Casa del Mobilio Carbonizzato (V, 5): la domus si apre al n. 5 lungo il cardo IV superiore. Le alte fauces, presso cui, al di sotto di una scala, si trova una cella ostiaria, conducono all’atriolo, con loggiato a colonne, attorno al quale si dispongono numerosi ambienti: il triclinio 1, l’ambiente 2-2a, forse un oecus poi trasformato in cubicolo, l’ambiente 3, probabilmente una diaeta, il tablino 4, la diaeta 5, con nicchia a conchiglia per immagine sacra. Il tablino si affaccia sul viridario 9, con larario stuccato e dipinto, fiancheggiato dalla sala 8, anch’essa aperta sul viridario mediante una sorta di trifora. In questo ambiente fu rinvenuta l’elegante suppellettile lignea che ha dato il nome alla casa. Infine a N della sala si aprono un vano scala 6 e la cella penaria 7. L’abitazione risale ad epoca sannitica ma conobbe interventi e rifacimenti strutturali e decorativi nel corso dei secoli successivi. Si conservano in alcuni ambienti le decorazioni pittoriche di tardo III stile e i pavimenti, in parte attribuibili ad età tardo-repubblicana (cementizi con tessere), in parte al tardo III stile (cementizi con inserti marmorei, mosaici con pseudoemblema in sectile). Attualmente la casa non è visibile per motivi di sicurezza (pianta edificio tratta da GUIDOBALDI ET ALII 2014, p. 270).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Area archeologica, Casa del Mobilio Carbonizzato (V,5), ambiente 2-2a, cementizio a base fittile a decorazione geometrica La soglia verso l’atrio è in cementizio a base fittile bordato da un filare di tessere bianche e con campo suddiviso in riquadri. L’anticamera è pavimentata in cementizio a base fittile con punteggiato di crocette bicrome. La soglia tra l’anticamera e il cubicolo è in cementizio a base fittile definito da una linea dentata semplice e "scompartito nel modo che segue: al centro è un riquadro contenente due rombi disposti in orizzontale, tangenti per i vertici e campiti da un rombo in verticale ciascuno; ai lati due riquadri più piccoli e contenenti anch’essi un rombo disposto in verticale". Il pavimento del cubicolo è in cementizio profilato da una linea di tessere bianche e campito da una composizione a nido d’ape delineato, gli esagoni caricati da una crocetta bicroma. In un settore del pavimento il motivo è disorganicamente alternato a file di rombi. Sul pavimento sono visibili tracce di rubricatura. L’insieme pavimentale è omogeneamente attribuibile al II stile.
Area archeologica, Casa del Mobilio Carbonizzato (V,5), ambiente 5, tessellato bianco Tessellato incorniciato da una fascia monocroma nera seguita da nove filari di tessere bianche, da due filari di due linee di tessere nere, separate da due linee di tessere bianche e seguite da una linea tripla bianca. Il campo è a fondo bianco con disposizione obliqua dei filari di tessere. Il pavimento è stato attribuito al tardo III stile.
Area archeologica, Casa del Mobilio Carbonizzato (V,5), ambiente 8, tessellato bianco Tessellato definito da una fascia bianca a ordito di filari paralleli seguita da due fasce di tre filari di tessere bianche separati da tre filari di tessere nere, a ordito diritto. Il campo è bianco a ordito obliquo. Il pavimento venne realizzato nell’ambito del tardo III stile.
Area archeologica, Casa del Mobilio Carbonizzato (V,5), fauces, cementizio con punteggiato di crocette, inserti e a nido d’ape delineato Le fauces sono rivestite da un cementizio a base fittile definito da una linea di tessere bianche e campito da un punteggiato ortogonale di crocette che si alternano ad inserti (cm 5-6) di forma irregolare, prevalentemente in africano, portasanta, pavonazzetto. Il pavimento conserva tracce di finitura superficiale in rosso. La soglia verso l’atrio è in cementizio a base fittile bordato da una linea semplice di tessere e campito da un motivo a nido d’ape delineato, qui disposto su due registri. Gli esagoni sono campiti da inserti (cm 5-6) di forma irregolare in africano, portasanta e bardiglio. Il pavimento è databile nell’ambito del tardo III stile.
Area archeologica, Casa del Mobilio Carbonizzato (V,5), tablino 4, tessellato con pseudoemblema in sectile La soglia di accesso (m 2,90×0,30 ca.) è in semplice tessellato bianco. Il pavimento dell’ambiente è in tessellato bordato da una fascia nera seguita da tre filari di tessere nere, raccordati esternamente e internamente rispettivamente da quattro e da tre filari di tessere bianche. Il campo, in tessellato bianco a ordito obliquo, è interrotto al centro da uno pseudoemblema (m 0,61×0,61) in sectile bordato da tre linee di tessere bianche seguite da due linee nere e da due linee bianche. L’opus sectile, a piccolo modulo (cm 12 ca.) è con motivo Q a scacchiera semplice con alternanza cromatica disordinata. I materiali impiegati sono il cipollino, il portasanta, l’africano, il giallo antico, il pavonazzatto e il bardiglio. Il pavimento è databile nel tardo III stile.
Area archeologica, Casa del Mobilio Carbonizzato (V,5), triclinio 1, tessellato con pseudoemblema in sectile La soglia di accesso (m 2,90×0,54) è in tessellato bordato da quattro filari di tessere bianche seguiti da tre filari di tessere nere ed è campita da una fascia di cinque filari di tessere nere su fondo bianco. Il pavimento del triclinio è in tecnica mista, in tessellato con pseudoemblema quadrato in sectile (lato m 1 ca.). Il bordo è composto da una fascia nera alternata a cinque filari di tessere bianche seguiti da tre filari di tessere nere e da tre di tessere bianche. Il campo, in tessellato bianco a ordito obliquo, è interrotto al centro dal riquadro in sectile, profilato da tre filari di tessere bianche seguiti da due filari di tessere nere e da due di tessere bianche. L’opus sectile è a piccolo modulo (cm 21 ca.) con motivo Q a scacchiera semplice con alternanza tricromatica e formelle in cipollino, africano e portasanta. Il pavimento è stato omogeneamente attribuito al tardo III stile.
Ambiente 3: ambiente di soggiorno, da identificare forse con una diaeta, con finestra sull’atriolo, su cui si apre. Conserva il pavimento in cementizio a base mista con inserti marmorei, attirbuito alla fase decorativa di tardo III stile.
Cronologia Non determinata
Specifiche di rinvenimento Data: 1932-1933
Area archeologica, Casa del Mobilio Carbonizzato (V,5), ambiente 3, cementizio a base mista con inserti marmorei
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: policromo
Cementizio a base fittile e marmorea con inserti irregolari (cm 3-6) in giallo antico e, in misura minore, in marmo bianco, portasanta e altri marmi il cui litotipo non è riconoscibile per la presenza di incrostazioni. Il pavimento è da riferire alla fase decorativa di tardo III stile.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Scavi di Ercolano) Il cementizio è ispezionabile solo in parte per la presenza di detriti. Presenti incrostazioni ed efflorescenze. Condizione giuridica: proprietà Stato
Scavi di Ercolano (Riferimento: Guidobaldi, Maria Paola) Corso Resina, 1, 80056 – Ercolano (NA)
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Area archeologica, Casa del Mobilio Carbonizzato (V,5), ambiente 3, cementizio a base mista con inserti marmorei, in TESS – scheda 18435 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18435), 2016