Edificio a destinazione non determinata, verosimilmente sacra, del quale alcune strutture sono state individuate al di sotto della chiesa romanica di S. Paolo nel 1970 e tra 1984-1986. Esso si trova ad Est del battistero paleocristiano a pianta ottagonale, situato quasi a ridosso della cinta muraria tardo romana, all’interno della città, e all’esterno della cosiddetta Casa dei canonici.
Si conserva parzialmente il pavimento decorato da un tessellato geometrico policromo, databile per confronto tra IV e VI d.C., e il muro perimetrale orientale in ciottoli e laterizi. Secondo un’ipotesi (Tamassia 2006, p. 473) il pavimento potrebbe appartenere alla chiesa più antica di Mantova, dedicata a Santa Speciosa vergine: in base alla ricostruzione proposta dalla studiosa si tratterebbe di una composizione a pseudo-emblema circolare da collocarsi in posizione centrale e pertanto il pavimento si estenderebbe nell’area poi occupata dal battistero. Quest’ultimo, databile tra IV e VI sec. d.C., viene obliterato da capanne in legno tra fine VI e inizio VII sec. d.C. Si osserva che, secondo altre opinioni, l’ambiente con pavimento decorato e il battistero sarebbero contemporanei, anche in base alle quote altimetriche.
Al di sotto dell’ambiente con pavimentazione in tessellato (a -0,35 m di profondità) è stata individuata, infine, una domus, alla quale sono pertinenti almeno tre ambienti (amb. 1-3) allineati e pavimentati in cementizio a base fittile e in malta grigia lisciata, separati da due muretti costruiti con frammenti di laterizi romani, forse riferibili a due fasi diverse (si veda la scheda relativa "via Cairoli 20 – domus"). (La pianta dell’edificio allegata è rielaborata da Tamassia 2006, fig. 2)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ambiente n.d.: ambiente parzialmente documentato, con orientamento N-S, del quale si conserva parte della pavimentazione legata alla muratura in piccoli ciottoli localizzata alla base del perimetrale orientale che delimita l’edificio chiamato “Casa dei canonici”, parzialmente pertinente alla chiesa romanica di S. Paolo. Il pavimento è decorato da un tessellato policromo con scacchiera di bipenni, databile per confronto tra IV e VI d.C. Tali resti, situati nel centro storico e a ridosso delle mura tardo romane, sono stati attribuiti secondo un’ipotesi (Tamassia 2006, p. 473 con bibl.) alla chiesa di Santa Speciosa vergine, che sarebbe stata obliterata dal battistero paleocristiano a pianta ottagonale, attualmente l’edificio paleocristiano ritenuto più antico (IV-V sec. d.C., metà VII sec. d.C.) messo in luce nella città di Mantova. Secondo altre opinioni, invece, l’edificio con pavimento decorato e il battistero potrebbero essere contemporanei, sia in base alle quote altimetriche sia per la presenza del medesimo tipo di malta utilizzata sia per l’allettamento delle tessere musive sia per il livello pavimentale relativo alla soglia del battistero. Il vano potrebbe essere stato, dunque, un corridoio di collegamento tra il battistero e la chiesa (Marani 1983). (La pianta dell’edificio allegata è rielaborata da Tamassia 2006, fig. 2)
Lunghezza: >7.3 m – Larghezza: >3.3 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1970, 1984-1986
Area Battistero, chiesa (?), tessellato policromo con scacchiera di bipenni
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: policromo
Rivestimento in tessellato geometrico policromo a più pannelli giustapposti (I-II ?). Il campo del pannello meglio conservato (I) è decorato da una scacchiera di bipenni, delineate da una fila di tessere bianche e campite da una bipenne più piccola al centro di colore nero, le bipenni in grigio, bianco e rosa alternate a bipenni in rosso, rosa, giallo e nero. Il bordo dal lato del muro è composto da una fascia marginale monocroma bianca, una fascia con girali vegetali desinenti in nappe tra due linee singole nere, mentre verso il centro presenta una treccia policroma a due capi su fondo scuro, seguita da una fascia monocroma bianca e da una linea doppia nera. Seguono pochi resti del secondo pannello (II) il cui campo sembrerebbe caratterizzato da una composizione di cerchi molto grandi internamente decorati.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure Larghezza: >2.9 m; Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: strato di cementizio a base fittile; vespaio di ciottoli e mattoni
Specifiche tecniche Lunghezza: >3.8 m – Larghezza: >2.9 m Identificazione della Decorazione: geometrica e vegetale Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: grandi Dimensioni Metriche Tessere: 1.7 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 70j – treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo, su fondo scuro
Specifiche tecniche Lunghezza: >3.8 m – Larghezza: >2.9 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: grandi Dimensioni Metriche Tessere: 1.7 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 221c – scacchiera di bipenni delineata e campita, a tre colori
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo di Palazzo Ducale – inv. St. 30341) Restauri moderni: Strappato in due parti e posizionato su due telai ancora oggi separati.
Baggio, M. 2004, Il pavimento a mosaico, in Gli scavi al battistero di Mantova (1984-1987), Mantova, pp. 57-61, figg. 1-2.Bonomi, S. 1990, Mantova. La topografia cristiana. Mosaico, in Milano capitale dell’impero romano 286-402 d.C. Catalogo della mostra tenuta a Milano, Palazzo Reale 24 gennaio-22 aprile 1990, Cinisello Balsamo, pp. 172-173, fig. 2g.3a.Brogiolo, G. P. 2004, Mantova: gli scavi a Nord del battistero, in Gli scavi al battistero di Mantova (1984-1987), Mantova, pp. 17-18, fig. 8.Brogiolo, G. P./ Marano, Y. 2006, Gli scavi del battistero e il problema dell’origine della diocesi di Mantova, in Le origini della diocesi di Mantova e le sedi episcopali dell’Italia settentrionale (IV-XI secolo). Atti del Convegno di Mantova (Seminario Vescovile, 16-18 settembre 2004), Trieste, p. 159, fig. 2.Canuti, O. 2002, in Alle origini della diocesi. Il centro episcopale mantovano, Mantova.Marani, E. 1983, L’antico centro episcopale di Mantova e il battistero urbano, in Civiltà mantovana, Mantova, pp. 21-34.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, p. 171, fig. 146.Tamassia, A. M. 2006, Gli edifici piu antichi del centro episcopale di Mantova , in Le origini della diocesi di Mantova e le sedi episcopali dell’Italia settentrionale (IV-XI secolo). Atti del Convegno di Mantova (Seminario Vescovile, 16-18 settembre 2004), Trieste, pp. 469-473, figg. 1-2.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Massara, Daniela, Area Battistero, chiesa (?), tessellato policromo con scacchiera di bipenni, in TESS – scheda 15143 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15143), 2013