Insulae 19-20, 27-28, Foro, II sec. d.C., piazza, lastricato marmoreo
Aosta ( AO )

FASE I (età augustea). A NE del cardo massimo viene realizzato il monumentale complesso forense, frutto di una pianificazione urbanistica unitaria. Da N si incontra il foro-santuario, sostruito da un imponente criptoportico a tre bracci e ali laterali, con porticus duplex attorno all’area sacra; qui in origine si disponevano due templi gemelli, di cui quello E meglio noto (prostilo esastilo, forse pseudoperiptero sine postico), verosimilmente dedicati al culto dinastico di Roma e Augusto. La fronte meridionale della terrazza dei templi è aperta su una terrazza intermedia, a sua volta prospiciente il decumano minore (via de Sales) e la sottostante platea forense (non nota): il complessivo dislivello di circa 3.30m è superato mediante rampe a ripiani centrali e laterali e avancorpi simmetrici simili a propilei, che accentuano la scenografia dell’impianto. Per questa fase non sono noti rivestimenti pavimentali.
FASE IB (età giulio-claudia). A N dell’area sacra, a lato della Porta Principalis Sinistra, viene realizzato un poderoso corpo sostruttivo, individuato nelle cantine dell’ex Caserma Challant e interpretato come basamento di una basilica-porticus con funzione cultuale.
FASE II (età medio-imperiale). Il complesso viene rinnovato, senza mutare in maniera consistente l’assetto originario; la modifica più significativa riguarda la chiusura dell’originario foro bipartito al traffico veicolare: nel corso del II sec. d.C., infatti, allineato al limite N del decumano minore viene eretto un poderoso muro in opera quadrata e rivestimento in lastre marmoree, che separa l’area sacra da quella civile, rendendole indipendenti. La platea forense viene dotata di un impianto di smaltimento delle acque e pavimentata in lastre di bardiglio; lungo i lati O ed E si dispongono portici colonnati (colonne in conglomerato e base tuscanica), sopraelevati di tre gradini rispetto alla piazza, e ampi ambienti retrostanti (dimensioni medie 7x8m) interpretati come tabernae forensi, aperte a E su una strada secondaria (rue Quintane). Le ali laterali del criptoportico dell’area sacra vengono trasformate in ambienti comunicanti solo con i portici laterali della platea forense, rivestendo quindi ora una qualche funzione complementare a quella delle tabernae. Oltre al lastricato della piazza (A), sono noti l’opus sectile Q2 che pavimenta un ambiente rettangolare (B), individuato fra l’ala SE del criptoportico e la terrazza mediana antistante i templi, e “tracce di opus signinum” (cementizi fittili? preparazioni?) relative al portico e alle tabernae orientali (cfr. MOLLO MEZZENA 1999, p. 109). Per quanto concerne l’area del vano B, in letteratura si ipotizza la presenza di 3 piani pavimentali (cfr. FRAMARIN 2011, p. 106), al momento non definibili con sicurezza: il più antico è costituito dal sectile Q2 (vd. infra), presso il quale è stato individuato un sottofondo pavimentale; in parte sovrapposto al Q2 è un secondo pavimento, costituito da formelle Q, di cui sopravvivono solo labili impronte nello strato preparatorio (opus sectile o semplice lastricato a isodomo regolare con tessuto ortogonale di quadrati affiancati?). Considerata l’esiguità dei dati sinora disponibili, a livello sia planimetrico sia stratigrafico e cronologico, in questa sede si è scelto di limitare la schedatura al solo rivestimento marmoreo Q2.
FASE III (III-IV sec. d.C.). Il criptoportico è forse trasformato in un horreum, collegato alle tabernae forensi da un ambulacro NS voltato.
FASE IV (fine IV sec. d.C.). A E del foro viene costruita la Cattedrale (vd. infra). Dal VI sec. d.C. si assiste alla progressiva marginalizzazione del complesso forense, che favorisce l’appropriazione privata e la parcellizzazione della piazza a scopo abitativo e agricolo.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Insulae 11-12, Foro, II sec. d.C., aula, sectile bicromo Q2
Rivestimento in opus sectile bicromo, individuato per un breve tratto nel settore E del vano, a modulo quadrato (30cm di lato) con motivi semplici Q2 in redazione omogenea. I materiali impiegati sono il marmo bardiglio grigio scuro venato e la breccia rossastra. Foto da MOLLO MEZZENA, FRAMARIN 2007, fig. 10 p. 312.
Rivestimento in opus sectile bicromo, individuato per un breve tratto nel settore E del vano, a modulo quadrato (30cm di lato) con motivi semplici Q2 in redazione omogenea. I materiali impiegati sono il marmo bardiglio grigio scuro venato e la breccia rossastra. Foto da MOLLO MEZZENA, FRAMARIN 2007, fig. 10 p. 312.

Lunghezza: 100 m – Larghezza: 54.50 m
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento
Data: 1965; Anni ’80 – Ente responsabile: RAVA-SBAC
Data: 1965; Anni ’80 – Ente responsabile: RAVA-SBAC
Insulae 19-20, 27-28, Foro, II sec. d.C., piazza, lastricato marmoreo
Parte dell’ambiente: area scoperta
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Rivestimento pavimentale in grandi lastre rettangolari (lunghe fra 1.10 e 2m) di bardiglio locale grigio-azzurro venato, disposte a isodomo irregolare, con incorniciatura in lastre di travertino. Foto da MOLLO MEZZENA, FRAMARIN 2007, fig. 13 p. 314.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Misure
Lunghezza: 130 m; Larghezza: 54.50 m;
Lunghezza: 130 m; Larghezza: 54.50 m;
Campo
Specifiche tecniche
Lunghezza: 130 m – Larghezza: 54.50 m
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo marmoreo)
Referenza fotografica: da MOLLO MEZZENA 1981, fig. 16a p. 79
Oggetto conservato: frammento – Conservato in: non documentato
Mandolesi, A. 2007, in Paesaggi archeologici del Piemonte e della Valle d’Aosta. Guida ai siti e ai musei dalla Preistoria al Tardoantico, Torino, p. 286.Mollo Mezzena, R./ Framarin, P. 2007, Pavimentazioni e rivestimenti architettonici nell’edilizia pubblica di Augusta Praetoria, in Bulletin d’études préhistoriques et archéologiques alpines. Actes du XIe Colloque sur les Alpes dans l’Antiquité, Champsee/Val de Bagnes/Valais-Suisse, 15—17 septembre 2006, Aosta, p. , figg. 12a, 13.Mollo Mezzena, R. 1981, Augusta Praetoria e il suo territorio, in Archeologia in Valle d’Aosta. Dal Neolitico alla caduta dell’impero romano (3500 a.C. – V sec. d.C.), Aosta, p. 77, fig. 16a.Mollo Mezzena, R. 1982, Augusta Praetoria. Aggiornamento sulle conoscenze archeologiche della città e del suo territorio, in Atti del Congresso sul bimillenario della città di Aosta (Aosta, 5-20 ottobre 1975), Bordighera, pp. 231, 233.Mollo Mezzena, R. 1987, Introduzione, in Aosta. Progetto per una storia della città, Aosta, p. 26.Mollo Mezzena, R. 1990, Ricerche archeologiche in Valle d’Aosta (1986-1987), in La Venetia nell’area padano-danubiana : le vie di comunicazione, Atti del convegno internazionale (Venezia, 6-10 aprile 1988), Padova, p. 249.Mollo Mezzena, R. 1995, Il foro di Augusta Praetoria (Aosta) e di Augusta Bagiennorum, in Forum et basilica in Aquileia e nella Cisalpina romana. Atti della XXV Settimana di studi aquileiesi (Aquileia, aprile 1994). Collana di Antichità Altoadriatiche., Udine, pp. 415, 419.Mollo Mezzena, R. 1999, Il complesso forense di Augusta Praetoria (Aosta). Problematiche, realtà e prospettive, in Studi di archeologia classica dedicati a Giorgio Gullini per i quarant’anni di insegnamento, Alessandria, p. 109.Prola, D. 1973, Rapporto sugli scavi archeologici in Valle d’Aosta dal 1960, in Bulletin de la Societé Academique Religieuse et Scientifique de Saint Anselme, Aosta, p. 346.
DATA SCHEDA: 2014 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Insulae 19-20, 27-28, Foro, II sec. d.C., piazza, lastricato marmoreo, in TESS – scheda 16459 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16459), 2014
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16459