scheda

Augusta Praetoria 1, fase II, lac. D, cementizio fittile con fiorone entro esagono a lati concavi
Aosta ( AO )


AUGUSTA PRAETORIA 1, DOMUS SOTTO LA CATTEDRALE DI NÔTRE DAME (Insula 12). Indagini archeologiche compiute sotto la Cattedrale di Nôtre Dame di Aosta, immediatamente a E del Foro di Augusta Praetoria Salassorum (cfr. ubicazione, da R. MOLLO, P. FRAMARIN, "Pavimentazioni e rivestimenti architettonici nell’edilizia pubblica di Augusta Praetoria", in BPréhistAlp, XVIII, 2007, fig. 1 p. 304: in rosso), hanno messo in evidenza una complessa stratigrafia, dalla fine del I sec. a.C. (Foro e Criptoportico, vd. infra) alla fine del IV-inizio del V sec. d.C. (basilica paleocristiana, vd. infra), sino alla costruzione della cattedrale anselmiana (fine X-inizio XI secolo). Gli scavi effettuati fra il 1981 e il 1985 hanno portato in luce parte di un edificio a carattere residenziale, costruito alla fine del III-inizio del IV sec. d.C. (fase II) sui resti di un precedente complesso abitativo totalmente perduto (I sec. d.C., fase I); la domus basso-imperiale venne in seguito obliterata da un’aula liturgica/domus ecclesiae (metà IV sec. d. C., fase III) e, infine, dalla cattedrale paleocristiana (fine IV-inizio V sec. d.C.). Al fine di conservare a vista le strutture paleocristiane, l’edificio residenziale precedente non è stato scavato in estensione: non è quindi possibile verificarne puntualmente la planimetria, nota attraverso una schematizzazione alquanto sommaria. A un primo esame autoptico, infatti, si è rilevato che i lacerti pavimentali conservati, attribuiti inizialmente ai vani 3-4 e 8 (cfr. ANNIBALETTO 2012, "Augusta Praetoria 1", p. 136 e pianta fase II, p. 115), identificavano verosimilmente una diversa suddivisione degli spazi, non ulteriormente definibile (cfr. indicazione dei rivestimenti sulla pianta da BONNET, PERINETTI 1986, tav. f.t. Rielaborazione grafica P. Da Pieve).
FASE I (I sec. d.C.). Due muri ortogonali al centro della domus di fase II appartengono forse a un precedente impianto residenziale (in grigio nella pianta).
FASE II (fine III-inizio IV sec. d.C.). La domus viene completamente ricostruita (in giallo). Mediante l’ingresso 1, verosimilmente, essa si apre verso O sul II cardine E, costeggiato dal Criptoportico forense (n. 1, in grigio). La pianta risulta organizzata attorno alla corte centrale 2, dotata di canaletta (a): nell’angolo SE si concentrano alcuni ambienti di grandi dimensioni (3-5), talvolta dotati di sistema di riscaldamento (5, intercapedine pavimentale A), mentre nel settore O si aprono alcuni vani (6-9) di più incerta estensione, talvolta ornati da ricche decorazioni parietali (6-7). I rivestimenti pavimentali noti (A-D) si concentrano in corrispondenza dell’ala S della domus e risultano ancora in uso nelle successive fasi di vita del complesso. Allo stato attuale delle conoscenze solo i lacerti A e C sembrerebbero attribuibili ai vani noti della domus (rispettivamente 4 e 9), mentre i lacerti B e D ricadono il primo in corrispondenza del cortile 2 e il secondo dell’ingresso 1, sebbene sia plausibile ipotizzare una maggiore articolazione degli spazi interni. Data la lacunosità dei dati, in questa sede si preferisce non attribuire i lacerti ad alcun specifico ambiente.
FASE III (metà IV sec. d. C.). Lo spazio della corte viene in parte occupato da un’aula liturgica: data la centralità del complesso, se ne ipotizza una funzione come domus ecclesiae, in seguito sostituita dalla chiesa vera e propria (in arancione, vd. infra).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Augusta Praetoria 1, fase II, lac. A, cementizio fittile con palmetta nera
Il rivestimento in cementizio fittile, in pessimo stato di conservazione, viene descritto come “decorato con semplici cornici realizzate con tessere grandi e da una “foglia” di palma di tessere nere” (PERINETTI 2001, p. 89, vano D) o con un semplice punteggiato di dadi (ANNIBALETTO 2012). L’esame autoptico non ha permesso di decifrarne ulteriormente la decorazione: ubicato in uno spazio angusto di difficile accesso, il lacerto conserva quasi intatta la palmetta in tessere nere, peraltro forse frutto di restauri successivi, ma non ha restituito traccia di altri motivi decorativi. Foto da BONNET, PERINETTI 1986, fig. p. 15.

Augusta Praetoria 1, fase II, lac. B, cementizio fittile a punteggiato di dadi neri
Il rivestimento, in cementizio fittile, è conservato per un breve tratto, che consente di apprezzare la presenza di grandi tessere nere disposte a formare un punteggiato di dadi (o forse una semplice cornice?). Foto Paola Da Pieve.

Augusta Praetoria 1, fase II, lac. C, cementizio fittile a punteggiato di dadi bianchi
Rivestimento in cementizio fittile ornato da un punteggiato di dadi bianchi. Foto da BONNET, PERINETTI 1986, fig. p. 13.


Lacerto D, fase II (fine III-inizio IV sec. d.C.). Il lacerto, il meglio conservato fra quelli finora descritti, è stato individuato sul lato S della navata, in asse con il crisma della basilica di VI sec. d.C. (vd. infra): si tratta di un tappeto in cementizio fittile ornato da file di tessere nere e da un fiorone centrale, ancora in uso nella fase paleocristiana del complesso. In letteratura è attribuito al vano 8 della domus (PERINETTI 2001, p. 89, vano B; ANNIBALETTO 2012), ma dall’esame autoptico sembra piuttosto ricadere nel settore S dell’ingresso 1 o in un ambiente non identificato sul lato meridionale dello stesso.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1981-85 – Ente responsabile: RAVA-SBAC

Augusta Praetoria 1, fase II, lac. D, cementizio fittile con fiorone entro esagono a lati concavi

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: centralizzata a emblema/pseudoemblema
Cromia: bicromo

Il pavimento in cementizio fittile, lacunoso in più punti, è inquadrato da due file semplici di grandi tessere nere alternate a crocette bicrome, apprezzabili almeno sui lati corti del tappeto. Al centro, sottolineato da una linea semplice dentata in grandi tessere nere, si dispone uno pseudoemblema quadrangolare, caricato da un cerchio tangente, all’interno del quale un esagono a lati concavi contiene un fiore a sei petali (sim. DM 45b). Negli spazi di risulta del quadrato esterno vi sono elementi circolari, caricati da una tessera centrale, mentre fra i petali vi sono elementi circolari caricati da una crocetta. Foto da BONNET, PERINETTI 1986, fig. p. 14.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 1.5 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
var. DM 1g – linea di tessere e di crocette non contigue
DM 1e – linea semplice dentata

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
var. DM 45b – stralcio di fila di cerchi non contigui composti da sei fusi formanti un esagono concavo, qui caricato da un fiore di sei petali iscrittoelementi circolari negli spazi di risulta, crocette singole

 
 

Referenza fotografica: su gentile concessione della dott.ssa M.C. Ronc
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Aosta, Cattedrale di Nôtre Dame )

Aosta, Cattedrale di Nôtre Dame (Riferimento: RAVA-SBAC) Piazza Papa Giovanni XXIII – Aosta

Annibaletto , M. 2012, Augusta Praetoria 1, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, p. 136.
Bonnet, Ch./ Perinetti, R. 1986, La Cathédrale Notre-Dame, in Aoste aux premiers temps chretiens, Quart (AO), p. 15, fig. p. 14.
Bonnet, Ch. 1987, La ville d´Aoste à l´époque de la christianisation, in Aosta. Progetto per una storia della città, Aosta, p. 98, fig. 4.
Framarin, P. 2004, Un pavimento con iscrizione musiva dall’insula 46 di Augusta Praetoria, in Atti del IX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aosta, 20-22 febbraio 2003), Ravenna, p. 4.
Mollo Mezzena, R. 1992, Augusta Praetoria tardoantica. Viabilità e territorio, in Felix Temporis Reparatio. Atti Convegno Archeologico Internazionale “Milano capitale dell’impero romano”, Milano 8-11 marzo 1990, Milano, p. 275.
Perinetti, R. 2001, I pavimenti della Cattedrale di Aosta, in Atti del VIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Firenze, 21-23 febbraio 2001), Ravenna, p. 89, fig. 5.

DATA SCHEDA: 2014 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , Augusta Praetoria 1, fase II, lac. D, cementizio fittile con fiorone entro esagono a lati concavi, in TESS – scheda 16611 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16611), 2014

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16611


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