AUGUSTA PRAETORIA 17, VILLA SUBURBANA DELLA CONSOLATA. Lavori edili lungo via Grand Tournalin ad Aosta misero in luce nel 1971 i resti di una grandiosa villa suburbana, a circa 400m a N della cinta muraria di Augusta Praetoria (cfr. ubicazione, da “Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede”, Antenor Quaderni 23.2, a cura di F. Ghedini e M. Annibaletto, Roma 2012, p. 134: in rosso). Il complesso, costruito in epoca tardo-repubblicana e in uso fino al V sec. d.C., si situa alle falde delle prime pendici collinari, lungo percorsi viari diretti all’Alpis Poenina (Gran San Bernardo) già frequentati prima della fondazione della colonia. Gli scavi, condotti negli Anni ’80 del XX secolo, hanno permesso di indagare l’ala NO della villa (1400mq), composta per lo più da ambienti pertinenti alla pars urbana e, in minima parte, alla pars fructuaria (cfr. planimetria, da ANNIBALETTO 2012, “Augusta Praetoria 17”, fase II, p. 140. Rielaborazione grafica P. Da Pieve); la continuità di vita dell’area non ha reso possibile allargare ulteriormente le ricerche, ma risulta plausibile supporre l’estensione del complesso sia verso S, forse con un peristilio (ARMIROTTI, BERTARIONE, FRAMARIN, RIZZO 2009, p. 66), sia verso O ed E, dove (nei pressi del torrente Buthier) strutture rurali e lacerti di cementizi fittili sono riconducibili alla parte rustica della villa (MOLLO MEZZENA 1987, p. 34).
FASE I (fine I sec. a.C.). Del primo impianto non è noto alcun ingresso. Sulla corte centrale 1, con bacino di raccolta a, si affacciano i principali vani del complesso. Verso O si apre infatti il triclinio 2, che comunica anche con i vani 19 e 3, quest’ultimo collegato al corridoio 4, a sua volta affacciato sui cubicoli 5-6 e sul corridoio 7, forse porzione di portico di un peristilio, disimpegno delle grandi sale 8-9. Verso E il cortile comunica con un gruppo di ambienti a destinazione termale, il tepidario 12, anticipato dal vano 11, e il calidario 13, con intercapedine pavimentale A e due vasche (c-d); una caldaia (B) nella cucina 14 garantisce il riscaldamento di questo settore. Il lato N del cortile si articola in tre vani (15-16, 18), la stanza centrale 16 a forma di “T”, con funzione di soggiorno, e due corridoi laterali (15, 18) di collegamento con la cucina 14 e il vano di servizio 17 da un lato e con i magazzini 20-21 dall’altro. Gli horrea verso N sono delimitati da un poderoso muro di terrazzamento della collina, mentre verso O la villa risulta chiusa dal vano 22, probabilmente un ampio porticato. È a questa fase che sono ricollegabili le strutture di carattere rustico (e cultuale) rinvenute nelle vicinanze (MOLLO MEZZENA 1987, p. 34; MOLLO MEZZENA 2000, p. 165). La villa tardo repubblicana ha restituito numerosi rivestimenti pavimentali, in semplice cementizio litico (1, 9-11, 15-16, 18-19, 21), in cementizio litico decorato (2-6, 8) e in tessellato (12).
FASE II (seconda metà I-prima metà II sec. d.C.). La grande sala 9 viene ripavimentata in marmo (opus sectile bicromo).
FASE III (fine III-inizio IV sec. d.C.). Gli ambienti termali subiscono un cambio di destinazione, testimoniato da livelli di crollo nel calidario 13, dal tamponamento del collegamento con la caldaia B e della vasca c. Successivamente, tra la fine del V e l’inizio del VI sec. d.C., fosse terragne vengono realizzate nei vani 17, 20-21.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Augusta Praetoria 17, fase I, cubicolo 5, cementizio litico con fiore a sei petali e meandro Tappeto in cementizio litico tripartito, interpretabile come rivestimento a più unità decorative: ai lati due fasce in cementizio con inserti litici bianchi, destinate ai letti; al centro un pannello con decorazione di tessere bianche delimitato, a N e S, da una linea semplice dentata bianca. Il motivo decorativo è costituito da una fascia perimetrale a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati caricati da una crocetta e, internamente, da un pannello rettangolare con un cerchio caricato da un esagono concavo, formato da sei fusi, con fiore a sei petali iscritto (esagono e fiore rif. DM 45b). Gli spazi di risulta del pannello centrale sono riempiti da una fila di crocette. Foto da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 4a p. 22.
Augusta Praetoria 17, fase I, cubicolo 6, cementizio litico a meandro, reticolato di rombi e squame Rivestimento in cementizio a base litica costituito da due unità decorative: a S, in corrispondenza dell’ingresso, si apre l’anticamera, decorata da un pannello a motivi geometrici (da N a S: meandro di svastiche a giro semplice e quadrati, che inquadra un pannello a reticolato romboidale; composizione ortogonale di squame adiacenti); a N lo spazio destinato al letto è pavimentato in semplice cementizio privo di inserti. Disegno da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 4b p. 22.
Augusta Praetoria 17, fase I, tepidario 12, tessellato nero con bordo bianco Tappeto in tessellato a fondo nero, a ordito obliquo, inquadrato da una linea tripla bianca a ordito diritto, che segue l’andamento planimetrico del vano, distinguendo la vasca rettangolare da quella emiciclica. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, triclinio 2, cementizio litico con dadi e crocette, fila di quadrati sulla diagonale Il rivestimento in cementizio litico presenta tre UD, che distinguono a E una sorta di anticamera e a O lo spazio tricliniare, separati da una fila di quadrati sulla diagonale, delineati e caricati da una crocetta. La fascia attorno alle pareti destinata a ospitare i letti è delimitata da una linea semplice dentata bianca; al centro restano labili tracce di uno pseudoemblema circolare che indica la posizione originaria della mensa. Il tappeto dell’anticamera si compone di un punteggiato regolare di inserti approssimativamente quadrangolari (dadi) bianchi e rosati alternati a file di crocette in bianco, grigio e rosa. Rilievo da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 3a p. 21.
Vano 9, fase I (ultimo quarto I sec. a.C.). Vasto ambiente approssimativamente quadrangolare (162.50mq) localizzato a S del cortile 1 e probabilmente accessibile dal corridoio 7 (braccio di peristilio). Il rivestimento pavimentale è costituito da un cementizio a base litica.
Fase II (seconda metà I-prima metà II sec. d.C.). Il vano viene ripavimentato in opus sectile, di cui sopravvivono le impronte nello stato di preparazione.
Lunghezza: 13 m – Larghezza: 12.50 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1971; Anni ’80 – Ente responsabile: RAVA-SBAC
Augusta Praetoria 17, fase II, sala 9, sectile bicromo Q2RQ
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Il pavimento in opus sectile, asportato in antico, si conserva per circa 106mq (settore NO), ma la ricostruzione del modulo di base consente di ipotizzarne l’originaria estensione su oltre 160mq. Si tratta di un sectile a modulo quadrato reticolare Q2RQ, delimitato sui lati N e S da una fila di formelle a modulo quadrato-pseudoreticolare che raccordano il tappeto alle pareti del vano. L’asportazione delle formelle non consente di identificare la cromia della composizione, forse bicroma (FRAMARIN 2010; ANNIBALETTO 2012), forse policroma, con bardigli locali accostati a marmi d’importazione (MOLLO MEZZENA 2004, p. 14: cfr. sectile del triclinio invernale 4 della Domus degli Affreschi di Luni – Luna 4, datato al secondo quarto del I sec. d.C., vd. infra). Disegno da da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 6b p. 23.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure Lunghezza: 13 m; Larghezza: 12.50 m; Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: malta rosata con minuti frammenti laterizi e radi inserti litici, su cementizio litico di fase I
Specifiche tecniche Lunghezza: 13 m – Larghezza: 12.50 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
*a modulo quadrato-reticolare (a quadrati, rettangoli e quadrati minori) con motivi semplici
0.60
Referenza fotografica: da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 6b p. 23
Annibaletto , M. 2012, Augusta Praetoria 17, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, pp. 152-153.Armirotti, A. et alii 2009, Voluptas, luxuria et amoenitas in Regione Consolata ad Aosta. Una villa da “rivedere”, in Bollettino della Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali della Valle d’Aosta , Aosta, p. 67.Framarin, P. 2010, Tipologie pavimentali in una domus dell’insula 30 di Augusta Praetoria, in Atti del XV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aquileia, 4-7 febbraio 2009), Tivoli, p. 64.Mandolesi, A. 2007, in Paesaggi archeologici del Piemonte e della Valle d’Aosta. Guida ai siti e ai musei dalla Preistoria al Tardoantico, Torino, p. 289.Mollo Mezzena, R. 1987, Introduzione, in Aosta. Progetto per una storia della città, Aosta, p. 33.Mollo Mezzena, R. 1992, Augusta Praetoria tardoantica. Viabilità e territorio, in Felix Temporis Reparatio. Atti Convegno Archeologico Internazionale “Milano capitale dell’impero romano”, Milano 8-11 marzo 1990, Milano, p. 275, fig. 8.Mollo Mezzena, R. 2000, L’organizzazione del suburbio di Augusta Praetoria (Aosta) e le trasformazioni successive, in Dal suburbium al faubourg: evoluzione di una realtà urbana, Milano, p. 165.Mollo Mezzena, R. 2000, L’organizzazione del suburbio di Augusta Praetoria (Aosta) e le trasformazioni successive, in Dal suburbium al faubourg: evoluzione di una realtà urbana, Milano, p. 165.Mollo Mezzena, R. 2004, L’edilizia residenziale ad Aosta: i rivestimenti pavimentali, in Atti del IX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aosta, 20-22 febbraio 2003), Ravenna, p. 14, figg. 6a-b.
DATA SCHEDA: 2014 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Augusta Praetoria 17, fase II, sala 9, sectile bicromo Q2RQ , in TESS – scheda 16171 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16171), 2014