Edificio a carattere residenziale, noto come "Domus del Labirinto", del quale alcuni resti sono stati identificati una prima volta tra 1926-27 e poi nel 1952, in via Cadolini angolo via Anguissola in seguito all’abbattimento della chiesa seicentesca di S. Giovanni nuovo, a circa -4 m dal livello stradale. Si trova in una posizione centrale della città antica dove sono note altre testimonianze di pavimenti decorati (vedi "via Cadolini 10-16" e "Domus di via Cadolini"). L’impianto della domus è databile al I sec. a.C., mentre la sua distruzione andrebbe collegata alle vicende delle guerre civili nel 69 d.C., quando un grande incendio interessò la città di Cremona.
FASE 1 (I sec. a.C.): edificio a carattere verosimilmente residenziale, poi obliterato dalle strutture di FASE 2, del quale sono stati individuati alcuni pavimenti. In particolare, sotto il corridoio 1 e sotto la sala 4 si trovavano due cementizi con decorazione geometrica bicroma, non conservati.
FASE 2 (fine I sec. a.C. – seconda metà I sec. d.C.): domus con almeno numerosi ambienti, dei quali ben documentati sono solo quattro di essi (amb. 1-4). Dal corridoio 1, con pavimento in tessellato con punteggiato di crocette su fondo nero che oblitera un cementizio (FASE 1), si può accedere all’anticamera 2, la cui decorazione pavimentale è costituita da un labirinto e da una soglia che consente il passaggio nella sala di soggiorno 3. Quest’ultima presenta una pavimentazione in tessellato a fondo bianco con inserti marmorei policromi e doveva essere abbellita alle pareti da pittura di II Stile. Sempre attraverso l’anticamera 2, verso Sud, si entra nella sala 4, pavimentata in cementizio a base litica con punteggiato di tessere nere, che copre un precedente cementizio (FASE 1). I muri degli ambienti, già spogliati in antico, dovevano essere ad incannucciata. In base all’osservazione di Antonio Frova (scavo 1952), i pavimenti erano ricoperti da un potente strato di bruciato, il che farebbe pensare che la casa sia stata distrutta durante gli sconvolgimenti del 69 d.C.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Domus del Labirinto, anticamera 2, tessellato con labirinto di Cnosso, scena di Teseo e il Minotauro Rivestimento in tessellato geometrico-figurato bicromo, con policromia delle parti figurate, a due unità decorative (a-b). La soglia (a) è costituita da un campo rettangolare, a fondo bianco con le tessere che seguono i contorni delle forme disegnate. Al centro è un ritaglio di una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità, formanti in questo caso un quadrato grande al centro nero, due quadrati piccoli sulla diagonale, bianchi e due rettangoli ai lati, neri. Le losanghe a fondo bianco sono ribattute da una losanga nera concentrica. Il vano (b) è decorato da un labirinto quadrato a quattro settori, reso da linee di tessere, con corridoio destrorso, irregolare, con cinta merlata, porta e torri. Il quadrato centrale presenta uno pseudoemblema a tessere di piccole dimensioni, con scena di lotta tra Teseo e il Minotauro nel Palazzo di Cnosso (immagine del rivestimento: Soprintendenza Archeologia della Lombardia).
Domus del Labirinto, corridoio 1, tessellato geometrico tricromo con punteggiato di croci su fondo nero Rivestimento in tessellato geometrico tricromo il cui campo, bordato da una fascia marginale nera a filari obliqui, tre linee triple nere alternate a due fasce monocrome bianche, è decorato da un punteggiato regolare di crocette bicrome (bianche o rosse con tessera nera al centro), realizzate con tessere oblunghe, su fondo nero.
Domus del Labirinto, sala 4, cementizio a base litica con punteggiato di dadi neri e bordo in tessellato Rivestimento in cementizio a base litica (scaglie di calcare bianco) con punteggiato regolare di dadi neri, bordato da una fascia in tessellato bianco e nero costituito da una linea singola di tessere bianche che delineano due fasce monocrome nere alternate a una linea tripla bianca. Nella fascia marginale in cementizio segue, verso la parete, una fila di dadi neri alternati a tessere nere.
Sala di soggiorno 3: ambiente a pianta rettangolare con una rientranza nell’angolo SE, in corrispondenza dell’accesso all’anticamera 2, appartenente ad una domus di alto livello (FASE 2). I muri, già spogliati in antico, dovevano essere ad incannucciata e con decorazione pittorica riferibile forse al II Stile. Il pavimento è realizzato in tessellato bianco con inserti marmorei policromi.
Lunghezza: 5.85 m – Larghezza: 3.75 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1926-27, 1952 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica della Lombardia
Domus del Labirinto, sala di soggiorno 3, tessellato con inserti marmorei policromi
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Rivestimento in tessellato geometrico policromo il cui campo è bordato da una fascia marginale nera a filari obliqui seguita da una linea tripla nera, una fascia con greca irregolare, da cui risultano una linea dentellata con dentelli lunghi e una fila di quadrati sdraiati, campiti da motivi floreali policromi; greca e quadrati sono disegnati da una linea doppia nera su fondo bianco, seguita da una linea tripla bianca e una linea doppia nera. Il campo è decorato da inserti in marmo policromo sparsi, contornati da una linea doppia bianca; gli inserti hanno forma geometrica per lo più irregolare con bordi solo alcuni bordi integri, tra 3 e 18 cm di lunghezza e spessore tra 0.7 e 2 cm, e sono riconducibili a tredici diversi tipi di marmo colorato (africano, alabastri diversi, breccia di Sciro, cipollino, fior di pesco, giallo antico, graniti grigi egiziani, pavonazzetto, porfido rosso antico, serpentino, porta santa, rosso antico, semesanto).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: 5.85 m – Larghezza: 3.75 m Identificazione della Decorazione: geometrica e vegetale Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.5 (?) cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 31c – greca irregolare bicroma, da cui risultano una fascia a merli e una linea dentellata con dentelli lunghi, opposte e sfalsate
fiore
DM 31d – greca irregolare, da cui risultano una linea dentellata con dentelli lunghi e una fila di rettangoli sdraiati
Specifiche tecniche Lunghezza: 5.85 m – Larghezza: 3.75 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato con inserti marmorei) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 0.7; 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 102c – scutulatum policromo a tela di ragno
DM 1i – linea doppia
Referenza fotografica: Foto Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – Lynn Pitcher – apr-mag94 dia 045
Arslan Pitcher, L. 2013, I mosaici della domus di via Cadolini rivisitati, in Atti del XVIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Cremona, 14-17 marzo 2012), Tivoli, pp. 13-20, figg. 1-7.Bugini, R./ Folli, L./ Passi Pitcher, L. 2009, La domus di via Cadolini (Cremona). Identificazione dei “marmi colorati” del pavimento a scaglie, in Atti del XIV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Spoleto, 7-9 febbraio 2008), Tivoli, pp. 201-204, fig. 1.Donderer, M. 1986, in Die Chronologie der römischen Mosaiken in Venetien und Istrien bis zur Zeit der Antonine, Berlin, pp. 130-131, tav. 44, n. 7.Frova, A. 1957, I mosaici romani di Cremona, in Bollettino d’Arte (luglio-dicembre 1957) , pp. 325-331, figg. 1-4, 7-8.Mirabella Roberti, M. 1965, L’arte romana in Lombardia, in Arte e civiltà romana nell’Italia settentrionale dalla Repubblica
alla Tetrarchia, Catalogo della mostra (Bologna, 1964), Bologna, p. 237.Passi Pitcher, L./ Volonté, M. 2010, Una bottega mediopadana di mosaicisti in età augustea, in Atti del XV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aquileia, 4-7 febbraio 2009), Tivoli, p. 54, fig. 1.Pontiroli, G. 1974, in Catalogo della Sezione Archeologica del Museo Civico “Ala Ponzone” di Cremona, Milano, pp. 51-52, tavv. V, X.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Massara, Daniela, Domus del Labirinto, sala di soggiorno 3, tessellato con inserti marmorei policromi, in TESS – scheda 16285 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16285), 2014