scheda

Domus del kantharos, triclinio, cementizio con emblema in tessellato geometrico bicromo con kantharos
Calvatone ( CR )

Edificio a destinazione residenziale noto in letteratura come Domus del Kantharos, del quale, nel 2008, sono state portate alla luce alcuni resti nella porzione settentrionale della cosiddetta “Area di proprietà provinciale” (v. Domus del Labirinto e Quartiere degli Artigiani). Le strutture sono orientate come il vicus NE-SW e sono forse inquadrabili – in base al confronto con le altre domus dell’area – nella prima metà del I sec. d.C. (FASE UNICA).
FASE UNICA (prima metà I sec. d.C.?): abitazione dotata di almeno cinque ambienti orientati NE-SW, uno dei quali riscaldato; si sviluppano lungo un fronte rettilineo e unitario, con una disposizione paratattica e sequenziale, con presenza di aree aperte ad E e ad W. Essi sono dotati di cinque pavimenti in cementizio decorato. Particolarmente interessante è quello con pseudoemblema in tssellato figurato con kantharos, la cui struttura ha indotto ad interpretare l’ambiente come triclinio. Sono stati inoltre recuperati diversi frammenti di cementizio decorato da un livello di macerie edilizie (riempimento di una grande fossa di scarico).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Triclinio: ambiente a pianta rettangolare, orientato in direzione NW-SE, appartenente ad una domus (FASE UNICA). Esso appare ornato da un pavimento in tessellato bicromo geometrico-figurato (con kantharos), di dimensioni relativamente piccole e piuttosto omogenee, databile all’età tiberiano-claudia (Bacchetta 2010).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
2008 – Ente responsabile: Università degli Studi di Milano

Domus del kantharos, triclinio, cementizio con emblema in tessellato geometrico bicromo con kantharos

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Rivestimento in cementizio a base fittile con emblema in tessellato bicromo geometrico-figurato ben conservato. Esso è costituito da una campo, bordato da una fascia ad onde correnti a giro semplice, decorato da una composizione ortogonale di quattro stelle di otto losanghe tangenti per due sommità disegnate da una linea doppia nera, formanti un quadrato grande diritto in posizione centrale, caricato da un kantharos su alto piede con anse a doppia voluta e il corpo campaniforme, e quattro quadrati più piccoli sulla diagonale, decorati da altrettanti volatili (passeri o tordi); lungo il bordo della composizione, i quadrati grandi sono ridotti a rettangoli ornati da pelte. Lungo due lati opposti del quadrato centrale si succedono specularmente una fascia centrale con una fila di quadrati sulla diagonale, delineati da tessere nere su fondo bianco, formanti clessidre, tra due fasce con denti di sega dentati, quelli delle estremità tagliati a metà.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Unità decorative

Parte dell’ambiente: spazio tricliniare
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Cementizio a base fittile, senza decorazione.

Bordo

Elemento non presente

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)
 
 

Parte dell’ambiente: spazio conviviale
Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema
Cromia: bicromo

Tessellato bicromo geometrico-figurato il cui campo, bordato da una fascia ad onde correnti a giro semplice, è decorato da una composizione ortogonale di quattro stelle di otto losanghe tangenti per due sommità disegnate da una linea doppia nera, formanti un quadrato grande diritto in posizione centrale, caricato da un kantharos su alto piede con anse a doppia voluta e il corpo campaniforme, e quattro quadrati più piccoli sulla diagonale, decorati da altrettanti volatili (passeri o tordi); lungo il bordo della composizione, i quadrati grandi sono ridotti a rettangoli ornati da pelte. Lungo due lati opposti del quadrato centrale si succedono specularmente una fascia centrale con una fila di quadrati sulla diagonale, delineati da tessere nere su fondo bianco, formanti clessidre, tra due fasce con denti di sega dentati, quelli delle estremità tagliati a metà.

Bordo


Specifiche tecniche
Lunghezza: 1.70 m – Larghezza: 1.05 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 101a – onde correnti a giro incompleto

 

Campo


Specifiche tecniche
Lunghezza: 1.70 m – Larghezza: 1.05 m
Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 173b – composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale)
DM 16a – fila di quadrati sulla diagonale, tangenti, delineati (formanti clessidre, qui caricate da due trinagoli iscritti in colore contrastante)
DM 10g – denti di sega, dentati

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Animaliuccellopassero o tordo
VasoKantharos

 
 
Referenza fotografica: da BACCHETTA 2009, fig. 3.

Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ (Area di proprietà provinciale)
L’area del cocciopesto e del mosaico è stata integralmente coperta da uno strato di sabbia pulita di fiume, dello spesso di circa 30 cm, sopra cui è stato posto il telo in plastica che copre tutta l’area dello scavo. Sopra ad esso è stata posta la terra di riporto dello scavo, con mezzo meccanico, per uno spessore di circa m 1.
Restauri moderni: Dopo aver proceduto alla pulitura della superficie musiva con soluzione di acqua e ammoniaca al 5% e con il bisturi, per le incrostazioni più tenaci, è stato preparato un impasto di calce (al 25%) e sabbia per consolidare i margini delle fratture e per fissarne le tessere. Si è infine proceduto alla stesura a pennello, su tutto il mosaico, di biocida (Biotin al 3% in acqua).

Area di proprietà provinciale (Riferimento: Nicoletta Cecchini/ Maria Teresa Grassi) – Calvatone

Bacchetta, A. 2009, Calvatone (CR). Costa di Sant’Andrea – Area di proprietà provinciale. Un nuovo mosaico dal vicus di Bedriacum, in LANX. Rivista della Scuola di Specializzazione in Archeologia – Università degli Studi di Milano, http://riviste.unimi.it/index.php/lanx, pp. 63-71, figg. 1-3.
Bacchetta, A. 2010, Un nuovo mosaico dal vicus di Calvatone-Bedriacum (Cremona), in Atti del XV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aquileia, 4-7 febbraio 2009), Tivoli, pp. 97-106, figg. 1-8.

DATA SCHEDA: 2014 | AUTORE: Massara, Daniela | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Massara, Daniela, Domus del kantharos, triclinio, cementizio con emblema in tessellato geometrico bicromo con kantharos, in TESS – scheda 16826 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16826), 2014

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16826


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