scheda

Luna 5, fase IV, vano 8, mosaico di Oceano
Luni – Ortonovo ( SP )


LUNA 5, DOMUS DI OCEANO. Presso le mura occidentali di Luni sorge la cd. Domus di Oceano (cfr. ubicazione, da DURANTE 2003, fig. 1 p. 143: n. 3, in rosso), i cui resti risultano fortemente compromessi dalla costruzione, a partire dall’epoca tardoantica, di un edificio interpretato come domus ecclesiae (vd. infra), successivamente obliterato dalla Cattedrale di S. Maria (vd. infra). Già in parte scavata alla fine dell’Ottocento dal Podestà, la domus è stata indagata sistematicamente a partire dal 1975 agli Anni ’90: le strutture oggi in luce interessano una superficie di circa 900mq, ma in origine esse dovevano estendersi su un’area ben più ampia (1800mq?), compresa fra due decumani minori e il I cardine O, che ne costituisce il limite occidentale. La complessa stratigrafia ha restituito almeno quattro fasi di vita, a partire dal periodo tardorepubblicano fino alla metà del IV sec. d.C. (cfr. planimetria resti, da BUENO 2012, scheda LUNA 5, fase IV, fine III-inizio IV sec. d.C. Rielaborazione grafica P. Da Pieve). A causa delle profonde trasformazioni subite dal complesso, alquanto incerta rimane l’interpretazione delle prime due fasi dell’impianto (fase I, prima metà I sec. a.C.; fase II, prima metà I sec. d.C.), indagate stratigraficamente solo in un saggio nel vano 8, al di sotto del mosaico di Oceano (LUSUARDI SIENA, SANNAZARO 1995, p. 192, nota 4); altrettanto incerta risulta la cronologia dei rivestimenti pavimentali in cementizio: essi vengono variamente attribuiti alla prima metà del I sec. d.C. (fase II, cfr. ZACCARIA RUGGIU 1991, p. 101; DURANTE, GERVASINI 2000, pp. 129-130; BUENO 2012) o al II sec. d.C. (fase III, cfr. LUSUARDI SIENA, SANNAZARO 1995, p. 192; DURANTE, GERVASINI 2000, p. 57); alcuni “signini” vengono infine ricordati per la fase di I sec. a.C. (fase I, cfr. DURANTE 2001, p. 14; DURANTE 2003, p. 142), senza però ulteriori elementi che ne consentano la comprensione.
FASE I (prima metà I sec. a.C.). L’articolazione planimetrica della domus tardorepubblicana non è ricostruibile: sono stati individuati alcuni spazi a destinazione funzionale e di soggiorno, fra i quali una corte scoperta e un magazzino-deposito con dolia defossa. Si ipotizza, in assenza di dati planimetrici puntuali, che sia pertinente a questa fase il “lithostroton” intercettato sotto l’abside della Cattedrale. Non si esclude tuttavia che questo manufatto appartenga a un impianto diverso rispetto a quello della domus nelle sue articolazioni successive.
FASE II (prima metà I sec. d.C.). La domus di prima età imperiale risulta incentrata su un ampio cortile, poi ricalcato dalla corte porticata 1 (fase III), attorno al quale si dispongono diversi ambienti (2-9, 11), in qualche caso forse già presenti nell’assetto planimetrico di fase I. Nel settore S si apre un’altra area scoperta (10), ornata da pitture parietali che rimandano alla decorazione di un viridarium (seconda metà I sec. d.C.). Incerta rimane l’attribuzione a questa fase dei rivestimenti in “signino” (4, 10) e in “graniglia di marmo” (2, 3, 5, 11), più probabilmente riferibili alla fase III.
FASE III (II d.C.). Nel corso del II sec. d.C. l’edificio raggiunge l’organizzazione planimetrica definitiva, in seguito solo parzialmente rimaneggiata. La corte centrale di fase II viene sostituita da un cortile porticato (1), aperto sul giardino con quattro colonne per lato e dotato di pozzo (a) e vasca-fontana (b). Nel settore O e S vengono mantenuti gli ambienti di fase II: a O si dispongono i tre vani allineati 2-4, affiancati a S dai vani 5-7, quest’ultimo chiuso dal perimetrale meridionale della domus; attraverso una soglia marmorea dal vano 5 si accede all’ambiente 8, separato dalla corte scoperta 10 da un parapetto sormontato da una colonna e comunicante con il corridoio 9 e il grande ambiente 11. Maggiore incertezza sussiste nella ricostruzione planimetrica del settore E della domus, occupato nella fase IV da una serie di ambienti affiancati. Quasi certamente attribuibili a questa fase sono i “signini” (4, 10) e le “graniglie di marmo” (2, 3, 5, 11), talvolta decorate da inserti marmorei policromi (5, 11) o tessere musive (3), nonché il rivestimento in cementizio marmoreo e fittile del portico 1.
FASE IV (fine III-inizio IV sec. d.C.). Le modifiche più significative riguardano la stesura dei tessellati figurati nel vano 8 (mosaico di Oceano) e nel corridoio 9 (mosaico di Medusa e doppio Sileno). Verosimilmente in questo periodo il braccio E del peristilio viene occupato da nuovi ambienti (12-17), fra i quali recano traccia di pavimentazioni il vano 12 (“graniglia”) e il vano 15 (lastricato marmoreo).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Luna 5, fase I?, cd. lithostroton, cementizio a base mista?
Descritto come “lithostroton a ciottolini disposti senza un preciso schema disegnativo” e come una delle attestazioni di ascendenza ellenistica più antiche di Luni (ZACCARIA RUGGIU 1991, p. 101), il rivestimento è costituito da malta mescolata a ciottoli e scaglie litiche, marmoree e laterizie, pressata e lisciata in superficie. La tecnica esecutiva sembra porsi in una fase intermedia fra i rivestimenti a ciottoli e i cementizi a base mista. Foto da LUSUARDI SIENA, SANNAZARO 1984, fig. 44 p. 42.

Luna 5, fase III, portico 1, cementizio marmoreo (lati S e O) e fittile (lato E)
Il rivestimento pavimentale è costituito da un cementizio a base marmorea, bianco, nei bracci meridionale e occidentale del portico, e da un cementizio a base fittile nel braccio orientale. La presenza di due tipi differenti di cementizio potrebbe ricondursi a interventi successivi, al momento non accertabili. Foto da LUSUARDI SIENA, SANNAZARO 1995, fig. 6 p. 214.

Luna 5, fase III, vano 10, cementizio fittile
Il rivestimento pavimentale, rinvenuto sotto la navata destra della Cattedrale, è costituito da un cementizio fittile, privo di inserti. La porzione superstite reca tracce di restauri, non descritti, che ne testimoniano la continuità d’uso nel tempo.

Luna 5, fase III, vano 11, cementizio fittile con inserti policromi
Il rivestimento pavimentale, rinvenuto sotto la navata destra della Cattedrale, è costituito da un cementizio fittile con inserti marmorei policromi.

Luna 5, fase III, vano 2, cementizio marmoreo
Il rivestimento pavimentale è costituito da un cementizio marmoreo bianco, privo di inserti.

Luna 5, fase III, vano 3, cementizio marmoreo e fascia in tessere nere
Il rivestimento pavimentale, rinvenuto sotto la navata centrale della Cattedrale, è costituito da un cementizio marmoreo bianco, arricchito con l’inserzione di una fascia musiva in tessere nere, non descritta. Dall’immagine parziale del pavimento, coperto dagli interri tardoantichi (LUSUARDI SIENA, SANNAZARO 1995, fig. 10 p. 214), è apprezzabile parte di una fascia monocroma nera che costituisce forse il bordo perimetrale del tappeto. Foto da LUSUARDI SIENA, SANNAZARO 1995, fig. 10 p. 214.

Luna 5, fase III, vano 4, cementizio fittile
Il rivestimento pavimentale, rinvenuto sotto la navata centrale della Cattedrale, è costituito da un cementizio a base fittile, senza inserti. Non è escluso che possa trattarsi di un semplice strato di preparazione.

Luna 5, fase III, vano 5, cementizio fittile con inserti policromi
Il rivestimento pavimentale, rinvenuto sotto la navata destra della Cattedrale, è costituito da un cementizio fittile con inserti marmorei policromi, in prevalenza bianchi e neri. Foto Archivio SBALig, Luni, Domus di Oceano.

Luna 5, fase IV, corridoio 9, mosaico di Medusa e doppio Sileno
Il tessellato figurato del corridoio è raccordato alle pareti da una fila di elementi fittili approssimativamente quadrangolari (ca 5cm di lato), ritagliati da grandi recipienti, forse anfore. Il tappeto, a fondo bianco, si compone di un rettangolo (2×0.50m ca), delineato e ripartito in quattro pannelli quadrati uguali da una linea semplice nera. Percorrendo da N a S il corridoio si susseguono un Gorgoneion, un fiorone composito, un vecchio Sileno e un altro fiorone composito, identico al precedente. Se si procede in senso opposto, invece, la barba del vecchio diventa la folta e ritta capigliatura di un giovane Sileno. La raffigurazione è policroma, con tessere marmoree nere, grigie, azzurre, bianche, gialle, ocra, rosse, marroni, verdi; rare le tessere in pasta vitrea. Foto da VAY 1996, fig. 9 p. 37.

Luna 5, fase IV, vano 12, cementizio marmoreo bianco
Il rivestimento pavimentale, rinvenuto sotto la navata sinistra della Cattedrale, è costituito da un cementizio marmoreo bianco, privo di inserti.

Luna 5, fase IV, vano 15, lastricato marmoreo
Il rivestimento pavimentale, rinvenuto in una sezione nella navata centrale della Cattedrale, è costituito da un lastricato marmoreo non ulteriormente noto.


Sala di soggiorno 8, fase II (prima metà I sec. d.C.). Ambiente rettangolare (13.68mq) forse già presente nell’impianto di fase I, comunicante a E e a O con i vani 11 e 5. Verso S si collega, attraverso il corridoio 9, alla corte scoperta 10, da cui risulta separato da un parapetto sormontato da una colonna; a N, infine, si affaccia sul braccio meridionale del portico 1 con un’ampia finestra. Nell’angolo SE dell’ambiente una canaletta di scarico (c) termina nella corte 10.
Fase IV (fine III-inizio IV sec. d.C.). Il vano viene pavimentato con il mosaico di Oceano (rivolto verso il peristilio 1) che, insieme al contiguo mosaico di Medusa e doppio Sileno, fa parte di un programma iconografico unitario, dalla forte valenza apotropaica (VAY 1996, pp. 29-30). La maschera oceanica, inoltre, rimanda alla natura vivificatrice dell’acqua, presente verosimilmente nel viridarium 10 (VAY 1996, p. 30). Una coppetta in Terra Sigillata Chiara A (forma Hayes 14A), rinvenuta nel sottofondo pavimentale, costituisce un sicuro termine post quem per la cronologia del mosaico (seconda metà II-III sec. d.C.), datato però almeno alla fine del III sec. d.C., sulla base di criteri stilistici e di confronti con la produzione musiva africana. Al momento della scoperta la porzione occidentale del mosaico era coperta da un velo di malta molto tenace, spesso pochi millimetri, probabilmente steso intenzionalmente sul tappeto figurato.

Lunghezza: 5.70 m – Larghezza: 2.40 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1976-1983 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria

Luna 5, fase IV, vano 8, mosaico di Oceano

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: centralizzata a emblema/pseudoemblema
Cromia: policromo

Tessellato policromo figurato tagliato trasversalmente da un muro paleocristiano della cattedrale e da buche di palo attribuibili al cantiere per la sua costruzione. Nonostante le lacune è apprezzabile la grande maschera di Oceano al centro di una raffigurazione di mare pescoso (delfini, pesci e crostacei: 15 specie diverse) dominata dall’horror vacui. Ai lati di Oceano due eroti (di cui quello di sinistra obliterato dal muro tardo) cavalcano delfini tenuti per le redini e brandiscono un tridente (erote di destra) e un altro strumento acuminato (fiocina, arpione o canna da pesca?: erote di sinistra). La scena è inquadrata da una doppia cornice, a girali vegetali e kantharoi e a treccia a due capi. Il mosaico, realizzato con la tecnica della posa diretta da O a E forse da un pictor (maschera di Oceano) e da artigiani meno qualificati (parte E della scena), risulta ben conservato: gli spigoli taglienti delle tessere suggeriscono che non sia mai stato calpestato. Foto da DURANTE, GERVASINI 2000, fig. 30 p. 58.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure
Lunghezza: 5.70 m; Larghezza: 2.40 m;
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: grossi ciottoli, scaglie scistose, frammenti di cocciopesto e di intonaco anche affrescato, su terra battuta e ciottoli.

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata e figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1i – linea doppia
DM 70f – treccia a due capi, policroma, i segmenti in colori contrastanti

Decorazioni vegetali

MotivoModulo
girali di vite sorgenti dal piede di un kantharos centrale (lati brevi)

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Kantharos

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Maschera diOceano
Figure diErotesu delfino
Scena marinamare pescoso (pesci, crostacei…)

 
 

Referenza fotografica: da DURANTE, GERVASINI 2000, fig. 30 p. 58.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Luni, Area Archeologica e Sistema Museale)

Restauri moderni: nd

Luni, Area Archeologica e Sistema Museale (Riferimento: SBALig) Via Luni 37 – Ortonovo SP)

Bueno, M. 2012, Luna 5, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, p. 334.
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Lusuardi Siena, S. 2003, Gli scavi nella Cattedrale di Luni nel quadro della topografia cittadina tra tarda antichità e medioevo, in Roma e la Liguria Maritima: secoli IV-X. La capitale cristiana e una regione di confine, Atti del Corso e Catalogo della Mostra (Genova, 14 febbraio – 31 agosto 2003), Bordighera, p. 198
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Lusuardi Siena, S. 2007, L’antica Luni e la sua cattedrale, in Da Luni a Sarzana – 1204-2004. VIII Centenario della traslazione della sede vescovile. Atti del convegno internazionale di studi (Sarzana, 30 settembre-2 ottobre 2004), Città del Vaticano, p. 127
, tav. XIV.
Vay, I. 1996, I mosaici della domus tar¬doantica di Oceano sottostante la cattedrale di Luni, in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, pp. 25-33
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Zaccaria Ruggiu, A.P. 1991, Abitazioni private e spazio pubblico: il caso di Luni e di Conimbriga, in Rivista di Archeologia, Roma, p. 104.

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , Luna 5, fase IV, vano 8, mosaico di Oceano , in TESS – scheda 14748 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14748), 2013

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14748


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