schedaLuni, nd (porta E?), cementizio fittile a punteggiato di crocette bianche Luni – Ortonovo ( SP ) Nelle collezioni archeologiche del Castello di S. Giorgio alla Spezia sono presenti diversi mosaici, provenienti dagli scavi ottocenteschi di Luni e gravemente danneggiati durante il bombardamento del Convento delle Clarisse (1943) ove erano conservati in precedenza. Quattro pannelli musivi figurati, oggetto di pesanti restauri nel 1956, sono stati nuovamente restaurati ed esposti in una delle sale del museo: un grande tondo con nereide su mostro marino (inv. 2379); due pannelli rettangolari con pantera fra due palme (inv. 2383) e Gorgoneion fra due vasi (inv. 2384); un pannello quadrangolare con erote recante fiori (inv. 2381). Dall’incrocio dei pochi dati bibliografici riguardanti il loro rinvenimento, si ipotizza che i quattro pannelli provengano da due distinti edifici lunensi, la cui localizzazione risulta tuttora incerta: in un podere di proprietà del sig. Podestà, ubicato nelle vicinanze della porta E della città, lungo il Decumano massimo (SFORZA 1910, p. 208; FROVA, ANGELI BERTINELLI 1983, p. 34 nota 26), o nel fondo Baruzzo a SE del Foro e della Domus degli Affreschi-Luna 4 (BANTI 1929, pp. 16-17, lettera L). In questa sede si presentano entrambe le localizzazioni (cfr. ubicazione approssimativa, planimetria da A.M. DURANTE, “L’edilizia privata a Luni”, in “Abitare in città. La Cisalpina tra impero e medioevo – Leben in der Stadt. Oberitalien zwischen roemischer Kaiserzeit und Mittelalter, Atti del Convegno (Roma, 4-5 novembre 1999)”, a cura di J. Ortalli, M. Heinzelmann, Roma 2003 (Palilia, 12), fig. 1 p. 143: in rosso ubicazione Frova, in verde Banti), in attesa di ulteriori conferme. La georeferenziazione qui riportata fa riferimento alla localizzazione nei pressi della porta urbica orientale.
Da un edificio diverso da quello del mosaico con nereide (vd. infra) sembrano provenire gli altri tre pannelli musivi, rinvenuti nel 1824 da Paolo Podestà non molto lontano dal precedente (SFORZA 1910, p. 209; BANTI 1929, pp. 16-17). Secondo lo scopritore i pannelli appartenevano a un unico grande tappeto di 10x18m, rimosso e tagliato per adattarlo a pavimento nella Cappella Podestà di Sarzana; in seguito i pezzi furono acquistati dal Fabricotti e poi ceduti al Museo Civico di La Spezia.
Le dimensioni riportate e l’eterogeneità dei soggetti suggeriscono piuttosto che i tre pannelli appartenessero a diversi ambienti affiancati, evidentemente non distinti dallo scavatore forse a causa del pessimo stato di conservazione delle strutture. Differente risulta anche l’attribuzione cronologica dei rivestimenti: il pannello con l’erote è datato all’epoca imperiale, gli altri due all’età tardo imperiale.
Anche in questo caso non si conoscono ulteriori elementi dell’edificio di provenienza, che ha restituito inoltre un “pavimento in opera Signina, adorno a giusti intervalli di stelle in marmo bianco”, coperto dal mosaico figurato (SFORZA 1910, p. 210).Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: non determinata Luni, nd, mosaico con erote (Museo SP, inv. 2381) Il pannello musivo con l’erote misura circa 1.70×1.70m e si presenta estremamente lacunoso: del disegno originale sopravvive solo una porzione della testa e della gamba sinistra della figura, in vivace policromia; nell’angolo alle sue spalle si intravede un lungo bastone, che richiama la sfera dionisiaca. La scena risulta inclusa in un quadrato a lati concavi, disegnato da una linea dentellata e da un ricco bordo a pelte giustapposte tangenti, terminanti in volute; la composizione si inserisce in un pannello quadrangolare, delimitato da una fascia monocroma nera (4-5 file di tessere irregolari), con gli spazi di risulta laterali e angolari riempiti da fioroni policromi. Foto Paola Da Pieve.Luni, nd, mosaico con Gorgoneion e vasi (Museo SP, inv. 2384) Il pannello musivo con la testa di Medusa misura 1.65x1m circa ed è inquadrato da una cornice geometrica policroma, contenente un rettangolo delineato in nero e suddiviso in tre pannelli approssimativamente quadrati (leggermente più ampio quello centrale). Lo spazio tripartito, a fondo bianco, racchiude al centro il Gorgoneion e ai lati due vasi baccellati chiusi da un coperchio, poggianti sul bordo inferiore del pannello. La disposizione del Gorgoneion richiama uno scudo: la testa, infatti, è inserita in un ottagono a lati concavi entro un cerchio inscritto nel quadrato. Foto Paola Da Pieve. Luni, nd, mosaico con pantera (Museo SP, inv. 2383) Il pannello musivo con la pantera misura 1.65x1m circa ed è inquadrato da una cornice geometrica policroma. Al suo interno la scena è resa in tenue policromia su fondo chiaro: al centro la figura del felino risulta di proporzioni maggiori rispetto alle due palme laterali, che richiamano un’ambientazione nilotica. La disposizione delle tessere, specie nello sfondo, risente dei pesanti restauri del 1956, nei quali si fece ampio uso di cemento. Foto Paola Da Pieve. Nessun elemento è noto sul vano pavimentato in cementizio fittile “adorno a giusti intervalli di stelle in marmo bianco” (SFORZA 1910, p. 210), successivamente coperto da uno dei tessellati figurati (non determinabile). Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo II d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stratigrafici Specifiche di rinvenimento Data: 1824 Luni, nd (porta E?), cementizio fittile a punteggiato di crocette bianche Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo Sulla base di quanto descritto in letteratura, il pavimento coperto da uno dei mosaici figurati è interpretabile come cementizio a base fittile, ornato da un punteggiato di crocette bianche, forse costituite da tessere singole sulla diagonale. Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo II d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stratigrafici Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: non documentato Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive) Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
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DM 108e – punteggiato di crocette monocrome, di singole tessere sulla diagonale | | |
Oggetto conservato: non documentato – Conservato in: non documentato
Sforza, G. 1910, in Bibliografia storica della Città di Luni e suoi dintorni, Torino, p. 210.
DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , Luni, nd (porta E?), cementizio fittile a punteggiato di crocette bianche, in TESS – scheda 15750 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15750), 2013INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15750
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