
Nella seconda fase edilizia, riferibile all’età augustea, l’edificio fu sottoposto ad alcune modifiche planimetriche volte al frazionamento di alcuni ambienti, nonché all’ampliamento dell’edificio sui lati. È forse in questa fase che il corridoio 11 è obliterato.
Intorno al III sec.d.C. l’edificio subisce profonde modifiche legate alla sua conversione in complesso termale a destinazione pubblica: in questa fase viene ad esso accorpato un ampio ambiente absidato posto a Nord dell’area, ambiente pavimentato in lastre di marmo lunense. A Nord-Est dell’area si trova un secondo grande ambiente absidato verosimilmente accessibile dal vasto ambiente a pianta quadrangolare che lo precede (quest’ultimo posto ad Est del primo ambiente absidato). In questa fase il pavimento del vecchio ambiente 12 della domus, che in questo momento è diventata una sorta di vestibolo di ingresso al settore termale, è rifatto in tessellato, mentre quello dell’ambiente 11 in cementizio decorato.
Forse riferibile a questo contesto, seppur non localizzato in pianta, è un pavimento in tessellato rintracciato a Nord del Foro Boario nel 1910. Qualche dubbio pone anche la relazione del cav. Santarelli del 1892, che cita i pavimenti in cementizio degli ambienti 9 e 10 e poi riferisce il rinvenimento “di tre pavimenti di ambienti contigui, uno dei quali a mosaico, questo in cocciopesto e un terzo pure in cocciopesto, destinato a portare delle suspensurae”: questi ambienti non sono localizzati in pianta. (la pianta con la localizzazione dell’edificio è tratta da Ortalli 1997, fig. 1, contesto 32; la pianta dell’edificio è una rielaborazione da Ortalli 1997 fig. 13 e da Atria Longa 2011, p. 319, Sassina 39).
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Rivestimento in lastricato marmoreo, rintracciato per una parte della superficie originaria. Il pavimento è caratterizzato da lastre rettangolari di marmo lunense.
Area Foro Boario, tessellato bicromo con decorazioni geometriche multiple
Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per una parte della superficie originaria (5.52×3.20 m il tappeto rettangolare; 5.20×1.30m la "soglia") e attualmente conservato solo per quattro sezioni incomplete (A: 1.23×1.30m; B: 0.68×0.48m; C: 0.32×0.36m; D: 1.45×0.45m). Il rivestimento è articolato in due unità decorative, una corrispondente al vano e una a una sorta di soglia molto estesa. La soglia era scandita in quattro tappeti quadrati giustapposti, con decorazioni geoemtriche, il vano è articolato in una composizione di stelle a quattro punte e losanghe, con pseudoemblema a cerchi allacciati.
Domus Foro Boario, vano 10, cementizio con decorazione a quadrati
Rivestimento in cementizio a base fittile, rintracciato per una parte della superficie originaria. Non è nota alcuna riproduzione fotografica del pavimento, descritto come a fondo bianco-rosato, con tessere bianche e nere che formano quadrati ripartiti sulle diagonali.
Domus Foro Boario, vano 10, cementizio con punteggiato di crocette
Rivestimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere, rintracciato per una parte della superficie originaria. Ortalli lo descrive come "opus signinum a fondo rosso-scuro di ottima esecuzione (…) si è riconosciuta una fascia marginale con semina di tessere affiancata da fiorellini a croce": si tratta verosimilmente di un tappeto a punteggiato di crocette (monocrome o bicrome) compreso entro una fascia esterna con punteggiato irregolare di tessere (monocrome o bicrome).
Domus Foro Boario, vano 11, cementizio con fila di quadrati caricati da fioroni
Rivestimento in cementizio a base fittile, rintracciato per larga parte della superficie originaria. La decorazione consiste in una sorta di cassettonato su una sola fila, con scomparti quadrati caricati da fioroni, il tutto reso in tessere bianche e rare tessere nere.
Domus Foro Boario, vano 12, cementizio con linee spezzate e pseudoemblema
Rivestimento in cementizio a base fittile, messo in luce per buona parte della superficie originaria (3.17×2.40 m). Il pavimento consta di un ampio tappeto con composizione di linee spezzate con effetto di squadre, interrotta da uno pseudoemblema quadrato campito da una composizione raggiata in un cerchio.
Domus Foro Boario, vano 12, tessellato con composizione di esagoni e stelle
Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per un’ampia parte della superficie originaria e di cui sono state staccate due sezione, tuttora conservate presso il Museo di Sarsina. Il tappeto mostra una composizione ortogonale di esagoni tangenti per quattro angoli, formanti quadrati e stelle di quattro punte, in colori contrastanti (qui con le stelle caricate da un quadrato piccolo iscritto tangente per gli angoli).
Domus Foro Boario, vano 9, cementizio a base fittile e tessellato
Rivestimento in cementizio a base fittile, rintracciato per una parte della superficie originaria e non conservato. Il pavimento sembra non presentasse decorazioni, ma Negrioli riferisce della presenza "di un bell’angolo di pavimento a mosaico, con due fascioni e un rosone nero su fondo bianco". Non è chiaro se la parte in tessellato sia un’aggiunta successiva, come suggerisce Negrioli nella sua descrizione.
Non determinata
Motivazione della cronologia: non determinata
Data: 1892
Area Foro Boarrio, cementizio decorato con disco marmoreo
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: monocromo?
Rivestimento in cementizio a base fittile, rintracciato per una parte della superficie originaria. Del pavimento non è nota alcuna riproduzione grafica o fotografica; Santarelli lo descrive come un cocciopesto con al centro un disco in marmo lunense (diam. 30cm), compreso entro decorazioni geometriche bianche.
Non determinata
Motivazione della cronologia: non determinata
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti misti)
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14292