schedaRegio II, Orto del Carciofolo, tessellato figurato (Nereidi) Roma ( RM) In occasione di scavi effettuati nell’anno 1670 sulle pendici del Celio, a SE di Porta Capena, furono scoperti resti di un balneum annesso ad una ricca domus e dieci pannelli musivi parietali di grande finezza, purtroppo non sappiamo se tutti relativi allo stesso contesto. Il luogo del rinvenimento veniva allora denominato col toponimo "del Carciofolo", (LANCIANI F.U.R, tav. 35; CACCIOTTI 1996, p. 230) in riferimento ad un’area che comprendeva le proprietà delle monache di San Gregorio e quelle Mattei alla Navicella, all’incirca corrispondente all’odierno orto delle Monache di San Lorenzo in Panisperna. I pannelli musivi, per lungo tempo conservati nella Collezione di Camillo Massimo nel palazzo delle Quattro Fontane a Roma, ed ora conservati a Madrid nel Museo Archeologico Nazionale, sono realizzati con finissime tessere di pasta vitrea e lapidee. Ne resta un’ampia documentazione grafica e fotografica (B.A.V., cod. Barb. Lat. 4423, ff. 27-28; CIL VI, 2, p. 1341, n. 10205; disegni nel Museo Cartaceo di Cassiano del Pozzo a Windsor Castle, Royal Library, Heaton Smith, vol. 196, inv. nn. 11401-11402). I soggetti raffigurati sugli emblemata sono vari: celebrazione di vittorie circensi (CACCIOTTI 1996, p. 228, figg. 93-94), combattimenti di gladiatori su registri sovrapposti (PAPINI 2006), paesaggi egittizanti e motivi floreali (CACCIOTTI 1996, p. 230, figg. 97-98; de Lachenal, p. 658, cat. 29-31). Sappiamo dalle fonti del tempo che i pannelli con munera gladiatoria, datati al 300 d.C. circa per considerazioni stilistiche, decoravano la parete della natatio del balneum che, all’epoca della scoperta, conservava ancora le condutture in piombo ed era pavimentata con un mosaico a soggetto marino "largo per ogni verso palmi trenta" (ca. m 6.70) con raffigurato un corteo di Tritoni e Nereidi (LANCIANI, Scavi, p. 255). Si è ipotizzato che l’edificio in questione possa essere identificato con il complesso termale privato annesso alla ricca domus dei Symmaci anche perché su uno dei mosaici si scorge, in alto, l’acclamazione al munerarius Symmachius, che avrebbe offerto lo spettacolo (COLINI 1944, p. 217, SABBATINI TUMOLESI 1988, p. 103, cat. 114, tav. XXIX, figg. 1-2). Recentemente però è stata respinta del tutto l’ipotesi di una relazione topografica tra la residenza dei Symmachi e l’impianto termale, preferendo quella di un complesso autonomo che, secondo le ultime indagini, potrebbe essere identificato con le Thermae Severianae (Tortorici 1993, pp. 168, 170, 172, nota 44). Va inoltre precisato che i pannelli con motivi egittizanti sono solo ipoteticamente riconducibili al medesimo contesto di provenienza, dal momento che Lanciani li riferiva ad una “fabrica antica scoperta l’anno 1668 nelle rovine della casa di Tito dalla parte occidentale del Colosseo” ove erano “nicchie o fontane ornate di mostri marini fatti di mosaico” (LANCIANI 1895, pp. 175-176). In assenza di dati ulteriormente chiarificatori si è scelto di distinguere i mosaici rinvenuti in base ai differenti luoghi di provenienza indicati nelle fonti archivistiche senza riferirli ad un contesto unitario.Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Regio II, Orto del Carciofolo, tessellato figurato con scena marina Tessellato bicromo figurato con, a sinistra, Nettuno su quadriga trainata da quattro cavalli al galoppo. Sui restanti lati del campo si dispongono tre Nereidi a cavallo di mostri marini, barche con pescatori ed eroti intenti a pescare a cavalcioni di delfini. Pesci e crostacei di vario genere (polpi, lucci, triglie, conchiglie, cozze ed altre specie non identificabili) si distribuiscono in modo disordinato nel resto del campo. Manca la documentazione fotografica. Ambiente pertinente al balneum della domus per il quale manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica. Sappiamo dalle fonti archivistiche che all’epoca della scoperta il vano, definito "natatio", aveva una pianta quadrangolare e conservava ancora le condutture in piombo. Se ne ricorda inoltre il mosaico pavimentale a soggetto marino "largo per ogni verso palmi trenta" (ca. m 6,70) con raffigurato un corteo di Tritoni e Nereidi (Lanciani, Scavi, p. 255). Le pareti dello stesso vano erano arricchite da mosaici parietali figurati con rappresentazioni di munera gladiatoria attualmente conservati al Museo Archeologico di Madrid, parte di una serie recentemente datata ai primi anni del IV secolo d.C. (S. FOGAGNOLO, Mosaico con scene di munus gladiatorium dalla Galleria Borghese: riesame di un soggetto poco diffuso, in AISCOM XI, Roma 2006, pp. 255-264, in part. p. 257; M. PAPINI, Munera gladiatoria e venationes nel mondo delle immagini, Roma 2006, pp. 165-170, figg. 75-76).Lunghezza: 6.7 m – Larghezza: 6.7 m Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Specifiche di rinvenimento Data: 1670 Regio II, Orto del Carciofolo, tessellato figurato (Nereidi) Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: centralizzata Cromia: bicromo Tessellato bicromo, documentato solo attraverso un disegno, con una composizione centrata in un quadrato e attorno ad un pannello quadrangolare. Quattro tridenti lungo le diagonali risparmiano un rettangolo centrale privo di decorazione e funzionale allo scolo dell’acqua. Gli spazi, ai quattro lati del campo musivo, a forma di trapezio isoscele, sono animati da una composizione con una Nereide su ippocampo in corsa, tra due pistrici, in basso, e due puttini alati, in alto. Variano le specie marine che popolano le acque, rappresentate con brevi segmenti stilizzati: stelle marine, serpenti, lucci (?), semplici pesci e pistrici. Manca una documentazione fotografica del mosaico. Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Misure Lunghezza: 6.7 m; Larghezza: 6.7 m; Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Metriche Tessere: non documentato cm Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
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DM 49h – fila di ogive giustapposte tangenti, in colori contrastanti | | | fascia tripla a colore contrastante | | |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: non documentato cm Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
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DM 382b – composizione centrata, in un quadrato ed attorno ad un quadrato, di 4 segmenti secondo le diagonali, che determinano 4 trapezi sui lati | | |
Decorazioni figurate
Tema | Soggetto | Altre componenti |
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Scena marina | Nereidi | ippocampo, pesci, eroti |
Referenza fotografica: Disegno di Pietro Santi Bartoli in A. C. P. CAYLUS, Recueil de peintures antiques trouvées à Rome, Parigi 1783, tav. XXXII. Colini, A.M. 1929, in Antiquarium. Descrizione delle Collezioni dell’Antiquarium Comunale, riveduto e ampliato, Roma, pp. 217-218.Colini, A.M. 1944, Storia e topografia del Celio nell’antichità, in Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Memorie, Città del Vaticano, p. 218, fig. 78.Lanciani, R. 1880, in Topografia di Roma antica. I commentari di Frontino intorno agli acquedotti. Silloge epigrafica acquaria, Roma, p. 211.Tortorici, E. 1993, in Terme Severianae. Terme “Severiane” e terme Septimianae, Roma, p. 168, fig. 11.Vaglieri, D. 1907, Nuove scoperte nella città e nel suburbio, in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., Roma, p. 437.
DATA SCHEDA: 2008 | AUTORE: Taccalite, Francesca | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio II, Orto del Carciofolo, tessellato figurato (Nereidi), in TESS – scheda 2756 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2756), 2008INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2756
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