scheda

Suburbio, loc. Quarto di Montebello (sito B), villa, emblema in tessellato figurato policromo
Quarto di Montebello – Roma ( RM)

Dell’edificio, che costituiva un nucleo distinto rispetto alla villa di Prima Porta, a quelle cd. del Cimitero Flaminio e di Quarto di Montebello, abbiamo indicazioni da una breve nota del Lanciani pubblicata nelle Notizie degli Scavi del 1879. L’edificio, all’epoca ancora ritenuto parte della villa di Livia, fu individuato «a met. 1500 dal casale di Prima Porta, e a met. 150 dal lato orientale della Flaminia, fra questa via e la Tiberina»: di esso furono portati alla luce quattro ambienti «con pareti di reticolato, rivestite di intonaco monocromo» e con «pavimento di mosaico a colori di perfetto artificio». Gran parte dei tessellati riportati in luce in quell’occasione andò distrutta o dispersa, anche a causa del cattivo stato di conservazione. Le uniche notizie sui pavimenti del omplesso si ricavano sempre dalla medesima nota del Lanciani, che però ne fornisce soltanto una descrizione d’insieme: «Sono racchiusi (i mosaici) da un fascione di meandri, e divisi in rettangoli di 0,59 ×0,59 con zone ornate di greche, treccie, meandri ecc. I rettangoli contenevano pitture musive figurate, finissime, composte su tegoloni. (…) Tutte queste pitture sono state devastate, salvo una la quale rappresenta un gruppo di animali diversi. Un frammento trovato tra le terre, esprime una scena di mare con navigli assicurati agli ormeggi. Un secondo frammento contiene due teste muliebri; un terzo un grappolo d’uva ecc.». Dal breve ma efficace resoconto dello studioso sembra potersi ricavare che tutti gli ambienti portati in luce fossero decorati con serie di emblemata figurati in opus vermiculatum, inseriti entro intelaiature geometriche più o meno complesse. Ulteriori elementi si estraggono da alcuni appunti dello studioso (contenuti, insieme ad una pianta schematica dell’edificio, nel codice Vat. Lat. 13046), in cui si menziona un altro emblema («quadretto policromo con animali»), diverso da quelli citati nelle Notizie degli Scavi, e si precisa anche che uno degli ambienti, una sala absidata, conteneva ben sei «tegoloni». Dei citati pavimenti poliemblemata sopravvive – allo stato attuale delle conoscenze – soltanto un frammento, acquisito alla collezione Barracco fra 1894 e 1905 e tuttora conservato nell’attuale Museo (inv. 192). Non si conosce la planimetria e l’estensione del complesso, non documentati.
Cronologia
Non determinata
Motivazione della cronologia: non determinata

Nulla di conosce dell’ambiente di pertinenza, probabilmente con funzioni di rappresentanza e decorato con un pavimento in tessellato poliemblemata.
Cronologia
Non determinata
Motivazione della cronologia: non determinata

Specifiche di rinvenimento
Data:
1879

Suburbio, loc. Quarto di Montebello (sito B), villa, emblema in tessellato figurato policromo

Parte dell’ambiente: non determinata
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema
Cromia: policromo

L’emblema, composto su un bipedale con tessere policrome lapidee e vitree da cm 0,2-0,4, rappresenta una scena di vita rustica, con una figura femminile (di cui si conserva soltanto la testa nel registro inferiore) nell’atto di spargere becchime all’interno di un cortile; completano la scena due pernici affrontate ai lati di un modiolus in terracotta, visibili nel registro superiore. Per quanto riguarda la cronologia del pannello musivo, l’impossibilità di risalire al contesto di provenienza non permette di andare oltre una datazione basata su criteri di carattere stilistico e iconografico, sulla quale, peraltro, gli studiosi hanno assunto posizioni talora assai divergenti fra loro ed oscillanti fra la seconda metà del I sec. a.C. e il III sec. d.C. Una recente e approfondita
analisi condotta sul manufatto permette ora di ipotizzare una datazione “tarda” ma compresa nell’arco del II sec. d.C.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: minute
Dimensioni Metriche Tessere: 0.2-0.4 cm

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Scena diVita in villafigura femminile, volatili, modiolus

 
 

Referenza fotografica: immagine da CARRARA, TAMMISTO 2016, fig. 1.
Oggetto conservato: emblema – Conservato in: museo/antiquarium (Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco – inv. 192)

Angelelli, C. 2017, Le ville del suburbio di Roma tra età repubblicana e tarda antichità. Integrazioni e aggiornamenti attraverso l’analisi dei contesti pavimentali, in Amoenitas. Rivista internazionale di studi miscellanei sulla villa romana antica, Roma-Pisa, p. 18.
Carrara, M./ Tammisto, A. 2016, Riflessioni sulla provenienza dell’emblema a mosaico policromo con pernici del Museo Baracco e sui tessellati con volatili della villa di Livia (Prima Porta, Roma), in Atti del XXI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Reggio Emilia, 18-21 marzo 2015), Tivoli, pp. 549-564, figg. 1, 10-15.

DATA SCHEDA: 2016 | AUTORE: Angelelli, Claudia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca | AGGIORNAMENTO: 2017 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Angelelli, Claudia, Suburbio, loc. Quarto di Montebello (sito B), villa, emblema in tessellato figurato policromo, in TESS – scheda 18875 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18875), 2016

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18875


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