La basilica Apostolorum è stata realizzata in età neoniana (seconda metà del V sec. d.C.) ma l’edificio ha subito una serie di pesanti interventi architettonici sia intorno all’XI secolo che tra il XVI e il XVIII secolo, che ne hanno modificato l’assetto architettonico originario. Un serie di indagini (Ricci: 1877-1878; Gerola: 1918-1921; Mazzotti: 1958, 1973) condotte con metodologia non ancora legata al metodo stratigrafico ha permesso di ricostruire almeno parzialmente l’aspetto dell’edificio nella fase di impianto: la chiesa presentava tre navate accessibili da E attraverso l’ardica, mentre l’area presbiteriale si concludeva in un’abside poligonale esternamente, rettilinea internamente. La pavimentazione originaria, in tessellato policromo, si conserva solo nell’area presbiteriale; nell’area indicata in pianta con la lettera 3 si segnala la presenza di un’iscrizione dedicatoria in greco. A un momento successivo va attribuita la collocazione di deposizioni funerarie all’interno dello spazio presbiteriale: una in particolare (n. 2 della pianta), posta quasi al centro, distrugge parte della pavimentazione precedente e, contestualmente alla sua realizzazione, il pavimento musivo è parzialmente rifatto ed è inserita un’iscrizione latina. Quest’ultima è datata in modo controverso in letteratura e il suo inquadramento cronologico oscilla tra un momento appena successivo all’impianto (dunque intorno al VI secolo) e invece una datazione al IX secolo. (la planimetria allegata è tratta da Baldini Lippolis 2004, fig. 4)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Basilica Apostolorum, tessellato con iscrizione musiva funeraria Rivestimento in tessellato policromo realizzato contestualmente alla sepoltura che distrugge parte della pavimentazione precedente; il tessellato è caratterizzato da una iscrizione metrica latina che ricorda il personaggio sepolto (forse il vescovo Neone), compresa entro due file di rettangoli alternativamente chiari e scuri. Il bordo del motivo a cerchi annodati del tappeto precedente è rifatto in quest’area e, a parte qualche differenza nella resa del colore dei cordoni, l’intervento è piuttosto ben riuscito. La datazione è controversa: attribuita al IX secolo oppure a pochi anni dopo la realizzazione del primo pavimento (quindi ancora in un ambito di VI secolo).
Nella fase di impianto (seconda metà del V secolo) la zona del presbiterio era caratterizzata da un’abside poligonale esternamente e rettilinea internamente, indicata chiaramente dalla pavimentazione musiva che termina in modo rettilineo. Sempre la pavimentazione musiva fornisce indicazioni sulla localizzazzione dell’altare, compreso nella grande circoferenza che si vede nella pianta. Nella zona indicata con il n. 3 in pianta si segnala la presenza di un’iscrizione dedicatoria in greco. In un momento successivo alla data di impianto il presbiterio è scelto come luogo di deposizione di alcune sepolture; una di queste tombe (il n. 2) distrugge il pavimento originario, che in quet’area è parzialmente rifatto ed è aggiunta un’iscrizione latina. La data di tale intervento è controversa: potrebbe essere di pochi anni successivo all’impianto della chiesa oppure collocato nel IX secolo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Basilica Apostolorum, tessellato con iscrizione musiva funeraria Rivestimento in tessellato policromo realizzato contestualmente alla sepoltura che distrugge parte della pavimentazione precedente; il tessellato è caratterizzato da una iscrizione metrica latina che ricorda il personaggio sepolto (forse il vescovo Neone), compresa entro due file di rettangoli alternativamente chiari e scuri. Il bordo del motivo a cerchi annodati del tappeto precedente è rifatto in quest’area e, a parte qualche differenza nella resa del colore dei cordoni, l’intervento è piuttosto ben riuscito. La datazione è controversa: attribuita al IX secolo oppure a pochi anni dopo la realizzazione del primo pavimento (quindi ancora in un ambito di VI secolo).
Specifiche di rinvenimento Data: 1958; 1973 – Ente responsabile: SA ER
Basilica Apostolorum, tessellato policromo a più tappeti con inscrizione dedicatoria
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Rivestimento in tessellato policromo organizzato in almeno due tappeti distinti, uno che va a campire la zona dell’abside, l’altro che circonda l’area dell’altare. Entrambi conservati solo in parte, sono decorati il primo da una composizione da una composizione ortogonale di cerchi annodati, formanti ottagoni irregolari a lati concavi, disegnata da cordoni a bordi diritti, che si allacciato al bordo, interrotta da un pannello quadrato campito da un kantharos policromo; il secondo è invece decorato da una composizione a cerchi allacciati interrotta da un’epigrafe dedicatoria di due oblatori.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: abside Tipo di impaginazione: centralizzata? Cromia: policromo
La zona dell’abside è decorata da un tappeto in tessellato che su tre lati (N, E, O) è circondato da un’ampia fascia larga 0.92 m decorata da una composizione policroma di quadrati adiacenti, con effetto di file monocrome di quadrati tangenti sulla diagonale, disposte ad arcobaleno, ad ordito obliquo, seguita da una linea tripla bianca compresa tra due linee semplici nere. Il tappeto è decorato da una composizione ortogonale di cerchi annodati, formanti ottagoni irregolari a lati concavi, disegnata da cordoni a bordi diritti, che si allacciato al bordo. Tutti gli spazi di risulta sono campiti da crocette iridate. Tale composizione è interrotta da un pannello quadrato inqudrato da una linea semplice nera e campito da un kantharos policromo disegnato su fondo bianco, da cui fuoriescono due tralci di foglie di edera.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 114h – composizione ortogonale policroma di quadrati adiacenti, con effetto di file monocrome di quadrati tangenti sulla diagonale, disposte ad arcobaleno
DM 235a – composizione ortogonale di cerchi annodati, formanti ottagoni irregolari a lati concavi, disegnata da cordoni a bordi diritti
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: composita Cromia: policromo
Il tappeto corripondente allo spazio che comprende la zona dell’altare, segnalata da una grande circonferenza, è bordato da una treccia a due capi policroma su fondo chiaro. La parte del campo conservata è decorata da una composizione di cerchi allacciati, i fusi delineati in nero, su fondo bianco, con un piccolo quadrato nei punti di tangenza. I quadrati a lati inflessi sono campiti da quadrati dentati iridati. Tale composizione è interrotta da uno specchio epigrafico rettangolare, inquadrato da una linea doppia bianca compresa tra due linee semplici nere. L’iscrizione si sviluppa su tre righe ed è scritta in greco con tessere nere su fondo bianco; ricorda i nomi dei due oblatori, forse proprio di origine greca, Esichio e Gemella.
Baldini Lippolis, I. 2004, Sepolture privilegiate nell’Apostoleion di Ravenna, in Felix Ravenna, pp. 62-64.Farioli Campanati, R. 1975, in Pavimenti musivi di Ravenna paleocristiana, Ravenna, pp. 87-93, figg. 32-37, 43.