle impronte della pavimentazione in opus sectile, parzialmente reimpiegata nel pavimento della chiesa romanica soprastante e nel Battistero di S. Giovanni. (La pianta dell’edificio allegata è rielaborata da Brogiolo1991, fig. 2)
Lunghezza: 7.5 m – Larghezza: 10 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1835, 1884
Basilica di S. Vincenzo, presbiterio/abside, op. sectile a pentagoni e triangoli, rombi
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: a pannelli Cromia: bicromo
Rivestimento in opus sectile bicromo a piccolo modulo, a pannelli giustapposti (?), separati da fasce a doppia fila di rettangoli bianchi e neri, costituiti da fasce accostate con una fascia a composizione di pentagoni neri e triangoli bianchi, alternata a una fascia a composizione di rombi neri e triangoli bianchi, attestata anche nella variante a rombi bianchi e triangoli neri. I lacerti di pavimento sono stati reimpiegati nella pavimentazione del presbiterio della Chiesa romanica di S. Vincenzo e nell’annesso Battistero romanico di S. Giovanni.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: 7.5 m – Larghezza: 10 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base non marmorea?)
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Galliano. Chiesa di S. Vincenzo e Battistero di S. Giovanni) Reimpiego: nel pavimento del presbiterio della chiesa romanica e nel pavimento del Battistero di S. Giovanni. Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Brogiolo, G. P. 1991, S. Vincenzo di Galliano: lo scavo della navata centrale, in Archeologia a Cantù dalla Preistoria al Medioevo (Cantù, 9-27 marzo 1991), Como, p. 135, fig. 4.Caramel, L. 1976, Dalle testimonianze paleocristiane al Mille. Le testimonianze paleocristiane, in Storia di Monza e della Brianza. L’arte dall’età romana al Rinascimento, Milano, pp. 90-91, figg. 37-38.Sannazaro, M. 1991, Archeologia a S. Vincenzo: i vecchi ritrovamenti, in Archeologia a Cantù dalla Preistoria al Medioevo (Cantù, 9-27 marzo 1991), Como, p. 118, fig. 8.
, Basilica di S. Vincenzo, presbiterio/abside, op. sectile a pentagoni e triangoli, rombi, in TESS – scheda 13422 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13422), 2013