Durante alcuni scavi condotti nell’area della Casina Farnese da parte di G. Carettoni, furono individuati due vani pertinenti ad un edificio a destinazione termale. Si tratta di almeno due ambienti contigui (A e B), realizzati al di sopra di alcune strutture di età augustea e attribuiti all’età di Massenzio. L’area, secondo la testimonianza di Carettoni, era stata probabilmente già messa in luce dagli scavi di P. Rosa, ma la descrizione della scoperta è stata edita solo nel 2014 (TOMEI 2014, pp.242-248). Gli ambienti presentano la stessa ampiezza e orientamento di quelli di età augustea: il vano A, di dimensioni inferiori ha restituito un tessellato con motivo di delfini; nel vano B, più ampio, vennero individuati alcuni frammenti di tessellato a soggetto marino, purtroppo andati perduti.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Secondo l’ipotesi degli scopritori potrebbe trattarsi di due ambienti, A e B in pianta, frutto di un ribassamento in età tardo-imperiale, di edifici di età precedente. Gli ambienti avevano probabilmente una funzione termale, poiché in entrambi sono stati rivenuti resti di mosaico con soggetto marino.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Regio X, Palatino, Area della Casina Farnese, tessellato bicromo figurato con delfini
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: centralizzata a emblema/pseudoemblema Cromia: bicromo
Il rivestimento pavimentale risulta danneggiato lungo l’intera larghezza e per metà della sua lunghezza, risultando così composto da cinque frammenti. La frattura centrale impedisce di leggere con chiarezza parte della composizione. Il mosaico presenza un’ampia balza marginale nera ad ordito di filari dritti ed un bordo con un’ampia fascia di sei filari di tessere bianche. Il campo è decorato da soggetti marini in tessere bianche (con tessere nere per i particolari): si riconoscono 4 delfini lungo le diagonali con la coda convergente verso il centro. Le code degli animali costituiscono un’incorniciatura per il soggetto marino centrale, un altro animale marino, un pesce, non ulteriormente specificabile. Le tessere presentano dimensioni variabili e forma a dente di cavallo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: malta e calce gettate su bipedali. Spessore: 0,40 m
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ Il mosaico è visibile solo parzialmente poiché durante gli scavi condotti da Carettoni nel maggio del 1974, per proseguire le indagini al di sotto del pavimento, due frammenti vennero staccati ed appoggiati sulla risega del muro con anteridi M, dove si trovano attualmente. Restauri moderni: Il mosaico era già stato individuato dal Rosa durante gli scavi di inizio Novecento e sottoposto a restauro consolidativo con uno strato di cemento e calce per fermarne i margini.
Pensabene, P./ Gallcchio, E. 2015, Mosaici tardorepubblicani dalle pendici meridionali del Palatino, in Atti del XX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Roma, 19-22 marzo 2014), p. 25, fig. 5.Tomei, M.A. 2014, in Augusto sul Palatino: gli scavi di Gianfilippo Carettoni appunti inediti (1955-1984), Milano, 242-248.
DATA SCHEDA: 2017 | AUTORE: D’Anna, Carmen | REF. SCIENT. : Rinaldi, Federica
STRINGA BIBLIOGRAFICA: D’Anna, Carmen, Regio X, Palatino, Area della Casina Farnese, tessellato bicromo figurato con delfini, in TESS – scheda 19031 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=19031), 2017