scheda

Augusta Praetoria 7, fase II, cortile 6, commessi laterizi a spina di pesce
Aosta ( AO )


AUGUSTA PRAETORIA 7, DOMUS DI TITUS VARENUS (Insula 39). Indagini archeologiche condotte nel 1953 a N di via Promis ad Aosta (cfr. ubicazione, da R. MOLLO, P. FRAMARIN, “Pavimentazioni e rivestimenti architettonici nell’edilizia pubblica di Augusta Praetoria”, in BPréhistAlp, XVIII, 2007, fig. 1 p. 304: in rosso) hanno messo in evidenza i resti della domus di Titus Varenus, così chiamata per la base di statua recante l’iscrizione G(enio) T(iti) N(ostri)/ ET IUNONI VARENAE T(iti) F(ilii)/ SEVERILLAE/ SYMPHORUS LIB(ertus). L’edificio occupa la porzione orientale dell’Insula 39 e confina con la Domus della Fontana (Augusta Praetoria 6, vd. infra): i resti sono attribuibili a due distinte fasi costruttive, comprese tra la fine del I e la metà del II sec. d.C. (cfr. planimetria, da ANNIBALETTO 2012, “Augusta Praetoria 7”, fasi I-II, pp. 125-126. Rielaborazione grafica P. Da Pieve); all’inizio del IV sec. d.C. la domus viene abbandonata.
FASE I (fine I-inizio II sec. d.C.). La porzione meglio nota dell’edificio riguarda il settore SO, composto da almeno quattro ambienti (1-4): dall’ingresso 1, aperto su un decumano minore, si accede a uno spazio scoperto centrale (2) dotato di canaletta (a), sul quale gravitano altri ambienti a N e a E, non ricostruibili. Ai lati dell’ingresso si aprono due ambienti gemelli (3-4), il vano 3 identificato con la stanza del custode e aperto sul vano 1, il vano 4 affacciato anche sul cortile. Per questa fase non sono noti rivestimenti pavimentali.
FASE II (metà II sec. d.C.). La domus subisce una serie di trasformazioni: il vano 4 rimane aperto solo sul cortile 2, dove viene realizzato un portico a “L” leggermente sopraelevato e viene chiuso il passaggio verso E; a ridosso del vano 3 viene collocato un piccolo bacino (c) con canale di scolo (b); dal cortile 2 due passaggi immettono nel corridoio 5, quasi trapezoidale, da cui si giunge, attraverso una soglia incorniciata da due pilastri, alla corte 6. Su questo spazio aperto si affacciano il vano di culto 7, da cui proviene la base di statua iscritta, e il vano 8. Peculiare, in questo settore, risulta la presenza dell’acqua, con la cisterna a volta (e), la fontana (d) e due canalizzazioni di scarico (f-g). Per questa fase sono noti due rivestimenti pavimentali, in cotto (vano 6) e in opus sectile (vano 7).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Augusta Praetoria 7, fase II, vano 9, commessi laterizi a spina di pesce
Rivestimento pavimentale a commessi laterizi disposti a spina di pesce.

Augusta Praetoria 7, fase II, vano di culto 7, sectile bicromo QRQ
Rivestimento pavimentale descritto come sectile “a riquadri marmorei bianchi e rossi” (FINOCCHI 1958, p. 150): il manufatto è distrutto, ma l’immagine riportata in letteratura sembra riconducibile a un sectile a modulo quadrato reticolare (Q/R/Q) o forse rettangolare-reticolare (R/R/Q). A sostegno di questa seconda tipologia, per quanto piuttosto rara, è il riferimento della Mollo Mezzena a una serie di formelle di incerta provenienza conservate nei magazzini della Soprintendenza, in particolare elementi rettangolari in bardiglio (45.5x32cm) associati a “listellature” in marmo bianco (12 cm di lato), nonché alcune formelle quadrate (29.6cm di lato) in bardiglio (MOLLO MEZZENA 2004, p. 18 nota 69). Le dimensioni degli elementi, specie delle formelle quadrate, non sembrano tuttavia coerenti con la stesura pavimentale in questione, per la quale si preferisce la definizione di modulo quadrato reticolare. Foto da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 13 p. 28.


Vano 6, fase II (metà II sec. d.C.). Ampio spazio scoperto (oltre 280mq?) su cui si affacciano il corridoio 5, il vano di culto 7 e l’ambiente 8. Il cortile, pavimentato in commessi laterizi a spina di pesce, è dotato di fontana quadrangolare (d), di due canali di scolo (g-f) e di cisterna (e), forse in collegamento con l’acquedotto pubblico e funzionale alla fornitura idrica degli edifici circostanti.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1953 – Ente responsabile: RAVA-SBAC

Augusta Praetoria 7, fase II, cortile 6, commessi laterizi a spina di pesce

Parte dell’ambiente: cortile
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: monocromo

Rivestimento pavimentale in mattoni pedali, disposti a spina di pesce.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: a commesso di laterizi

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
* a "spina di pesce" (opus spicatum)

 
 

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: non documentato

Annibaletto , M. 2012, Augusta Praetoria 7, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, p. 142.
Finocchi, S. 1958, Resti di abitazioni urbane ad Aosta, in Rivista di Studi Liguri, Bordighera , p. 150.
Finocchi, S. 2007, Scavi e scoperte nel territorio di Aosta, in Da Augusta a Cesarea. Quarant’anni di ricerche, scavi, scoperte (1950-1989), Torino, p. 22.
George, M. 1997, Aosta, in The Roman Domestic Architecture of Northern Italy, Oxford, p. 38, n. 1.I.

DATA SCHEDA: 2014 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Augusta Praetoria 7, fase II, cortile 6, commessi laterizi a spina di pesce, in TESS – scheda 16076 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16076), 2014

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16076


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