Edificio a carattere residenziale, noto come "Domus di via Cadolini", del quale alcuni resti sono stati identificati nel 1996 in via Cadolini angolo via Virgilio, in una posizione centrale della città antica dove sono note altre testimonianze di pavimenti decorati (vedi "via Cadolini 10-16" e "Domus del Labirinto"). L’impianto della domus è databile nella seconda metà del I sec. d.C.
FASE 1 (seconda metà del I sec. d.C.): domus dotata di almeno tre ambienti (amb. 1-3), tra loro adiacenti, che obliterano precedenti strutture non meglio interpretate, ma databili alla metà del I sec. a.C. in base alla stratigrafia. Due ambienti (amb. 1, 3) sono pavimentati in opus sectile e sono stati identificati come sale di rappresentanza, separate dal corridoio 2, con pavimento in cementizio con inserti.
FASE 2 (III-IV sec. d.C.): il pavimento dell’ambiente 3 viene probabilmente rifatto e nella sala 1 viene stesa una nuova decorazione pittorica.
(La pianta dell’edificio allegata è rielaborata dal rilievo delle evidenze archeologiche, Archivio SBAL)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Domus di via Cadolini, amb. 1, opus sectile a modulo quadrato Q, Q2 e Q3 Rivestimento in opus sectile policromo a modulo medio quadrato in redazione mista con tre motivi (Q, Q2 e Q3). Le formelle hanno lato di 30 cm circa e sono a base marmorea (marmo grigio chiaro e scuro, giallo, bianco e pavonazzetto). Il bordo è costituito da una fascia doppia di lastre rettangolari in marmo grigio di 29×58 cm. Stato di conservazione non documentato.
Sala di rappresentanza 3: ambiente a pianta rettangolare con orientamento E-W, appartenente ad una domus (FASE 1) ed adiacente verso Nord al corridoio 2; esso è stato interpretato come sala di rappresentanza in base alla decorazione pavimentale in opus sectile a esagoni e triangoli. I muri hanno fondazioni in frammenti di laterizi legati con malta grigiastra e alzati in corsi regolari di mattoni legati con argilla. Il pavimento, di cui rimangono solo le impronte della decorazione, viene probabilmente rifatto tra III e IV sec. d.C. (FASE 2).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1996 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica della Lombardia
Domus di via Cadolini, amb. 3, opus sectile a esagoni e triangoli
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: non documentato
Rivestimento in opus sectile a piccolo modulo di esagoni e triangoli, di cui restano solo le impronte. Il bordo è costituito da lastre rettangolari poste per la loro lunghezza, segue una fila di esagoni delimitati da una fascia di rettangoli di dimensioni minori, anch’essa bordata da una serie di lastre rettangolari. Si notano rarissime inzeppature di scarti di pietra, unicamente in corrispondenza delle lastre rettangolari. Non conservato.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Passi Pitcher, L./ Volontè, M. 2001, L’edilizia residenziale di Cremona romana: evoluzione delle strutture e delle decorazioni alla luce delle recenti scoperte, in Abitare in Cisalpina. L’edilizia privata nelle città e nel territorio in età romana, Atti della XXXI Settimana di Studi Aquileiesi (Aquileia, 23-26 maggio 2000), Trieste, pp. 383, 390, fig. 11.Passi Pitcher, L. 1998, Un quartiere residenziale, in Tesori della Postumia. Archeologia e storia intorno a una grande strada romana alle radici dell’Europa (Cremona, Santa Maria della Pietà, 4 aprile – 26 luglio 1998), Milano, p. 414.Passi Pitcher, L. 2003,
Archeologia della colonia di Cremona: la città e il territorio, in Storia di Cremona. L’età antica, Azzano San Paolo, p. 163.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Massara, Daniela, Domus di via Cadolini, amb. 3, opus sectile a esagoni e triangoli, in TESS – scheda 16261 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16261), 2014