scheda

Area Foro Boarrio, cementizio decorato con disco marmoreo
Sarsina ( FC )


L’area dell’ex Foro Boario è stata oggetto a più riprese di scavi archeologici nel tentativo di mettere in luce una porzione piuttosto ampia dell’antico abitato di Sarsina; le ricerche cominciano nel 1892, condotte dal cav. Santarelli, proseguono nel 1898 grazie a Brizio e in seguito sono riprese dalla SAER (direzione M. T. Pelliccioni) nel 1989, in occasione dei lavori di ristrutturazione della sede del Museo Archeologico. L’area in esame è pluristratificata e gli scavi condotti a fine 800 con metologie non ancora legate al criterio stratigrafico hanno compromesso una lettura puntuale del contesto, caratterizzao dalla presenza di una domus di età repubblicana che, a partire dal III secolo, è rifunzionalizzata e diviene parte di un complesso probabilmente a destinazione termale, di tipo pubblico. Nella prima fase di vita della domus, databile entro l’età sillana, l’edificio è incentrato su un atrio. L’ingresso (1) è posto sul lato Sud, lungo il percorso del decumano, e fiancheggiato dagli ambienti 2-3, forse interpretabili come botteghe. Il grande atrio 4 è dotato di pozzo a sezione circolare posto al centro e su di esso si affacciano le due coppie di ambienti 5-8, distribuite simmetricamente sui lati Est ed Ovest. A Nord dell’atrio 4 si dispongono in questa fase tre grandi ambienti: il tablino 9, affiancato dai vani 10 e 12. Il tablino 9 aveva un pavimento in cementizio a base fittile, così come quello degli ambienti 10 e 12. La particolarità dell’edificio sta nella presenza di un corridoio (11) situato tra l’ambiente 10 e il tablino 9, del tutto inusuale in una pianta di tipo italico come quella in esame. Anche il corridoio 11, che immetteva dall’atrio ad un hortus esterno (13), era pavimentato in cementizio.
Nella seconda fase edilizia, riferibile all’età augustea, l’edificio fu sottoposto ad alcune modifiche planimetriche volte al frazionamento di alcuni ambienti, nonché all’ampliamento dell’edificio sui lati. È forse in questa fase che il corridoio 11 è obliterato.
Intorno al III sec.d.C. l’edificio subisce profonde modifiche legate alla sua conversione in complesso termale a destinazione pubblica: in questa fase viene ad esso accorpato un ampio ambiente absidato posto a Nord dell’area, ambiente pavimentato in lastre di marmo lunense. A Nord-Est dell’area si trova un secondo grande ambiente absidato verosimilmente accessibile dal vasto ambiente a pianta quadrangolare che lo precede (quest’ultimo posto ad Est del primo ambiente absidato). In questa fase il pavimento del vecchio ambiente 12 della domus, che in questo momento è diventata una sorta di vestibolo di ingresso al settore termale, è rifatto in tessellato, mentre quello dell’ambiente 11 in cementizio decorato.
Forse riferibile a questo contesto, seppur non localizzato in pianta, è un pavimento in tessellato rintracciato a Nord del Foro Boario nel 1910. Qualche dubbio pone anche la relazione del cav. Santarelli del 1892, che cita i pavimenti in cementizio degli ambienti 9 e 10 e poi riferisce il rinvenimento “di tre pavimenti di ambienti contigui, uno dei quali a mosaico, questo in cocciopesto e un terzo pure in cocciopesto, destinato a portare delle suspensurae”: questi ambienti non sono localizzati in pianta. (la pianta con la localizzazione dell’edificio è tratta da Ortalli 1997, fig. 1, contesto 32; la pianta dell’edificio è una rielaborazione da Ortalli 1997 fig. 13 e da Atria Longa 2011, p. 319, Sassina 39).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Area Foro Boario, ambiente absidato, pavimento in lastricato marmoreo
Rivestimento in lastricato marmoreo, rintracciato per una parte della superficie originaria. Il pavimento è caratterizzato da lastre rettangolari di marmo lunense.

Area Foro Boario, tessellato bicromo con decorazioni geometriche multiple
Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per una parte della superficie originaria (5.52×3.20 m il tappeto rettangolare; 5.20×1.30m la "soglia") e attualmente conservato solo per quattro sezioni incomplete (A: 1.23×1.30m; B: 0.68×0.48m; C: 0.32×0.36m; D: 1.45×0.45m). Il rivestimento è articolato in due unità decorative, una corrispondente al vano e una a una sorta di soglia molto estesa. La soglia era scandita in quattro tappeti quadrati giustapposti, con decorazioni geoemtriche, il vano è articolato in una composizione di stelle a quattro punte e losanghe, con pseudoemblema a cerchi allacciati.

Domus Foro Boario, vano 10, cementizio con decorazione a quadrati
Rivestimento in cementizio a base fittile, rintracciato per una parte della superficie originaria. Non è nota alcuna riproduzione fotografica del pavimento, descritto come a fondo bianco-rosato, con tessere bianche e nere che formano quadrati ripartiti sulle diagonali.

Domus Foro Boario, vano 10, cementizio con punteggiato di crocette
Rivestimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere, rintracciato per una parte della superficie originaria. Ortalli lo descrive come "opus signinum a fondo rosso-scuro di ottima esecuzione (…) si è riconosciuta una fascia marginale con semina di tessere affiancata da fiorellini a croce": si tratta verosimilmente di un tappeto a punteggiato di crocette (monocrome o bicrome) compreso entro una fascia esterna con punteggiato irregolare di tessere (monocrome o bicrome).

Domus Foro Boario, vano 11, cementizio con fila di quadrati caricati da fioroni
Rivestimento in cementizio a base fittile, rintracciato per larga parte della superficie originaria. La decorazione consiste in una sorta di cassettonato su una sola fila, con scomparti quadrati caricati da fioroni, il tutto reso in tessere bianche e rare tessere nere.

Domus Foro Boario, vano 12, cementizio con linee spezzate e pseudoemblema
Rivestimento in cementizio a base fittile, messo in luce per buona parte della superficie originaria (3.17×2.40 m). Il pavimento consta di un ampio tappeto con composizione di linee spezzate con effetto di squadre, interrotta da uno pseudoemblema quadrato campito da una composizione raggiata in un cerchio.

Domus Foro Boario, vano 12, tessellato con composizione di esagoni e stelle
Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per un’ampia parte della superficie originaria e di cui sono state staccate due sezione, tuttora conservate presso il Museo di Sarsina. Il tappeto mostra una composizione ortogonale di esagoni tangenti per quattro angoli, formanti quadrati e stelle di quattro punte, in colori contrastanti (qui con le stelle caricate da un quadrato piccolo iscritto tangente per gli angoli).

Domus Foro Boario, vano 9, cementizio a base fittile e tessellato
Rivestimento in cementizio a base fittile, rintracciato per una parte della superficie originaria e non conservato. Il pavimento sembra non presentasse decorazioni, ma Negrioli riferisce della presenza "di un bell’angolo di pavimento a mosaico, con due fascioni e un rosone nero su fondo bianco". Non è chiaro se la parte in tessellato sia un’aggiunta successiva, come suggerisce Negrioli nella sua descrizione.

Dell’ambiente, forse riferibile alla domus, non abbiamo informazioni dettagliate, se non la presenza di un pavimento in cementizio decorato.
Cronologia
Non determinata
Motivazione della cronologia: non determinata

Specifiche di rinvenimento
Data:
1892

Area Foro Boarrio, cementizio decorato con disco marmoreo

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: monocromo?

Rivestimento in cementizio a base fittile, rintracciato per una parte della superficie originaria. Del pavimento non è nota alcuna riproduzione grafica o fotografica; Santarelli lo descrive come un cocciopesto con al centro un disco in marmo lunense (diam. 30cm), compreso entro decorazioni geometriche bianche.

Cronologia
Non determinata
Motivazione della cronologia: non determinata

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti misti)

 
 

Mansuelli, G.A. 1957, Mosaici sarsinati, in Studi sarsinati, Faenza, p. 161.
Santarelli, A. 1892, Sarsina, Avanzi di costruzioni romane scoperti dentro la città, in Notizie degli Scavi d’Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, p. 370.

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Area Foro Boarrio, cementizio decorato con disco marmoreo, in TESS – scheda 14292 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14292), 2013

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14292


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