Le terme urbane di Roselle, indagate a partire dagli anni ’40, sono caratterizzate da un impianto planimetrico ad l condizionato dal pendio della collina. L’edificio era caratterizzato dalla grande natatio 9 posta nel settore settentrionale, affiancata ad ovest dalla palestra 1 e a est dalla latrina 2. Il settore centrale dell’edificio è costituito dagli ambienti 3 e 4, comunicanti e mosaicati, rispettivamente interpretati come frigidario e vasca annessa, accessibile attraverso tre gradini. A sud-est si affiancano, disposti sullo stesso asse e dotati di suspensurae, il tepidario 5 e il calidario 6. Di incerta interpretazione sono, infine, il vano absidato 8 e l’ampio ambiente 7. Il complesso termale, ascrivibile al II sec. d.C., sembra essere stato defunzionalizzato a partire dall’età tardoantica, quando si assiste dapprima all’installarsi di una capanna e in un secondo momento alla costruzione di una chiesa cristiana che comportò la perdita di gran parte dei pavimenti musivi (pianta edificio tratta da Bueno 2011, fig. 89 p. 136).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Rusellae, terme, vasca 4, tessellato con scena marina (Ros-04) Tessellato bianco e nero a decorazione figurata della vasca 4, separata da tre scalini dal frigidario 3. Inquadrato da una fascia nera, nel campo bianco si riconoscono un pesce e un essere marino con coda pisciforme, resi in silhouette nera con i dettagli in bianco. L’immagine è appena riconoscibile nella fotografia scattata al momento del rinvenimento.
Frigidario 3: ampio ambiente quadrangolare accessibile attraverso tre gradini, con pavimento in tessellato a decorazione figurata.
Lunghezza: 7 m – Larghezza: 6,40 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1942-43
Rusellae, terme, frigidario 3, tessellato con scena marina (Ros-03)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Cromia: bicromo
Tessellato bianco e nero a decorazione figurata. I lacerti conservati sono caratterizzati dalla raffigurazione del thiasos marino reso in silhouette nera su fondo bianco tra le onde stilizzate in piccoli segmenti continui o puntinati: tra le varie figure si riconoscono un essere marino dalla coda pisciforme e una Nereide con mantello svolazzante che cavalca un mostro marino. A questi due frammenti si aggiungono lacerti di pavimento visti intorno agli anni ’30, di collocazione incerta all’interno del vano, caratterizzati da un toro marino e da un tritone dalle zampe equine intento a suonare una buccina.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Bueno, M. 2011, in Mosaici e pavimenti della Toscana (II secolo a.C. – V secolo d.C.), Roma, pp. 136; 348-350; 456; 460, tav. LXXXVI,1-4.Ciampoltrini, G. 1994, in Mosaici del II secolo d.C. nell’Etruria centrale marittima, 5, cat. n. 3.1.Minto, A. 1943, in Esplorazione scientifica di Roselle e del territorio rosellano, 554 ss..Nicosia F., Poggesi G. 1998, in Roselle: guida al parco archeologico, Siena, 147-153.Spadea, R. 2005, in Scolacium una città romana in Calabria: il museo ed il parco archeologico, Milano, 349 s..