Il lato S del Foro di Luni (vd. infra) è occupato dal cd. Edificio S (cfr. ubicazione, da A.M. DURANTE, “L’edilizia privata a Luni”, in “Abitare in città. La Cisalpina tra impero e medioevo – Leben in der Stadt. Oberitalien zwischen roemischer Kaiserzeit und Mittelalter, Atti del Convegno (Roma, 4-5 novembre 1999)”, a cura di J. Ortalli, M. Heinzelmann, Roma 2003 (Palilia, 12), fig. 1 p. 143: n. 14 in rosso), accessibile sia dalla piazza forense sia dall’area del Cardo Massimo e delle Logge Gemelle E1-E2 (vd. infra), caratteristica che ne sottolinea la funzione di cerniera fra l’area pubblica e il settore meridionale, verso il mare, della città. Il complesso (cfr. planimetria, da ROSSIGNANI, ROSSI 2009, fig. p. 85: n. 10) ha restituito traccia di due fasi di vita, di cui quella iniziale, meglio documentata archeologicamente, ha portato a interpretare le strutture come pertinenti a una curia con sottostante tabularium.
FASE I (epoca giulio-claudia). L’edificio, al centro di una piazza lastricata in marmo, è separato dalla piazza forense mediante un doppio colonnato, di cui si conservano basi quadrangolari (1/1.10m di lato) allineate alla facciata N della costruzione. Questa si compone di cinque vani di forma rettangolare allungata, tutti pavimentati in marmo, rivolti verso il Foro e verosimilmente voltati, a sostegno di una grande sala (17x8m ca) identificata come sede della Curia cittadina. A S il piano superiore è collegato alla piazza lastricata mediante una scalinata di cui restano visibili le ante laterali di contenimento. Sotto la pavimentazione della piazza corre il profondo canale di scolo in cui defluivano le acque del Foro: il canale, innestato a metà del lato S della piazza forense, sottopassa al centro l’edificio e, oltrepassato il muro di fondo dei vani, si biforca ad angolo retto, per poi riunirsi all’inizio del Cardo Massimo. Verso O la piazza dell’Edificio S circonda alcune strutture pertinenti a un’area pubblica (11) di funzione e cronologia incerta, probabilmente risalente alla ristrutturazione giulio-claudia dello spazio forense (A.M. DURANTE, “Urbanistica lunense. Note di aggiornamento”, in “Città antica di Luna. Lavori in corso”, a cura di A.M. Durante, Genova 2001, p. 18): si sono parzialmente individuati un ampio basamento sopraelevato, che prosegue verso O oltre i limiti di scavo fino a raggiungere verosimilmente il muro di fondo delle tabernae occidentali del Foro (vd. infra), e le fondazioni di una struttura a base quadrangolare addossata al lato S. Secondo quanto riportato in letteratura il basamento è “pavimentato e rivestito di marmo” (DURANTE 2001, p. 18), ma i dati disponibili sono troppo esigui per poter determinare con maggiore precisione la tipologia del rivestimento marmoreo.
FASE II (seconda metà II sec. d.C.). Il complesso subisce una radicale ristrutturazione, diventando un podio monumentale per un grande ambiente di ignota destinazione: sui fianchi dell’edificio vengono aggiunti vani scalari rettangolari, l’alzato (non ricostruibile) abbattuto, i vani di sostruzione tamponati con terreno di riporto e il colonnato verso il Foro sostituito da un muro continuo, cui si addossano due corpi quadrangolari (torri?) allineati alle scale laterali.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Vani di sostruzione: l’Edificio S giulio-claudio poggia su cinque vani voltati di forma rettangolare allungata (cfr. planimetria area S, da ROSSIGNANI 1984, fig. 19 p. 49; rielaborazione grafica P. Da Pieve), di medesima lunghezza (7.30m), ma di larghezza differente (c: 2.70m; b: 1.75m; d: 1.80m; a, e: 2.10m). Nonostante le dimensioni esigue, la presenza di un rivestimento pavimentale in marmo suggerisce che essi fossero praticabili: le lastre impiegate, posate alla stessa quota del lastricato della piazza S, risultano di dimensioni estremamente variabili, quasi fossero elementi di scarto (ROSSIGNANI 1984, p. 52). Data la natura funzionale degli ambienti e la soluzione pavimentale adottata, in questa sede si è scelto di presentarli in un’unica soluzione.
Lunghezza: 7.30 m – Larghezza: m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1970-71 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria
Luni, Foro, fase giulio-claudia, Edificio S, vani di sostruzione, lastricato marmoreo bianco
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Rivestimento in lastre irregolari, forse di scarto, di marmo bianco lunense. Foto da ROSSIGNANI 1973, tav. 22/1.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Rossignani, M. P. 1973, Foro e zona a Sud del Foro. Zona prima. L’area pubblica, in Scavi di Luni. Relazione preliminare delle campagne di scavo 1970-1971, Roma, coll. 87, 119, tav. 22/1, 3.Rossignani, M. P. 1984, Ipotesi di ricostruzione di un edificio lunense, in Quaderni del Centro Studi Lunensi, Luni, p. 48.Rossignani, M. P./ Rossi, A.M. 2009, in Liguria. Guida archeologica Laterza, Roma-Bari, p. 84.
DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca