scheda

Basilica Probi, transetto N, tessellato con composizione centrata e pavone
Classe – Ravenna ( RA )


La Basilica Probi si trova nel sobborgo di Classe, a circa 190m a S-E dell’abside di Sant’Apollinare in Classe. Nel 1875 ricerche effettuate nella zona misero in luce alcuni pavimenti della basilica; l’individuazione vera e propria del sito, tuttavia, avvenne solo nel 1964 grazie a G. Cortesi che, mediante sondaggi, riuscì ad individuare i muri perimetrali della chiesa. Si deve infine a R. Farioli l’attribuzione dei tessellati scoperti nel 1875 al sito e il loro riposizionamento virtuale nella pianta della basilica.
L’impianto planimetrico della prima fase della basilica, da ricondurre alla fine del V secolo, è poco chiaro: sembra che l’edificio fosse a tre navate, con le due laterali larghe la metà di quella centrale, e che terminasse in un’abside semicircolare che si apriva sul lato corto E. In un secondo momento, riferibile all’opera del vescovo Massimiano (546-557 d.C.), la chiesa subisce notevoli cambiamenti sia nell’impianto architettonico che negli apparati decorativi. Un quadriportico è realizzato presso il lato corto O, nella zona di ingresso della chiesa; la modifica più importante, tuttavia, è l’inserimento del transetto nella zona presbiteriale. Il transetto viene a terminare con due piccole absidi poste rispettivamente a N e a S: in questo modo la basilica viene ad assumere la forma di un triconco. A questa fase è attribuito anche il rifacimento dell’apparato decorativo, tra cui anche i rivestimenti pavimentali della chiesa: si conservano alcuni tratti pertinenti al transetto (sia nell’area N che S), mentre del pavimento della navata centrale, che pure doveva essere in tessellato, non resta per ora alcuna traccia. Per volontà di Massimiano furono qui traslate le spoglie del vescovo Probo I (a cui è intitolata la chiesa) e qui furono seppelliti altri vescovi ravennati. (la planimetria dell’edificio con l’ipotetica localizzazione dei pavimenti è tratta da Farioli 1975 fig. 97)
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (4° q) al secolo VI d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Basilica Probi, transetto S, tessellato con composizione di cerchi
Rivestimento in tessellato policromo rintracciato per una parte della superficie originaria (manca l’unità decorativa corrispondente all’abside). Una parte è stata ricostruita ex novo a fine 800 nell’ex Galleria delle Belle Arti (sede del Liceo Artistico), mentre alcune sezioni originali si conservano presso il cd. Palazzo di Teodorico e presso la chiesa di S. Francesco. Il tappeto, di forma pressoché quadrata, è decorato da una composizione reticolata di cerchi grandi e piccoli tangenti (i cerchi più grandi nei punti di incrocio), formanti ottagoni irregolari a lati concavi, disegnata da trecce a due capi allacciate.


L’aggiunta del transetto all’impianto basilicale originario delle fine del V secolo è ricondotta all’opera del vescovo Massimiano (anni centrali del VI sec.d.C.). Tale aggiunta modifica fortemente l’impianto architettonico della basilica, venendo a qualificarlo come una sorta di triconco. La zona N del transetto (come la speculare zona S) è organizzata in un braccio perpendicolare alle navate che termina con un’abside semicircolare. La pavimentazione in tessellato è stata rintracciata per una parte nel 1875, manca tuttavia la porzione relativa all’abside; strappato in diverse sezioni, dopo aver lucidato la superficie, il pavimento è stato rimesso in opera nell’ex Galleria delle Belle Arti (sede del Liceo Artistico) e praticamente rifatto ex novo, unendo anche alcuni lacerti del transetto S.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (2° q) al secolo VI d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1875

Basilica Probi, transetto N, tessellato con composizione centrata e pavone

Parte dell’ambiente: transetto
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Tipo di impaginazione: centralizzata
Cromia: policromo

Rivestimento in tessellato policromo rintracciato per una parte della superficie originaria (manca l’unità decorativa corrispondente all’abside) e ricostruito ex novo (ma seguendo il disegno originale) a fine 800 per pavimentare la sede di quello che ora è il Liceo Artistico di Ravenna. Il tappeto (8.65×8.65 m) mostra una composizione in un ottagono e attorno a un ottagono di 8 quadrati sui lati adiacenti all’ottagono centrale, che determinano quadrilateri angolari, a treccia a due capi. Tutte le figure sono campite da motivi geometrici, tranne i quadrilateri campiti da motivi vegetali e l’ottagono centrale decorato da un grande kantharos e un pavone ripreso frontalmente.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (2° q) al secolo VI d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 68d – coppia di sinusoidi allacciate disegnate da un tondino

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 372b – composizione centrata, in un ottagono e attorno a un ottagono, di 8 quadrati sui lati, adiacenti all’ottagono centrale, che detrminano quadrilateri agli angoli (qui a treccia a due capi)
DM 222d – composizione ortogonale di coppie contigue di pelte addossate, alternativamente diritte e sdraiate, in colori contrastanti (con spazi di risulta cordiformi)
Dm 219a – composizione ortogonale di squame ombreggiate adiacenti, in colori contrastanti
DM 147a – composizione reticolata di quadrati più grandi e più piccoli tangenti sulla diagonale, con quadrati iscritti negli spazi di risulta cruciformi

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Figura diPavone
Figura diContenitori/vasikantharos

 
 

Referenza fotografica: Farioli 1975 fig. 4
Il pavimento è stato prelevato in diverse sezioni, rimesso in opera e praticamente rifatto ex novo nel pavimento di una delle stanze del Liceo Artistico di Ravenna
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: edificio pubblico (Liceo Artistico)
Il pavimento è stato praticamente rifatto ex novo subito dopo lo strappo.

Bovini, G. 1965, Memorie cristiane scomparse dell’antica città di Classe, in Corso di Cultura sull’arte Ravennate e Bizantina, Ravenna, pp. 80, 82, fig. a p. 81.
Farioli Campanati, R. 1971, Ambientazione e idee informatrici del mosaico pavimentale ravennate, con particolare riferimento ai mosaici rinvenuti a Classe, in Corso di Cultura sull’arte Ravennate e Bizantina, pp. 461-463, fig. 29.
Farioli Campanati, R. 1975, in Pavimenti musivi di Ravenna paleocristiana, Ravenna, pp. 18, 190, fig. 4.
Farioli Campanati, R. 1983, Edifici paleocristiani di Classe: stato attuale delle ricerche e problemi, in Ravenna e il Porto di Classe. Venti anni di ricerche archeologiche tra Ravenna e Classe., Bologna, p. 44.

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Basilica Probi, transetto N, tessellato con composizione centrata e pavone, in TESS – scheda 13776 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13776), 2013

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13776


* campo obbligatorio