AUGUSTA PRAETORIA 3, DOMUS DEI MOSAICI (Insula 33). Indagini archeologiche compiute a più riprese in via Trottechien (ex via del Tempio) di Aosta, nei pressi della cinta muraria occidentale e non lontano dalla Porta Decumana di Augusta Praetoria Salassorum (cfr. ubicazione, da R. MOLLO, P. FRAMARIN, "Pavimentazioni e rivestimenti architettonici nell’edilizia pubblica di Augusta Praetoria", in BPréhistAlp, XVIII, 2007, fig. 1 p. 304: in rosso), hanno portato alla luce i resti di della cd. Domus dei Mosaici (cfr. planimetria, da MOLLO MEZZENA, FRAMARIN 2012, "Augusta Praetoria 3", fase II, p. 117. Rielaborazione grafica P. Da Pieve), già in parte individuata nel corso dell’Ottocento: sono segnalati, infatti, un mosaico bicromo e uno raffigurante frutti e uccelli su fondo nero. L’edificio ha restituito due fasi di vita, dall’inizio del I sec. d.C. (fase I) all’inizio del II sec. d.C. (fase II).
FASE I (inizio I sec. d.C.). La domus occupa la metà orientale dell’Insula 33 (2156mq circa) ed è riconducibile a un edificio di tipo centro-italico/pompeiano, articolato attorno a un atrio centrale (4). L’ingresso 1, aperto sul decumano massimo (via Aubert), è affiancato da botteghe o ambienti accessori (2), oltre i quali il corridoio trasversale 3, finestrato e con fistula acquaria (a) nella parete N, si estende a “L” per aprirsi probabilmente anche a E sul cardine minore. A O dell’ampio atrio 4 si dispongono almeno tre ambienti (6-8), a E altri due vani allineati (9-10), con funzione di rappresentanza o di soggiorno, a S tre grandi ambienti (5, 11-12), di cui quello centrale (5) identificabile con un tablino. Per questa fase sono noti diversi rivestimenti pavimentali, in cementizio (3-4, 10), talvolta decorato (4, 10), e in tessellato (6, 8). Si segnalano, inoltre, i cementizi interpretati come piani preparatori (MOLLO MEZZENA, FRAMARIN 2012, p. 138) nei vani 7 e 9.
FASE II (fine I-inizio II sec. d.C.). Nel corso della II fase si registrano alcuni interventi di rinnovamento dell’apparato decorativo pavimentale, come l’inserimento della soglia musiva fra l’atrio 4 e il vano 5, volta a sottolineare l’accesso verso il settore S della dimora, non indagato. La porzione centro-settentrionale dell’edificio non sembra subire sostanziali modifiche rispetto alla fase I.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Augusta Praetoria 3, fase I, atrio 4, cementizio litico a punteggiato di dadi e cornice in tessellato Il rivestimento, descritto come “cementizio in pietrisco”, è costituito da un cementizio a base litica, ornato da un ampio tappeto a punteggiato di dadi bianchi, inquadrato da una fascia musiva bianca e nera, presente anche al centro del pavimento a delimitazione di uno spazio rettangolare. Attorno al tappeto si estende una fascia in cementizio privo di inserti, più larga lungo il lato O. Foto su concessione RAVA-SBAC, Patrimonio archeologico, via tempio_trottechien_6036_ftg06_DeTommaso1982.
Augusta Praetoria 3, fase I, vano 8, tessellato bianco a nido d’ape Del tessellato si conserva un ampio lacerto (2.65×1.70m), relativo al bordo e al campo del tappeto musivo, in origine forse di forma rettangolare allungata: una larga fascia in tessellato nero a ordito di filari paralleli e obliqui, una linea tripla nera a ordito diritto, una fascia monocroma bianca (7 file di tessere) e una linea doppia nera inquadrano un motivo a nido d’ape delineato in nero (linea doppia) su fondo bianco. Foto su concessione RAVA-SBAC, Patrimonio archeologico, via tempio_trottechien_ftg27_archivio_luglio1968.
Augusta Praetoria 3, fase II, atrio 4, soglia in tessellato bicromo geometrico a cornici concentriche Del pannello musivo, forse già presente nel tappeto di fase I e rimaneggiato nella fase II (così in MOLLO MEZZENA, FRAMARIN 2012), sopravvive solo un lacerto, dal quale è tuttavia possibile ricostruire almeno in parte la decorazione, costituita da una serie di cornici concentriche bicrome. Il pannello rettangolare è inquadrato da una fascia a meandro a doppie “T” di svastiche a giro semplice e da una larga fascia nera a ordito obliquo. Internamente un rettangolo più piccolo, incorniciato da una linea tripla nera a ordito diritto e da una fascia monocroma bianca, contiene una fascia di rettangoli sdraiati caricati da pelte e una fila di quadrati sulla diagonale, formanti clessidre, caricati da ruote a girandola. Infine una treccia a due capi racchiude una fila di quadrati divisi dalle loro diagonali. Disegno da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 9 p. 26.
Augusta Praetoria 3, fase nd, vano nd, tessellato bicromo nd In letteratura vengono segnalati i resti di un “pavimento tessellato, di poco pregio vogliasi per la materia o pel lavoro” (PROMIS 1862, p. 140 n. 20), rinvenuto in contrada Trottechien (rue du Temple). Il Promis in una carta manoscritta (1838) lo descrive come appartenente “a una superficie sola: estendesi, benché frammentato, in considerabile area, ma lo scomparto non offre singolarità alcuna; consta di tessere mistilinee di pietra ollare detta Lavet, assicurate da parallelepipedi di marmo bianco” (NOTIZIE SCAVI 1883, p. 7). Si tratta verosimilmente di un tessellato bicromo di dimensioni notevoli.
Vano 6, fase I (primo quarto I sec. a.C.). Ambiente solo parzialmente indagato nel settore NO della domus. Il rivestimento pavimentale è costituito da un tessellato bicromo a motivi geometrici (punteggiato di crocette e fila di spine corte), forse a più unità decorative riconducibili a cubicolo e anticamera (per l’interpretazione del vano come stanza da letto: cfr. MOLLO MEZZENA, FRAMARIN 2012).
Lunghezza: 2 m – Larghezza: >3 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1969 – Ente responsabile: RAVA-SBAC
Augusta Praetoria 3, fase I, vano 6, tessellato nero a punteggiato di crocette bianche
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Del tessellato si conserva un lacerto di 1.70×1.50m circa: si osservano diversi motivi decorativi, ma l’esiguità dei resti non consente di precisare se questi distinguessero differenti unità decorative (anticamera-soglia-cubicolo?) o facessero parte di uno stesso tappeto. Una larga fascia bianca a ordito di filari paralleli e obliqui sembra raccordare il rivestimento alla parete; seguono 4 linee triple a ordito diritto, alternativamente bianche e nere, quest’ultima di contorno a un punteggiato di crocette su fondo nero (4 tessere bianche attorno a una nera centrale) a ordito obliquo. Infine per un breve tratto, sul lato opposto alla larga fascia monocroma bianca, si riconosce una fila di spine corte nere su fondo bianco, raccordate al tappeto a crocette da una linea doppia bianca e da una tripla nera a ordito diritto. Foto su concessione RAVA-SBAC, Patrimonio archeologico, via tempio_trottechien_6036_ftg04_DeTommaso1982.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: compatto cementizio fittile su vespaio di ciottoli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.8 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.8 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 108a – punteggiato di crocette bicrome, in colori contrastanti
Referenza fotografica: Immagine su concessione RAVA – Assessorato Istruzione e Cultura – Soprintendenza per i Beni e la Attività Culturali – Patrimonio Archeologico – Archivi Archeologia – foto digitale, via tempio_trottechien_6036_ftg04_DeTommaso1982 (P. Framarin)
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ Nel 1975 i mosaici erano in situ, nello stabile di proprietà Lamostra-Tagliavini (MOLLO MEZZENA 1982, p. 257, nota 87).
Cavallaro, A.M./ Giomi, F. et alii 2004, Aosta, via Festaz. Risultati preliminari dell’indagine archeologica nell’area dell’ex cinema Splendor, in Bollettino della Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali della Valle d’Aosta , Aosta, p. 35.Framarin, P. 2004, Un pavimento con iscrizione musiva dall’insula 46 di Augusta Praetoria, in Atti del IX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aosta, 20-22 febbraio 2003), Ravenna, p. 3.George, M. 1997, Aosta, in The Roman Domestic Architecture of Northern Italy, Oxford, p. 39, n. 3.Mollo Mezzena, R./ Framarin, P. 2012, Augusta Praetoria 3, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, p. 138.Mollo Mezzena, R. 1981, Augusta Praetoria e il suo territorio, in Archeologia in Valle d’Aosta. Dal Neolitico alla caduta dell’impero romano (3500 a.C. – V sec. d.C.), Aosta, pp. 92-93, fig. 33.Mollo Mezzena, R. 1982, Augusta Praetoria. Aggiornamento sulle conoscenze archeologiche della città e del suo territorio, in Atti del Congresso sul bimillenario della città di Aosta (Aosta, 5-20 ottobre 1975), Bordighera, p. 259, fig. 45.Mollo Mezzena, R. 2004, L’edilizia residenziale ad Aosta: i rivestimenti pavimentali, in Atti del IX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aosta, 20-22 febbraio 2003), Ravenna, p. 15, figg. 7-8a, c.
DATA SCHEDA: 2014 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Augusta Praetoria 3, fase I, vano 6, tessellato nero a punteggiato di crocette bianche, in TESS – scheda 16012 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16012), 2014