Nel 1719, in località Pianatta furono riportati in luce due ambienti relativi ad una villa (A, B). Di essi si possiede una succinta descrizione e i disegni dei pavimenti in tessellato. Presso l’ambiente A furono individuati quattro fori agli angoli delle pareti, che potrebbero confermare l’uso della sala per bagni. In base all’analisi stilistica degli ornati dei tessellati, l’ambiente A è stato datato nel I secolo a.C. (Bussi 1986) o nel I-II secolo d.C. (Barbieri 2000). L’ambiente B è stato datato alla fine del I/ inizio del II secolo d.C. (Bussi 1986; pianta località edificio da Bussi 1986, fig. pp. 24-25).
Panatta, villa, ambiente B, tessellato Il bordo del tessellato è costituito da una fascia monocroma nera alternata ad una fascia bianca seguita da una fasca nera campita da rettangoli bianchi disposti a distanze regolari. Il campo è decorato da una composizone ortogonale di quadrati adiacenti, a quattro colori contrastanti, con effetto di reticolato di file di quadrati sulla diagonale tangenti. Il mosaico è stato datato, su base stilistica, alla fine del I/ inizio del II secolo d.C.
Ambiente A: l’ambiente, a pianta quadrata, è provvisto di fori agli angoli delle pareti, che potrebbero confermare l’uso della sala per bagni. Il pavimento è costituito da un tessellato bordato da un motivo a treccia a due capi o a sinusoide e campito da una uno schema con elementi vegetalizzati iterati lungo tutta la superficie musiva, non ben riconoscibili dal disegno. In base all’analisi stilistica dell’ordito decorativo il pavimento è stato datato nel I secolo a.C. (Bussi 1986) o nel I-II secolo d.C. (Barbieri 2000).
Lunghezza: 5,57 m – Larghezza: 5,57 m
Cronologia Non determinata
Specifiche di rinvenimento Data: 1719
Panatta, villa, ambiente A, tessellato con motivi geometrico-vegetalizzati
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Tessellato policromo bordato da un motivo a treccia a due capi o a sinusoide e campito da una uno schema con elementi vegetalizzati iterati lungo tutta la superficie musiva, non ben riconoscibili dal disegno. In base all’analisi stilistica dell’ordito decorativo il pavimento è stato datato nel I secolo a.C. (Bussi 1986) o nel I-II secolo d.C. (Barbieri 2000).
Barbieri G. 2000, Ville romane sulle propaggini dei monti Cimini presso Viterbo., in Atlante Tematico di Topografia Antica. Campagna e paesaggio nell’Italia antica, Roma, pp. 118-119.Bussi, F. 1738, in Veterum Etruscorum Monumenta in Viterbiensi territorio reperta, p. 325, tav. LXXVIII, 1.Bussi, F. 1986, in Monumenti degli antichi etruschi ritrovati nel territorio viterbese editi su tavole in rame e con brevi note commentati, Roma, p. 127.