Tra il 1982 e il 1983 la SAER ha condotto scavi nell’area che ospitava il vecchio edificio del Seminario Vescovile, nel settore sud-orientale della città, mettendo in luce un’area interessata da numerosi livelli insediativi e strutturali, intaccati e profondamente rimaneggiati in antico, in età medievale e moderna. Le fasi più antiche vanno ascritte ad età preromana, quando Sarsina era ancora un centro umbro: a questo momento vanno riferite strutture abitative in legno, demolite poi in modo sistematico tra la fine del II sec.a.C. e gli inizi del I sec.a.C. Nella prima metà del I sec.a.C. l’area è interessata dall’erezione di nuove strutture, i cui piani pavimentali sono risultati completamente asportati e la cui definizione planimetrica risulta piuttosto sfuggente.
Intorno alla seconda metà del I sec. a.C., a Sud di un complesso monumentale a destinazione pubblica e separato da esso da un canale, viene realizzato un edificio a probabile destinazione residenziale di cui sono stati rintracciati alcuni ambienti dell’ala Nord. Allineati lungo l’asse E-O si trovano i tre vani affiancati 1-3, il primo caratterizzato da rivestimento pavimentale in battuto argilloso arricchito di terreno concotto, il vano 2 da un cementizio a decorazione geometrica, mentre del vano 3 non si conserva il piano pavimentale. Il vano 2 è dotato di una canaletta in lastre di arenaria diretta verso il canale posto sul lato settentrionale della domus; una seconda canaletta, ma in tubuli fittili ad innesto, è invece presente nel vano 3, quest’ultimo forse parzialmente aperto a tettoia o a portico nel fianco Est e forse in quello Nord, come sembra documentare la presenza di alcune basi di pilastro in pietre e laterizi.
A un momento edilizio successivo, inquadrabile della prima età imperiale, l’edificio è interessato da alcune modifiche strutturali con la realizzazione di nuove strutture in ciottoli, frammenti di arenaria e laterizi. Il vano 1 resta quasi inalterato, sebbene il vecchio pavimento in battuto sia sostituito da un nuovo battuto a matrice limosa sempre arricchito da terreno concotto, mentre i vani 2-3 sono unificati, venendo così a creare il più ambio vano 4, caratterizzato da un nuovo piano pavimentale in cementizio.
Non si verificano ulteriori modifiche nell’apparato decorativo o di tipo strutturale per il resto della durata di vita dell’abitazione, utilizzata fino al III-IV secolo, momento in cui l’ambiente 4 accoglie un grande forno fusorio che quindi suggerisce una mutata destinazione d’uso delle strutture da abitative ad artigianali. (la localizzazione degli edifici è tratta da Ortalli 1997, fig. 1, contesto 37; la pianta della domus è tratta da Atria longa 2011, p. 320, Sassina 4).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Il vano 2 è un ambiente a pianta quadrangolare posto e allineato con gli ambienti 1 e 3, verosimilmente comunicante con entrambi o con almeno uno di essi. Nella prima fase edilizia, riferibile alla seconda metà del I sec.a.C. (forse ulteriormente restringibile al terzo quarto del I sec.a.C.), l’ambiente è dotato di un pavimento in cementizio decorato. In questa fase è anche dotato di una canaletta in lastre di arenaria diretta nel canale posto immediatamente a Nord dell’abitazione. Nella seconda fase edilizia, assegnabile alla prima età imperiale, l’ambiente è unificato con il vicino vano 3.
Lunghezza: 6.60 m – Larghezza: 4.50 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1982-1983 – Ente responsabile: SA ER
Domus Seminario, vano 2, cementizio con punteggiato di crocette
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: non documentato
Rivestimento in cementizio a base fittile con tessere musive, rintracciato per una parte della superficie originaria. Non è stata pubblicata ad ora alcuna riproduzione fotografica del rivestimento, tuttavia esso è descritto in bibliografia come un "pavimento in cocciopesto decorato con tessere musive disposte a meandro nella fascia marginale e con fiorellini a croce nel campo interno", quindi era caratterizzato da un punteggiato di crocette.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Ortalli, J. 1997, Topografia di Sarsina romana: assetto urbanistico e sviluppo architettonico, in Architettura e pianificazione urbana nell’Italia antica (Atlante tematico di topografia antica) , Roma , p. 149.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Domus Seminario, vano 2, cementizio con punteggiato di crocette, in TESS – scheda 14258 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14258), 2013