L’edificio (contesto n. 26), noto in letteratura con il nome di Domus I di via "dei Pilastri", scavato tra il 1967 ed il 1974, si apriva sull’antistante strada basolata tramite un ingresso secondario, delimitato da due pilastri di trachite euganea (da cui il nome convenzionale della strada), oltre il quale si sviluppava il corridoio A, stretto e lunghissimo. Analogamente anche di fronte al vano B, aperto sulla strada e come tale interpretato come una taberna, era posizionato un pilastro. Il settore residenziale, costituito dagli ambienti C, D, ed E gravitava attorno al cortile F: D era pavimentato da un tessellato bianco e nero ed era accessibile da una soglia mosaicata, collegata all’area adiacente M, che, secondo Tosi 1992, doveva costituire l’ingresso principale della domus; il vano E era pavimentato da un tessellato bianco, interrotto da un pannello con mura turrite (secondo Grassigli 1998 D ed E costituivano in origine un unico ambiente decorato esattamente al centro dal pannello con mura turrite; purtroppo la documentazione pervenuta non consente di scegliere l’una o l’altra soluzione); il vano C, infine, era rivestito da un pavimento in cubetti di cotto interrotto da un pannello in tessellato. L’assenza delle soglie tra i vani non consente di stabilire la comunicazione tra i locali (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è tratta da Rinaldi 2007, su gentile concessione del Museo Archeologico Nazionale Atestino; la planimetria della domus è tratta da Tosi 1992).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ambiente E: vano di forma rettangolare, pavimentato da un tessellato bianco, interrotto verso il limite con il vano D da uno pseudoemblema a decoro geometrico; per l’anomala posizione di questo riquadro Grassigli 1998 ha avanzato l’ipotesi che i vani D ed E fossero un unico ambiente e che lo pseudoemblema in questione si trovasse esattamente al centro del vano.
Lunghezza: 9.80 m – Larghezza: 7.00 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1967 – Ente responsabile: SA PD
Tessellato dalla Domus I di via "dei Pilastri" con stella di losanghe (Et-27)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema Cromia: bicromo
Tessellato monocromo bianco in ordito di filari paralleli e obliqui con pseudoemblema decorato da una stella di otto losanghe inserita all’interno di un ottagono, delimitato da una fila di torri.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 3b – linea dentellata (dentelli di 3 x 3 tessere)
DM 96b – fila di torri in colori contrastanti con effetto ambivalente
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 374c – composizione centrata, in un ottagono e attorno a una stella a otto losanghe, di 8 quadrati sui lati che attorniano la stella, determinando losanghe perpendicolari alle diagonali (qui a linee di tessere)
siringa
DM 374c – composizione centrata, in un ottagono e attorno a una stella a otto losanghe, di 8 quadrati sui lati che attorniano la stella, determinando losanghe perpendicolari alle diagonali (qui a linee di tessere)
foglia di edera
DM 374c – composizione centrata, in un ottagono e attorno a una stella a otto losanghe, di 8 quadrati sui lati che attorniano la stella, determinando losanghe perpendicolari alle diagonali (qui a linee di tessere)
cantharos
DM 374c – composizione centrata, in un ottagono e attorno a una stella a otto losanghe, di 8 quadrati sui lati che attorniano la stella, determinando losanghe perpendicolari alle diagonali (qui a linee di tessere)
rython
Referenza fotografica: Immagine tratta da RINALDI 2007, tav. XIV, 2. In Museo dovrebbe anche trovarsi il negativo MNA Este 6017 ma non è stato rinvenuto.
Grassigli, G.L. 1998, in La scena domestica ed il suo immaginario. I temi figurati nei mosaici della Cisalpina, Napoli, pp. 279-280, n. 2.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. XIV, 2.Tosi, G. 1992, L’edilizia privata, in Este antica. Dalla preistoria all’età romana, Este, 387, fig. 302.Zanovello, P. 1998-1999, Pavimentazioni di età romana: contributo allo studio dell’edilizia privata in Este antica, in TEXNH. Studi di Architettura e di Urbanistica greca e romana in onore di Giovanna Tosi , Padova, p. 239.Zerbinati, E. 1982, in Edizione archeologica della Carta d’Italia al 100.000. Foglio 64. Rovigo, Firenze, p. 258, n. 57.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, tessellato dalla Domus I di via "dei Pilastri" con stella di losanghe (Et-27), in TESS – scheda 2817 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2817), 2004