Edificio a destinazione residenziale i cui resti sono stati indagati tra il 1959 e il 1961, nel 1985, 1988 e 2009, nel giardino del Museo archeologico all’interno dei chiostri del Monastero Maggiore, ubicato in corso Magenta. L’area interessata dalle indagini corrisponde ad un ricco quartiere residenziale sfruttato durante il periodo imperiale, collocato nella prima fascia al di là delle mura repubblicane, ad O della città. Il complesso presenta due fasi abitative, cronologicamente inquadrabili tra la metà del I sec. d.C. e l’età di Massimiano, che segna un cambio di destinazione dell’edificio, probabilmente da connettere con la nuova cortina difensiva. Dall’area è noto un pavimento in cementizio a base fittile non meglio documentato, ritrovato al di sotto della chiesa di San Maurizio. Dallo scavo provengono anche frammenti di pavimentazione in tessellato e lastrine (Soldati Forcinella 1989, p. 217).
FASE 1 (metà-fine I sec. d.C.): intorno alla metà del I sec. viene costruita una domus, di cui sono noti per questa fase due ambienti con muri realizzati in grossi frammenti di sesquipedali legati da malta. È stata ritrovata anche una delle condutture per lo smaltimento delle acque. Il primo vano (amb. 1) era decorato da un pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, con lacune e tracce di usura. Il secondo vano (amb. 2) era suddiviso in due settori da un muretto trasversale: purtroppo la pavimentazione originaria è stata asportata durante gli scavi degli anni Sessanta e non se ne hanno informazioni. Dagli strati di riempimento sono stati recuperati numerosi frammenti di ceramica da mensa e intonaci, utili indicatori del livello economico dei proprietari.
FASE 2 (fine I sec. d.C.-inizi III sec. d.C.): la domus viene interessata da alcune modifiche strutturali. Vengono costruiti almeno tre nuovi vani, forse riutilizzando in parte le pavimentazioni della fase precedente. L’ambiente 3 conserva ancora il pavimento in cementizio a base litica con tessere musive nere. Un secondo vano (amb. 4) viene costruito verso O. Entrambi i vani conservavano al momento della scoperta la decorazione pittorica ancora in situ.
FASE 3 (III sec. d.C.): l’edificio viene completamente ricostruito e si compone di una serie di vani dalla forma stretta e allungata, giustapposti, con orientamento N-E/S-O. I piani pavimentali relativi a questa fase sono stati completamente asportati e sono stati in parte recuperati dai livelli di distruzione. Tutti i resti appartengono ad un unico pavimento originario in cementizio a base fittile con punteggiato di crocette bicrome. La decorazione parietale è in parte ricostruibile grazie ai numerosi frammenti rinvenuti: si tratta sia di intonaci sia di lastrine in marmi colorati sia stucchi. La domus venne devastata da un incendio, probabilmente verso il 270 d.C. per gli scontri con gli Alamanni. (La pianta allegata è rielaborata da Blockley/ Cecchini/ Pagani 2012, tav. 10)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
corso Magenta 15, amb. 3, cementizio a base litica con tessere musive Rivestimento in cementizio a base litica, di colore bianco, con decorazione geometrica costituita da un punteggiato regolare di tessere musive nere. Si conserva in situ circa il 70% della decorazione originaria.
corso Magenta 15, amb. n.d., cementizio a base litica con crocette bicrome Rivestimento in cementizio a base fittile con tessere musive, il cui campo è costituito da un punteggiato di crocette; esso è inquadrato da una fascia esterna decorata con tessere musive sparse, bianche e nere. Il frammento non è conservato.
Ambiente 1: ambiente a pianta quadrangolare, adiacente all’ambiente 2 lungo il lato meridionale, ed appartenente alla FASE 1 di vita della domus. Esso era decorato da un pavimento in cementizio a base fittile, senza inserti, lacunoso e in alcuni punti recante tracce di usura. (La pianta allegata è rielaborata da Blockley/ Cecchini/ Pagani 2012, tav. 11)
Lunghezza: 2.30 m – Larghezza: >2.20 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1961 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica della Lombardia
Corso Magenta 15, amb. 1, cementizio a base fittile con punteggiato irregolare di tessere musive
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: tricromo
Rivestimento in cementizio a base fittile con punteggiato irregolare di tessere musive. La superficie, ove conservata, si presenta omogenea e ben lisciata.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: 2,30 m – Larghezza: >2,20 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
var. DM 103b – punteggiato irregolare di tessere su cementizio
Referenza fotografica: da BLOCKLEY/ CECCHINI/ PAGANI 2012, fig. 5.
Blockley, P./ Cecchini, N./ Pagani, C. 2012, in L’area archeologica del Monastero Maggiore di Milano. Una nuova lettura alla luce delle recenti indagini (Quaderni del Civico Museo Archeologico e del Civico Gabinetto Numismatico di Milano, anno 2012), Ferrara, p. 27, fig. 5.David, M. 1996, in I pavimenti decorati di Milano antica. I secolo a.C. – VI secolo d.C., Milano, p. 114, figg. 190, 192-194.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Massara, Daniela, corso Magenta 15, amb. 1, cementizio a base fittile con punteggiato irregolare di tessere musive, in TESS – scheda 17828 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=17828), 2015